52° CAPITOLO

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Pov's Emily
Ero rimasta accovacciata lontano da...lei.
Non poteva essere...tutto ciò era inquietante..

Sentivo freddo, avevo sete e fame. Quella mattina mi ero alzata presto per andare in Biblioteca e non avevo né mangiato né bevuto.

Era passato molto tempo...non sapevo che ore fossero, ma sentivo che la mia testa girava e le mie forze mi stavano abbandonando.

Però almeno avevo scoperto la verità.
Mia madre non era Marlene McKinnon, ma Sophie Williams sorella di Thomas Williams, che non era mio padre, ma mio zio.

Mi avvicinai strisciando al cadavere imbalsamato di mia madre.
Si, era imbalsamato perché non poteva essere rimasto integro per così tanto tempo.

Il corpo era bianco e freddo come una lastra di marmo e il lenzuolo bianco che avevo visto non era altro che il suo vestito.

Dal volto capii che era giovane, non poteva avere più di 18, 19 anni.
Come potevano averla imbalsamata?!Come potevano essere stati così crudeli?! Erano persone senza cuore, dei Mangiamorte pronti a tutto per il loro padrone.

"Che cosa ti hanno fatto, mamma?" dissi allungando una mano verso il suo volto e accarezzandolo.

"Cosa...mi hai nascosto? Cosa vogliono che io non debba sapere, mamma?" dissi piangendo.

Non ne potevo più di questi misteri.

"Basta. Non mi interessa più niente. Io mollo." dissi e tossi rabbrividendo.

Faceva freddo, il pavimento era bagnato e mi girava la testa, ma dovevo uscire. Dovevo uscire da lì.
Provai ad alzarmi, ma mi reggevo a fatica.

"Emily! Emily!" sentii gridare.
Era Harry!

"Harry..." sussurrai, ma non avevo le forze di alzare la voce. Di urlare.

"Emily!"

"Harry... Harry..." provai, ma niente. Mi incamminai lentamente lungo quel corridoio, ma poi mi bloccai.
Non potevo lasciare il corpo di mia madre lì.

Mi voltai e, raccogliendo quanto più coraggio e forze possibili, mi piegai e presi il corpo di mia madre.

"O Santo Merlino..." era inquietante.

"Emily! Emily! Rispondi!"

"Fosse facile.." tossi e mi piegai sulle ginocchia facendo cadere il corpo di mia madre.

Non c'è la facevo, le gambe noni reggevano.

Poi...poi lo sentii.

"Williams!"

Era lui. Era lui. Era qui. Era venuto a salvarmi.

"Sev..." sussurai e provai ad alzarmi.

Nello stesso momento, lui entrò nella camera. Era veramente lui.

Lo guardai e lui puntò il suo sguardo sul mio sussurando qualcosa come 'Emily...'

"Williams..."lo sentii dire e poi corse verso di me.

Io non riuscivo a fare un passo, le gambe mi cedettero ancora e la testa mi girò, ma ero salva. Era salva. Grazie a lui.

"Williams, guardami. Non chiudere gli occhi, per nessuna ragione al mondo. Sei salva, hai capito. Se salva. Sei qui." disse una volta avermi raggiunto ed avermi preso tra le braccia.

Io lo guardai e sorrisi lievemente.

"Sei qui..."sussurai e lui annuì mettendomi una mano sulla testa.

"Si...lo sono."

Dopo il buio più totale, non vidi né capii niente.

Sentivo una superficie morbida sotto di me, la testa mi faceva male e sentivo delle voci ovattate. Non riuscivo a capire chi fossero e nemmeno mi ricordavo cosa mi fosse successo. Poi, come una doccia fredda, mi ricordai di mia madre.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora