Roma.(15)

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Io e Marta ci siamo dati 'l'appuntamento' per le 6 di mattina, per andare a Roma.

La sua seconda paura e' di perdersi in una citta' grande.

Con un piccolo dettaglio; perdersi dalla persona che ama.
Mh, capite la mia sofferenza?
***
Vado via, lasciando un biglietto a mia madre.
"Tranquilla, sto con Marta. Ti ricordi di lei? Tornero' presto."-simo.

Ho una sacca con me, con fogli e matita.
Disegnerò.
E' da un po' che non lo faccio.
Vado a piedi fino alla stazione, non e' lontana da casa mia.
Marta e' lì, seduta ad aspettarmi. Sorrido.
Lei ad aspettare me eh?
"Ciao."-gli dico.
Clamoroso, sta dormendo.
"Ciaoo."-alzo la voce ridendo.
Lei si sveglia.
"Uh, che figura di merda."-mi dice toccandosi i capelli.
"Dai andiamo, non voglio perdere il treno."-dico.
Marta si alza, camminiamo fianco a fianco verso i treni.
Ne vediamo uno fermarsi. Io e Marta ci guardiamo e senza dire una parola, lo prendiamo. Ci sediamo. Lei si stende ed io prendo i fogli. Appena parte il treno, Marta si addormenta quasi subito ed io la disegno. Disegno i suoi tratti ancora una volta, rilassati pero'.
Ogni tanto Marta si sposta, fino a appoggiarsi sopra alla mia spalla.
"Questo e' un cazzo di incubo."-borbotto tra me e me.
**
Dopo un ora, siamo arrivati.
Lei si sveglia, si sposta dalla mia spalla.
Mi vede disegnare i dettagli.
"Oh sono io che dormo."-mi dice.
"Ma dai."-gli rispondo ridendo.
Sorride.
Lei lo osserva, come si osservano le cose preziose.
"E' bello."-mi dice.
Perche' tu lo sei-penso.
"Grazie."-gli dico sorridendo.
"Perche' hai continuato il gioco?"-mi chiede.
"Perche' te ne sei andata?"
"Okay, niente confessioni oggi."-dice ridendo.
"Sei mai stata a Roma?"-gli chiedo.
"No, mai."-mi risponde.
"Mh, sara' bello vedrai."-gli dico.
Lei sorride.
Arrivati, scendiamo dal treno e seguiamo la massa, che si avvia all'uscita. Marta non sembra tranquilla.
"Posso tenerti la mano?"-mi chiede.
Annuisco.
Lei mi prende la mano ed e' piu' sicura.
"Non mi perdi."-gli sussuro.
"Non si sa mai."-mi dice.
***
Arrivati, mano nella mano, al centro di Roma noto una marea di gente e l'ansia che prima e' stata placata di Marta, torna ad essere forte. Mi stringe ancora di più la mano. Gli indico tutti i monumenti e gli spiego tutta la storia, io roma la conosco bene. Grazie alle gite della scuola, la cui meta preferita e' proprio Roma. Poi ad un certo punto, noto un disegnatore, fa fumetti. Ritrae le persone, i turisti di Roma e esagera alcune caratteristiche del corpo di essi.
"Dovremmo farci fare un ritratto."-gli dico indicandogli l'artista.
"Si, tutto. Basta che la finisci con il tuo blah blah."-mi dice ridendo.
Rido anche io.
"Salve."-dice Marta.
L'artista ci guarda.
"Oh che bella coppia."-ci dice sorridendo.
"Oh noi.."-cerco di dire io ma l'artista mi fa segno di tacere.
Ci guarda bene e inizia a disegnare, Marta sorride.
Un gruppo di turisti viene verso di noi e Marta chiude gli occhi per non vedere.
La sua mano suda.
"Dovresti calmarti."-gli dico.
"Calma un cavolo. Pensa se ti lasciavo la mano adesso."-mi dice guardandosi intorno.
Sorrido.
"Ho fatto."-dice l'artista.
Ce lo mostra.
Rimango senza parole.
Io sono stato rappresentato abbastanza normale, ma ho il cuore fuori dal corpo e le guance rosse e poi Marta. Marta ha gli occhi impauriti e fa vedere che stringe la mia mano.
"Siete una bella coppia."-ci dice.
Prendiamo il disegno.
Sospiro.
Cazzo.
-fine.

P.s Scusate per gli errori.

Superiamo insieme queste paure.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora