28° CAPITOLO

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Pov's Severus
Che inizio anno schifoso.
Potrei vomitare.
Vorrei andare a dormire, ma invece mi tocca fare la ronda notturna intorno ai confini di Hogwarts. Per sicurezza.

Esco dal castello e mi incammino intorno ai confini...certo che piazzare degli Auror decenti, non dico competenti, ma almeno decenti, sarebbe stato meglio invece di mobilitare l'Ordine della Fenice per quattro mangiamorte latitanti che potrebbero battere anche due marmocchi del primo anno. Ho detto tutto.

Svolto l'angolo a destra e continuo la mia ronda, fin quando non sento un rumore dietro di me. Passi leggeri, incerti che si avvicinano.

"Potter...non sai che è maleducazione seguire di nascosto le persone. Per non dire stupido seguire me..." dico io voltandomi verso Harry Potter.

Lui mi guarda e avanza alla luce della luna.

"Si, mi scusi professore...non era mia intenzione..ma vede se lei mi seguisse d'altro lato...sarebbe meglio.." dice lui guardandosi intorno.

"Perché mai dovrei farlo?"

"Bhe...perché qui ho già...già piazzato i miei Auror e non c'è ne bisogno che lei vada.. Noni fraintenda, non dico che non c'è bisogno di lei solo-" lo blocco con un gesto della mano.

Lui si zittisce e mi guarda.

Non mi ero mai trovato in una situazione del genere e, soprattutto, con Harry Potter a disagio nel parlare con me. Guarda che strano il destino...prima mi odiano e poi mi temono...bene.

Lo guardo.

"Sai che mentire a me non serve a niente, vero Potter?"

"Si, signore ma.."

"Allora,illuminami. Perché non dovrei andare da-"

"Harry, ma qui è tutto appos-Oh, professore..qual buon vento..."

"Ecco perché professore.." sussura Harry e poi volta lo sguardo verso i due...

Ma questa è una tortura. Una condanna a morte.

Sirius Black e James Potter si avvicinano a noi.

Mi irrigidisco di colpo e porto le mani dietro al mantello, nella tasca dei pantaloni dietro dove c'è la bacchetta.
Ecco perché non voleva che io andassi da quella parte, c'erano i due malandrini.

Loro mi guardano poi guardano Harry.

"Professore... Come mai da queste parti?" Mi chiede Sirius Black avvicinandosi.

James Potter ghigna e ci guarda, mentre il figlio li guarda senza dire niente.

Bene.

Gli salvo la vita sacrificando la mia per 20 anni e vengo ripagato in questo modo.

C'è, per caso, qualcuno che da lassù si diverte a vedermi circondato da gente che mi ha rovinato l'esistenza?
Perché, arrivati a questo punto sarà così.

"Ti hanno tolto la parola, Piton?" mi dice Black.

Lo guardo serrando di più la presa sulla bacchetta dietro la schiena e non gli rispondo. Certa gente non merita neanche un secondo del tuo tempo. A maggior ragione se sono loro.

"Sirius, papà... Andiamo." si fa avanti il piccolo dei Potter.

Il padre lo guarda, poi guarda l'amico fidato e infine guarda me.

"Vi prego..." li supplica.

In certo senso era come se stesse prendendo le mie difese...come...caccio via quei pensieri e torno a guardarli.

Tutti e tre, tenendo sempre la mano stretta alla bacchetta dietro la schiena.

"Si...andiamo" dice il padre e fa cenno all'amico di andare. Black sembra riluttante, ma poi annuisce e tutti e tre scompaiono.

Prima, però, il più piccolo mi guarda con uno sguardo che esprimeva...dispiacere? Era dispiaciuto per ciò che era successo o era dispiaciuto per altro? Li guardo sparire,poi mi volto e continuo la mia ronda notturna.

Perché, dico, devono continuare a torturarmi così ancora ora?

Durante questa permanenza nell'aldilà non hanno messo cervello? O, come è sempre stato, ci provano gusto nel farlo?

Vorrei solo...vivere in pace. Dato che la morte mi è stata negata, no Albus?

A quel pensiero, alzo lo sguardo verso il cielo e guardo le stelle.

"Perché Albus devo vivere in questo stato? Perché devono continuare così? Perché devo continuare a soffrire?" sussuro al cielo nella speranza che un qualcosa o qualcuno mi desse un riposta o mi desse un consiglio.

"L'unica persona che avrebbe saputo capirmi in questo momento saresti tu Albus. Mi avresti aiutato, anche con i tuoi modi strampalati di fare o con i tuoi discorsi dei quali capivo poco. Mi saresti rimasto accanto lo stesso...perché hai visto il meglio e il peggio di me...e tu li hai accettati entrambi. Sai quanto tenevo a te. Sai quanto tu eri importante per me. Perché mi hai costretto a farlo? Perché non poteva farlo il ragazzo? Perché la sua anima non doveva essere macchiata...e la mia? La mia anima, sai com'è adesso? Lo sai , Albus? Sai quante volte mi pento di ciò che ho fatto? Quante volte penso che avrei potuto trovare un altra soluzione, che tu saresti rimasto in vita e mi avresti aiutato? Sai quanto mi manchi adesso, vecchio pazzo? Lo sai questo? No...non lo sai. Non sai il dolore che provo ogni volto che guardo il tuo quadro. Ogni volta che litighiamo. Non sai il dolore che provo ogni istante in cui penso che tu non potrai mai più a dirmi le stesse cose di presenza perché non ci sei. Non ci sei più. Perché tu e il tuo piano da pazzo, il tuo modo di fare...per il Bene Superiore...mi hai costretto ad ucciderti. Uccidere te. L'unica persona che aveva visto del buono in me" sussuro al vento guardando le stelle mentre una lacrima solitaria attraversa il mio viso per poi cadere al suolo, sull'erba fresca che ondeggia al vento lieve di settembre.

Resto lì per un altro po', poi finisco il giro e me ne ritorno nei miei sotterranei sperando che il giorno seguente e né i prossimi sarebbero arrivati.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora