Segreti.(27)

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"Vado via, per tre giorni, non per sempre. Fai il bravo, dai."-mi dice la mamma prendendo la valigia.
Sta partendo, ed io avro' la casa tutta per me. Cosa ci faro'? Non molto. Sara' vuota.
Sta andando a prendere un premio di papa' di lavoro. Una specie di riconoscimento.
La saluto ancora con la mano.
Probabilmente, se mamma stava via, per molto (come gia' e' successo) , avrei fatto un macello.
Ed ora, mi sento, strano. Non ho voglia di fare nulla.
**
Mi siedo.
Non vedo Marta da molto, in questi giorni sono rimasto a casa.
Ho bisogno di sapere come evitarla, trovare una risposta perche' io proprio non posso, non voglio cercarla. Spero arrivera' lei, nella mia testa. Decisamente impossibile.
Mi metto le mani nella tasca, sento qualcosa nella tasca destra.
Un biglietto, lo faccio uscire e c'è un numero. Ah giusto, Alex. La ragazza, che mi ha fatto pagare la tazza per la sua scritta. Quella bionda.
Prendo il telefono.
Digito il numero.
"Tu, tu, tu.."-fa il telefono.
"Pronto?"-risponde al telefono.
"Ciao, Alex sono Simone. Ricordi?"-gli dico.
"Sii, ciao, dimmi tutto!"
"Ti va di venire a casa?"
Un lungo silenzio invade entrambi.
"Va bene."-alla fine dice.
Concludo la conversazione dandogli la via.
****
Dopo circa 20 minuti, suona il campanello.
Apro.
"Ciao."-mi dice.
Ha dei jeans stretti, un maglioncino e delle vans nere. Ha una coda di cavallo, perfetta. Ed infine ha un filo di trucco negli occhi.
La faccio entrare.
Lei si guarda intorno.
"E' davvero una bella casa."-mi dice.
"Ti piace?"-gli chiedo.
Lei annuisce.
Prendo la sigaretta e l'accendo e poi me la metto in bocca.
"Fumi?"-mi chiede.
"Così, pare."-gli rispondo.
Lei sorride ed io rido.
Ne prendo un altra.
Lei mi guarda e la prende, se l'accede.
"Wowo, sei proprio come me, quindi."-dico.
"Sono un disastro."-mi dice lei.
Quando fuma e' davvero sexy.
Ci guardiamo per molti minuti. Entrambi lo vogliamo. Lei si avvicina spedita e mi inizia a baciare, non c'è nulla, adesso. Solo io.
La bacio nel collo e scopro che a lei piace, lei mi toglie la maglietta ed io faccio la stessa cosa. Lei mi toglie piano piano anche i pantaloni ed io faccio la stessa cosa. Entrambi in intimo, la prendo e la porto su in camera. Lei ride ed io anche. La butto nel letto ed io, gli vado subito sopra come un animale. La bacio ovunque. Gli tiro via, le mutande. E poi.
Bhè, non credo sia il caso raccontare il resto.
****
Stiamo entrambi l'uno affianco all'altro, io fumo e lei mi osserva. Ha una mia felpa, l'unica probabilmente pulita.
Gli sta enorme, ma comunque, ammetto, che e' bellissima.
"Sei innamorato eh?"-mi chiede.
"Si vede?"
"Tantissimo, piu' che altro l'ho sentito!"-
Dice ridendo
"Scusami."
"Nono, era puro sesso."
La guardo e poi rido, e' una ragazza astuta. "Allora di chi sei innamorato?"-mi chiede.
"Mmh, di una ragazza, ma e' finita."-gli rispondo.
"Chi ha detto che e' finita?"-mi chiede.
La guardo.
"Nessuno."-gli rispondo e poi continuo "o almeno non a voce."-concludo.
"La partita e' ancora aperta."-mi dice.
Sorrido.
Ha ragione.
"Quindi questo e' il tuo segreto?"-mi chiede.
"Ne ho altri."
"Ho visto che hai un tatuaggio."
"Gia', ne ho anche io uno."
"E' una frase, che dice?"-mi chiede.
Gli mostro il tatuaggio nella mia parte nascosta.
"Perdono ma non dimentico."-legge ad alta voce Alex.
"Riguarda papa' e tutti quelli stronzi che mi hanno fatto del male, ma l'ho perdonati."-gli spiego.
"Perche' lo tieni nascosto?"
"Perche' la gente non deve sapere che ricordo tutto, non deve. Senno' non vuole il mio perdono, in quanto pensano sia inutile." -spiego.
Lei sorride. Mi mostra il suo secondo tatuaggio.
E' un albero.
"L'ho fatto a 16 anni, ero totalmente persa. Ora ne ho 20, e sono contentissima di averlo fatto. Puo' sembrare stupido, ma e' così. Mi drogavano e mi portavano in discoteca, me lo ricordo bene. Mi facevano ballare. Però poi ho conosciuto la pittura. La prima cosa che ho fatto, e' stato un albero, proprio come questo."-mi racconta.
"Mi spiace, non lo fanno piu' vero?"-chiedo.
"No non piu'!"-
"Questo e' l'importante."-dico buttando la sigaretta e prendendogli la mano.
"Non devi dirlo a nessuno."-mi dice sottovoce.
La guardo.
Perche' non dovrei?

-fine

Hola,

Scusatemi per il ritado, ma ultimamente non so dove ho la testa e scusatemi, uguale per aver fatto il capitolo corto.

Mi faro' perdonare.

Vi ringrazio, tantissimo per aver letto fin qui e gli altri capitoli, mi rende felice.

#Iloveu

Superiamo insieme queste paure.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora