Simone.
Dopo la serata di Sabato e' il minimo andare al mare, domenica mattina.
Metto tutto dentro, il Diario, i fogli e le matite, con una gomma da cancellare vissuta.
Prendo la giacca ed esco. Mangio una merendina trovata nella sacca, chissa' da quando che sta lì. Porco mondo.
Sorrido un pò.
Arrivo alla stazione, con una sigaretta in bocca e gli occhi gonfi.
Aspetto il mio solito Auto, stesso posto, stesso me -meno forte pero'-.
Arriva l'auto e pisto la sigaretta non ancora finita.
"Che spreco."-dice una voce femminile dietro di me.
Mi giro.
Una ragazza da i capelli biondi e occhi colore cielo, ti sta parlando Simone.
"Lo puoi dire forte, baby."-dico io sorridendo.
Lei ride a quel nomignolo.
Salgo e prendo -appunto- il mio solito posto.
La ragazza si mette davanti a me. La guardo attentamente. A prima vista e' una gran bella ragazza, senza al cun dubbio ma, e' una di quelle ragazze che non ti lascia un segno vero e proprio. E' una di quelle ragazze che aspira sesso violento, non amore. E questo, io la trova davvero una sfortuna. Prendo le cuffie, e avvio il mio mp3.
Noto che lei, invece, legge un libro.
"E' una vita che ti aspetto"-di Fabio Volo.
Libro che ho letto anche io, qualche mese fa.
Non lo dico spesso, anzi, lo nascondo ma mi piace un casino leggere.
Mi sento dentro alla storia, infatti, quando finisce, mi sento finito anche io.
Mi domando, ma la mia storia finisce così presto? La mia storia equivale alle poche pagine di un libro?
Non saprei. Ho sempre saputo, che la tua storia la fai tu e decidi tu quanto farla lunga. Ma non e' sempre così semplice.
Mi accorgo di non sentire la musica anche essendo "attiva" ma che sono di nuovo perso nei miei pensieri.
****Arrivato, io e la ragazza di prima, casualmente scendiamo insieme.
"Dove devi andare?"-gli chiedo curioso.
"Vado a pitturare, alla riva."-mi dice indicando il borsone con gli occhi che ha in mano.
"Ah."-dico stupito.
Iniziamo a camminare.
"Non te l'aspettavi eh?"-mi chiede.
"Assolutamente no."-gli rispondo e poi continuo "io disegno e mi fermo qua."-concludo.
Lei sorride e annuisce.
Torno dalla mia sedia.
Prendo il materiale, guardo il mare.
Mi viene da piangere, io con il mare non so mentire.
"Mi sento rotto."-dico sottovoce.
Inizio a tracciare gli occhi, gli occhi di un uomo, i miei. Gli occhi di un uomo perso e triste. Ne faro' di varie tipologie.
Gli occhi felici, quando ci siamo abbracciati,quando ci siamo baciati, quando abbiamo dormito insieme.
Gli occhi delusi, quando non e'venuta al locale.
Gli occhi tristi, quando se ne e' andata dopo il bacio.
Gli occhi di chi si e' stufato, quando siamo stati nel terazzo.
Gli occhi di chi piange, come in ascensore o proprio come adesso.
Mi asciugo le lacrime.
Sospiro. Vedo poco lontano, la ragazza. Sta dipingendo davvero, alla riva.
Finisco il mio disegno e poi vado da lei.
***
"E' bello."-dico vedendo il quadro.
Sono due ragazzi che si baciano al Luna Parck e devo dire, che mi fa pensare a me e Marta.
Si baciano proprio come ci siamo baciati, io e lei, davanti al circo.
Con amore.
Ho sbagliato, ho lasciato il velo ma adesso che l'ho tolto, vedo non una ragazza ma un fenomeno.(Continua.)

STAI LEGGENDO
Superiamo insieme queste paure.
Random"Dedicato a te che non sai come affrontare le tue paure. Ricorda, però che in due si affrontano meglio. "