20° CAPITOLO

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Pov's Severus
"È un incapace!" le sibilo in faccia.

Quelle due ragazze avevano tardato alla riunione e, quando erano arrivate, era già finita.
Una lavata di capo non gliela toglie nessuno.

"Si era detto che lei dovesse rispettare le regole"

"Ma tra le sue preziose regole non c'era quella che io ero al suo servizio anche fuori dalla..."

"Dalla? Dalla mia supervisione, per caso?"

Lei non rispose, mi guardò e basta.

"Si da il caso che lei, da oggi in poi, è sotto la mia supervisione e, dovrà chiedermi il permesso per qualsiasi cosa, ci siamo capiti?"

"Ma scherza?! Io non posso chiederle il permesso! Non è mica mio padre, né nessun'altro a cui io debba fare affidamento!" mi urla in faccia.

"Non osi alzare la voce con me!" le urlo di rimando sbattendo un pugno sulla scrivania.

"Se lei lo fa con me io lo faccio cone lei!"

"Scompaia. Dalla. Mia. Vista. Ora." scandisco guardandola male.

"Devo chiederle il permesso, signore?"

"Se ne vada!"

"Vada al diavolo!" urla lei e sbattendo la porta se ne va nelle sue stanze.

Ti ha mandato a quel paese...

A me? Questa piccola insolente?!

Bhe..non c'è nessun'altro nella stanza...

Che nervi!

Questa ragazza mi farà impazzire! Mi farà diventare i capelli bianchi prima del tempo!
Insolente, seccente,insopportabile..

Carina..la ragazza è carina..

Ma cosa dici?!

Sono la tua coscienza..sono te.. Chiediti cosa pensi tu

Ma...zitta, va!

Un bussare alla porta mi fa destare dalla conversazione.

Dopo essermi calmato un po', mi siedo e do il permesso a chi aveva bussato.
Aspettai cinque minuti, ma nessuno entrò.
Mi stavo innervosendo se era uno stupido scherzo di qualcuno lo avrei scuoiato vivo. Lo giuro su quanto è vero che mi chiamo Severus Piton.
Volendo accertarmi che non ci fosse nessuno mi alzai e andai verso la porta.
Aprii la porta, mi affaccia e controlla a destra e a sinistra. Dopo successe tutto nel giro di pochi secondi:sento delle risate, poi io che vengo spinto da dietro e un rumore come se fosse caduto qualcosa addosso a qualcuno.
Le risate cessarono e sentii dei passi andare via.

"Oh...no!"sentii una voce dietro di me. Mi voltai e vidi la Williams ricoperta di una sostanza appiccicosa.

Oh..

" Che schifo..."disse lei toccandosi la sostanza sul braccio.

" Che diavolo è?! "continua

Dovrei esserci io al suo posto...era per me quel secchio pieno di...muco di Troll.

Lei alza lo sguardo verso di me.

" Sta bene? "mi chiede.

Questa ragazza è bipolare..tanto. Una attimo prima mi manda a quel paese e poi mi chiede se sto bene.

"Ho capito me ne vado" disse lei
girandosi per andare verso l'ufficio.

"Dove pensa di andare, così mi porterà quello schifo che ha addosso dentro. E se non vuole passare i giorni seguenti a pulire, le consiglio di stare attenta a dove mette i piedi." dico io impassibile.

Lei non mi dice niente e se ne va facendo attenzione a dove mette i piedi.

Come mai non mi ha inveito contro sta volta?

Prendo la bacchetta e ripulisco lo schifo che c'è fuori. Inclino bocca in una smorfia di disgusto...potrei vomitare.

Dopo aver pulito, entro e mi siedo in poltrone riflettendo su chi potesse essere stato.

Ma che ci penso a fare... È ovvio no?
Sono stati loro...anche a 40 anni non la smettono e non la smetteranno mai. Sarò sempre il loro bersaglio preferito, non importa se abbia protetto Potter Junior, non importa se ho passato la mia vita a fare il dippiogiochista, non importa a nessuno di me. Resterò sempre e solo un bastardo agli occhi di tutti, anche se quel marmocchio a spifferato tutto di me all'intero mondo magico.
Sono inutile...che senso ha stare qui, se non vengo sopportato ?
Che senso ha vederla se non posso nemmeno parlarle e mi odia?
Che senso ha, spiegatemi, rimanere in questa vita se sembra peggio dell'inferno?

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora