9° CAPITOLO

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Pov's Severus
"Cosa c'è che non va,Severus?" mi chiede Narcissa avendo capito che ero più nero del solito perché a Minerva e quella sottospecie di quadro che ritrae Albus avevano avuto una bellissima idea per l'anno scolastico, ma non avevo intenzione di dire niente.

"Niente" risposi con indifferenza.

Lei mi squadró come per capire se stessi mentendo, ma poi lasciò cadere lì e si diresse verso il marito che era intento a fissare un qualcosa che non mi interessava, ma poiché mi stavo annoiando decisi di seguire il suo sguardo e, con mio stupore, vidi la Williams dirgliene quattro a Black, la Boston che l'affiancava e i gemelli Weasley che ridevano.

Quelle due porteranno solo guai, secondo me. Come avevano osato rispondermi in quel modo, per fortuna le è ritornata la memoria ad entrambe in tempo se no glieli avrei fatto vedere io.

Devo dire, però, che non hanno tutti i torti..

Inefetti..

"Severus guarda chi sta venendo nella tua direzione" mi disse Lucius.

Vidi venire nella mia direzione quelle due. Merlino no.

"Professor Piton vorremmo scambiare due parole con lei, in privato, se è possibile" disse Boston mentre la Williams guardava in tutte le direzioni che tranne verso di me.

"Venite" dissi secco.

Sotto lo sguardo di tutti le portai verso la sponda del lago nero visto che al momento non c'era nessuno.

"Ragazze, non ci posso credere, siete appena tornate e già andate a fare le passeggiate con un mangiamorte. Vi credevo più responsabili" disse James Potter appena iniziammo ad incamminarci.

Mi arrestai sul posto e, come me, anche Williams e Boston che si girarono per capire chi avesse parlato.
Mi girai.. sentivo ridere e chi poteva essere?!
Potter e Black, ma non era questo che mi interessava. Era di più il fatto che lei non gli disse niente ma tenne lo sguardo basso.
Distolsi lo sguardo da lei e lo puntai sui due.

"Papà, Sirius, Professor Piton vi prego smettetela!" disse Potter Jr.

"No! Scusami Harry ma non potranno mai smetterla!"disse d'un tratto la Williams.

"Cosa intendi, Emily? "le chiesero i gemelli.

"Intendo che se ha 40 anni si continua con una mentalità di uno di 11 anni.. bhe vuol dire che non si può fare niente se uno è deficiente!"gli rispose.

"Bada a come parli,Williams! Noi potremmo essere deficienti, ma lui è codardo se si fa difendere da due ragazzine di massimo 20 anni. Che c'è, Piton, non ti sai più difendere?L'età ti gioca brutti scherzi? Rispondi!"disse Black.

"Statti zitto Black! Lui si sa difendere meglio di te, ma forse ha capito che se ti risponde rovinerebbe il compleanno ad Harry come state facendo adesso voi due!"disse la Boston.

Come colti da una lampo di genio si voltaroni verso il 'piccolo' Potter che si era alzato e se stava andando verso l'interno del castello.

" Contenti?! Proprio oggi dovevate fare i bambini?! "disse furiosa lei, Lily Evans.

"Lily.."cerco di spiegare suo marito.

"No, Lily un Corno! Vado da Harry, Minerva.. al mio ritorno se uno di voi osa fiatare vi lancio una fattura! " disse per poi andarsene verso il castello e raggiungere suo figlio.

Potter e Balck si zittirono e ritornarono a farsi gli affari propri.
Il resto guardava me.

"Andiamo"dissi alla Williams e alla Boston.

Mi girai e proseguimmo verso le sponde del lago nero.
Arrivato dissi:

"Parlate! Cosa volete?"

"Volevamo chiederle scusa... "iniziò la Boston.

Io alzai un sopracciglio.

"Si, scusa. Perché le abbiamo risposto male prima e non volevamo. Non era nostra intenzione dirle quelle cose meschine che le abbiamo detto. Quindi le chiedo, Signore, se può perdonarci. " concluse la Williams.

Non pensavo si scusassero...

Ora mi guardavano speranzoso del mio perdono..chi mai poteva chiedere il mio perdono? Di solito era sempre il contrario... Io chiedevo perdono agli altri.

"Ok..Adesso sparite!" dissi io.

"E un si allora?" chiese la Boston.

"Si lo è!"disse la Williams che aveva capito.

"Noi togliamo il disturbo, professore."continuò.

"Ma lei non-" stava per chiedermi la Boston

"Andiamo"disse Williams prendendola per un polso prima che potesse finire di parlare e cominciando ad andarsene.

Prima che potessero essere troppo lontane da non sentirmi dissi:

"Non azzardatevi più a difendermi. La prossima volta non sarò così clemente"

La Williams si girò e disse:

"Non gli dia peso, prof"

E prima che potessi chiederle cosa significasse si era già girate e si erano incamminate verso i gemelli.

No dargli troppo peso..come se fosse facile.
Le parole mi risuonano in testa ancora:
'Mangiamorte' 'codardo'.. l'orgoglio mi se ne risente, ma hanno ragione. Purtroppo hanno ragione.
Non potrò mai ripagare ai miei errori. Ho ucciso, ho mentito, ho ferito...non merito di essere perdonato, riconosciuto come 'l'eroe del mondo magico'. Non sono un eroe,sono solo un codardo, un mangiamorte che ha fatto solo del male alle persone a cui teneva.
Maledetto Silente, maledetto il suo stupido piano!
'La parte migliore di me'... dubito che ne abbia mai avuta una. Non ne ho mai avuta una:ho reso l'esistenza difficile ha tutti. A mia madre sopratutto...se non fossi nato, sarebbe ancora viva e non sarebbe stata picchiata ogni volta che mio padre tornava la sera ubriaco fradicio perché odiava la magia ed odiava me. Un mostro mi definiva mio padre ed ogni volta io ci restavo male a quelle crudeli parole, mia madre lo capiva e mi consolava dicendo che il vero mostro era lui. E ora, io sono diventato uguale a lui. Un mostro che ha ucciso. Un mostro che mentito.
Un mostro che non merita di stare nel mondo dei viventi, ma che merita solo l'inferno per il male che ha provocato.
Perché non sono morto?
Perché mi hanno salvato se sono e sarò sempre e solo un mangiamorte e un codardo?
Ero rimasto immerso nei miei pensieri quando sentii qualcuno avvicinarsi e affiancarmi.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora