Mi guardo fisso allo specchio.
Per la prima volta non avrei voluto essere nessun altro.
Primo giorno di scuola ,primo giorno verso la tortura.
Elegante ma allo stesso tempo sportivo, sono fiero di me.
Esco dalla stanza sospirando, scendo le scale e prendo la giacca.
Mamma mi ferma con il suo solito "urlo".
"Simoneeeeeeeeeeeeeeeeeeee'
La guardo senza un minimo di espressione.
Scende giu', e si ferma proprio di fronte a me.
"Sei bello, ricordatelo. Sei moro, alto e hai due occhi blu che fanno sciogliere qualsiasi cosa. Gli stessi di tuo padre. Ora va."-mi dice girandosi da quell'altra parte.
Alzo gli occhi e me ne vado.
Faccio il percorso che mi porta a scuola, il solito. Casa mia e la scuola non stanno proprio lontani, li divide solo quel percorso, che adoro tanto.
Serve,a volte, camminare per pensare. Il cervello corre piu' lentamente. Prendo una sigaretta. L'accendo e vivo.
Adoro fumare.
Anche se, ammetto,che ho inziato per farmi figo con gli amici.Ho inziato l'anno scorso, quando passavo il periodo forse piu' brutto della mia vita. Quando e' morto mio padre. Sono sempre stato un ragazzo tenebroso, un po' nelle mie. Ma adesso faccio quello che mi pare totalmente. Scopo,bevo,fumo,non torno a casa, non studio.
Non so se questo e' un meccanismo di difesa ma qualsiasi cosa sia, che sballo.
L'unica cosa che non ho smesso di fare e' di andare al mare a disegnare.
Disegnare per me e'; "un grido d'aiuto."
Ma io non voglio essere aiutato, voglio far vedere a tutti di essere capace di qualcosa nella vita, sopravvivere.
Non e' facile.
Il dolore ti sorprende e a seconda di quanto fa male, decidi di morire un po' anche tu.
Ed io non ho mai deciso di morire.E questa come la chiami? Io sopravvivenza.
In conclusione, mi chiamo Simone e sono un non essere.
Come il vuoto.
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Superiamo insieme queste paure.
Random"Dedicato a te che non sai come affrontare le tue paure. Ricorda, però che in due si affrontano meglio. "