Noto guardadogli ogni parte del suo viso, che non ha difetti. Ha lineamenti, perfetti.
Diversa da Marta.
Completamente.
Io di Marta mi sono innamorato proprio delle sue imperfezioni, che io chiamo dettagli.
"Ti va di andare a prendere qualcosa nel bar qua di fronte?"-gli chiedo osservando ancora il quadro.
"Perche' no"-dice pulendosi le mani.
Lasciaml tutto lì, il quadro deve asciugarsi.
Il bar non e' molto lontano.
Entriamo all'interno e prendiamo un tavolo.
La cameriera arriva.
"Cosa desiderate?"-ci chiede.
"Io un capuccino."-dice la ragazza.
"Una cioccolata"-dico io invece.
La cameriera annuisce e va via.
"Dove hai imparato?"-gli chiedo.
"Non ho imparato, noi abbiamo questa cosa dalla nascita, fidati."-mi risponde.
Rimango un pò così, il mio modo di sfogarmi non l'ho mai chiamato talento.
"Io credo, che servano le scuole ma solo per gestire quello che abbiamo qui dentro."-conclude la ragazza indicando il cuore.
Sono con lei, questa volta.
"Lo penso anche io, anche se infondo io alla mia arte, non l'ho mai considerato un talento. Piu' un hobby, diciamo."-dico io e poi continuo "Comunque sono Simone."-cocludo sorridendo.
"Alex"-mi risponde lei.
La cameriera arriva con le nostre bevande ed io noto nel collo, di Alex, un tatuaggio.
Un nome.
Lei ringrazia la cameriera.
"So che mi sta guardando il tatuaggio."-mi dice ridendo.
"Lo fanno tutti?"-gli chiedo ridendo anche io.
'Si, pensano male. C'è scritto Emanu, e' mio cugino, invece tutti pensano che sia il mio ragazzo."-mi dice.
" ah, e come mai ti sei tatuata il suo nome?"-gli chiedo.
"E' morto qualche anno fa."-mi dice.
Cambia espressione.
"Mi dispiace"-dico solo.
Lei sorride come per tranquillizzarmi e lo fa, lo fa davvero.
Beviamo le nostre bevande, a sorsi.
"Chi sono quelli nel quadro? "-gli chiedo.
"Sono due innamorati."-mi dice.
La guardo non convinto.
"Va bene, sei tu. Mentre disegnavi, ti ho visto. Si vede, la faccia, quella persa. Persa d'amore. Ho portato quella faccia qui ed ho immaginato la tua ragazza, o chi ti fa stare così."-mi confessa un pò imbarazzata.
"Hai indovinato, nulla da dire."-gli dico sorridendo.
"Io credo che dovresti parlarci, si vede. Si vede nei tuoi occhi, la delusione."-mi dice.
"Ci ho provato."-gli dico.
"Mai sentito il verbo lottare?"
"Si, ma e' abbastanza inutile."
"Questo lo dici tu."
Un ragazzo entra dentro il bar, Alex si gira.
"Oh devo andare."-mi dice.
"Okay, potresti darmi il tuo numero? Magari parliamo un po'."-gli dico.
Lei me lo segna nella tazza e va via.Lottare, simone, devi lottare
-fineHola,
Volevo solo dirvi che vi adoro.
1.001
GRAZIE, DAVVERO.
E oltre a questo, la storia sta per finire, mancano due o tre capitoli e sono abbastanza soddisfatta di come e' andata, in generale. Non ho mai avuto la presunzione, di essere la grande scrittrice che deve essere per forza famosa e a me non importa.
La scrittura per me e' passione, certo se sono seguita fa piacere ma per me non e' proprio necessario.
Ecco tutto (":
Grazie ancora e buona serata:)
P.s
Scusate per gli errori!
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Superiamo insieme queste paure.
De Todo"Dedicato a te che non sai come affrontare le tue paure. Ricorda, però che in due si affrontano meglio. "