|||||||||||||||||||
~•~
Qualche anno dopo a NYC
Con Chiara che ci metteva i bastoni tra le ruote decidemmo di andare a New York, avremmo cresciuto lì Ollie. Oggi era il suo primo giorno di scuola, era davvero il più fico della scuola, con i capelli ricci diventati castano chiaro, i suoi occhi verdi, lo vestimmo con una camicia celeste, jeans e converse era il nostro piccolo Bach. Davanti alla scuola non voleva staccarsi da noi tirava me e Oliver dentro con le manine, ci accucciamo alla sua altezza e Oliver iniziò a parlargli -Ollie, non possiamo venire con te, ti divertirai e ti farai degli amici, noi torniamo a prenderti dopo- Ollie piangeva e fece un abbraccio di gruppo si era asciugato le lacrime guardandoci negli occhi gli diedi un bacino -Adesso vai e fai vedere a tutti chi sei- e entrò mischiandosi a tutti gli altri. Avevamo scordato la merenda di proposito per tornare all'ora della ricreazione. Ci facemmo accompagnare all' aula dalla bidella si sentivano le voci dalla classe -Chi conosce le note musicali? Va bene Oliver vai tu- -Do, re, mi, fa, sol, la, si- era lui la sua vocina che diceva le note, guardai Oliver come dirgli lo sapevo, poi entrammo -Salve abbiamo dimenticato la merenda di Ollie- lui corse da noi, gli sussurai all'orecchio -Lo sapevo che avresti ricordato tutte le note- gli diedi un bacio e Oliver fece lo stesso tirando fuori la merenda, Ollie la prese e non fece storie quando ce ne andammo -Sbaglio o la maestra ci fissava- sempre Oliver con il suo umorismo -Sarà che sei un figone o che provava a capire a chi assomiglia di più- guardai l'orologio di Oliver -Devo suonare al concerto fra venti minuti, è dall'altra parte della città- -Allora dobbiamo prendere la metro e muoverci- uscimmo dalla scuola quasi correndo e quasi perdemmo la corsa ma alla fine ce l'abbiamo fatta suonai Bach guardando Oliver fra il pubblico e alla fine tornammo a scuola a prendere Ollie che uscì dopo poco correndoci incontro -Eliooo,Oliveeer- inciampò ma si rialzò subito -Ci sei mancato piccolo- disse Oliver -Hai qualche nuovo amico?- mi affrettai a chiedere io -Si, Cole sembra simpatico- e lo indicò, era un bimbo con capelli neri lisci e occhi ghiaccio con labbra rossissime, carnagione molto chiara e magro come me -Sembra simpatico, invitalo a casa qualche volta- Il solito Oliver -Vi ho fatto un disegno- lo tirò fuori e ce lo mostrò, era un cuore grande con dentro tre sgorbietti con sopra scritto Oliver Ollie Elio -È bellissimo- lo dicemmo contemporaneamente poi prendemmo Ollie per le mani e ci incamminammo per andare a central park per mangiarci un hot dog -Non voglio camminare- una sola frase ed era sulle spalle di Oliver con la testa appoggiata sopra la sua e aggrappato con le manine -Cosa avete fatto mentre non c'ero?- -E a te cosa importa scimmietta?- dissi con una vocina scherzando -Mattew un compagno, dice che di sicuro vi sbaciucchiavate- -Digli che può stare zitto invece di andare a dire ste cose- -Dai Elio...- -Volevo dire che non dovresti parlare con certe persone...- Ollie era addormentato, arrivati a central park presi il telo che avevo messo nello zaino e lo distesi sull'erba all'ombra di un'albero -lasciamolo dormire- gli misi la mia felpa sopra per tenerlo al calduccio. Mi stesi sul telo, guardavo il cielo e non c'erano nuvole, Oliver lì affianco a me che mi teneva il braccio attorno con me appiccicato, misi il mio piede sul suo. Dopo poco, due ragazzi maschio e femmina (lui e lei avevano 8anni) parlavano da lontano e aprii gli occhi -Kate, no, cosa fai non ne vale la pena- -Zitto Jonathan- lei si avvicinò a noi -Bene, bene, bene Ciao papà non sapevo fossi a New York e neanche tu fossi gay- -Kate, Kate, Kate e c'è anche Jonathan, siamo a New York da circa quattro anni... in che distretto state voi? Noi a Manatthan- -Anche noi- lei era scocciata -Lui è Ollie e stà dormendo, il ricciolino che ho affianco è Elio- feci un saluto con la mano, loro mi hanno fatto una faccia che non riesco a spiegare come se fossi il ragazzino nuovo in un orfanotrofio dove tutti sono già amici, di certo non avevano una faccia amichevole neanche con Oliver, Ollie si era svegliato un quel preciso istante stropicciandosi gli occhi e vedendo i ragazzi si nascose dietro di me e Oliver, lo presi e gli feci il solletico si mise a ridacchiare -Chi sono quelli?- -Una lunga storia che un giorno ti racconterò- rispose Oliver -Ragazzi, vi va di magari cenare da noi stasera?- chiese Oliver con gentilezza -No, non prenderla sul personale, stiamo andando da amici, anzi credo di essere in ritardo quindi ciao- corsero via, avevano lasciato Oliver come in un abisso, anche se non era il padre legittimo ci teneva a quei ragazzi e loro erano scappati via da lui lasciandolo lì con un espressione in viso che sembrava dire "cosa ho fatto?" Le labbra all'ingiù era triste, lo abbracciai -Dai vieni, dimmi a cosa stai pensando- -Non li vedevo da tanto ed è stato strano vederli qui- gli baciai la guancia -Bleah, perchè dovete sbaciucchiarvi davanti a me- -Ah ti fa schifo scimmietta? Aspetta che ti prenda e ti faccio vedere io cos'è un bacio vero- lo rincorsi dappertutto alla fine lo presi alla simba e lo portai al cospetto di Ser Oliver che era tutto contento -Dai un bacione a questo bimbo qui- -Mwah, addesso è contento il signorino?- -Si,si- -Gli hot dog li mangiamo dopo, vi devo fare vedere un posto- proposi e mi seguirono fino alla cima un muro molto alto mi ci sedetti sopra -Una volta siamo venuti qui con la scuola per due settimane e io di notte scappavo e venivo qui, guardavo le macchine, i lampioni e le stelle- -È propio un bel posto- -Bello bello- -Elio, scendi da lì- -va bene, va bene, c'è anche un parco da pic nic andiamo lì a mangiare- Oliver mi prese da sotto le braccia e mi fece scendere. Gli presi la mano, lui con l'altra teneva Ollie, il parco era molto più grande di come me lo ricordavo ci passammo tutto il pomeriggio a parlare di nulla ed è stato magnifico. per il ritorno erano le sette e facevamo fare i saltini ad Ollie una mano per uno. Entrammo a casa -Vieni a guardare con me i cartoni Elio, mentre Oliver cucina- fece la faccina coccolosa -Va bene- -Ah quindi è così che mi trattate guardate i cartoni senza di me- adoravo come scherzava con Ollie -Vai io ti raggiungo subito- Ollie corse in camera, e io baciai finalmente Oliver come si deve poi raggiunsi Ollie che aveva scelto il suo cartone preferito tornammo in sala e ci mettemmo sul divano davanti alla tv, Ollie mi si era messo con la testolina sulle gambe sdraiato di lato rivolto alla tv,
era così carino, pesava al massimo quindici chili era molto esile con le sue braccine, Oliver si sedette affianco a me -Deve ancora bollire l'acqua- gli feci un sorriso, dopo venti minuti c'era già la pasta a tavola abbiamo cenato e raccontato una favola a Ollie che si è addormentato subito -Devo dirti una cosa andiamo in cucina- quella frase mi spaventava di solito e questa volta non successe il contrario, lo seguii in cucina -Cosa devi dirmi?- -Mi hanno chiamato a fare il supplente per un anno in australia- inutile dire che svenni all'istante senza dare avvertimenti, un'anno è tantissimo per me figuriamoci per Ollie. Aprii gli occhi dopo poco -È fantastico, insegnerai in australia- -Ho chiesto se potevo portarvi ma hanno detto di no- -Va bene, noi staremo bene, ma quando devi partire?- -Fra una settimana, ma se non vuoi non vado- -devi andare, Oliver, io starò ad aspettarti- mi abbracciò -Non andare Oliver- era Ollie che piangeva, quel furfante non stava dormendo -Vieni qui- disse Oliver, Ollie corse verso di lui con Oliver che alla fine lo prese in braccio -Perchè devi andare? Non ti piace qui? Perchè non possiamo venire?- -Poi torno, te lo giuro scimmietta- -Mi mancherai tanto- -Anche te, ma starai con Elio- -Ho fatto un incubo, posso dormire con voi?- -Certo- lo dicemmo contemporaneamente. Lo metemmo sotto le coperte immezzo a noi, entrambi eravamo girati verso di lui, Guardai Oliver negli occhi -Ti amo- sussurrai -Anche io- rispose poi chiusi gli occhi e mi misi a dormire.
✨Vi amo tuttiiiiiiii lasciate una stellina se vi è piaciuta questa parte🌟
STAI LEGGENDO
𝚂𝚎 𝚗𝚘𝚗 adesso , 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘? E+O
Roman d'amourNon ci siamo mai allontanati davvero , siamo sempre rimasti lì a Roma quando da sbronzi banciandoci capimmo che era lì dove dovevamo stare non ce ne siamo mai andati e sentire la sua voce dopo anni mi fece correre un brivido dietro la schiena. FINITA