65° CAPITOLO

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Pov's Severus
Tornai nei miei alloggi, presi un bicchiere, appellai del whisky e me ne versai una grande quantità. Poi lo buttai giù tutto d'un fiato.

Dovevo pensare e in fretta.

Dov'è che la possono aver portata?

Erano molti i luoghi e non si aveva tempo per cercarla in tutti.

Forse quelli più significativi per l'Oscuro.

Ma quali?

Mi riempii il bicchiere ancora e lo buttai giù, un'altra volta.

Ero stato un sciocco.

Non dovevo cedere.

Non dovevo.

Ed invece.

Avevo ceduto.

Quello però che non riesco a capire e com'è che hanno scoperto della Williams...

Sicuramente, c'erano delle talpe ad Hogwarts.

Qualcuno mi stava già controllando da inizio anno.

Certo.

Qualcuno che voleva che io e la ragazza ci avvicinassimo, che le facesse scoprire la verità per poi prenderla.

È tutto un piano.

Escogitato perfettamente.

Ora bisognava capire chi fossero e dove fossero.

Poteva essere chiunque.

"Perché ciò che hai scoperto non lo vai a dire tu all'Ordine, invece di agire in incognito come se fossi un spia?"

"Da quanto tempo sei lì?"

"Il tempo necessario per capire che hai trovato qualche altra idea e per capire che sei stato uno sciocco a non prenderti il merito di quelle scoperte!" disse mia madre avvicinandosi e togliendomi il bicchiere e la bottiglia dalle mani.

"Non avrebbero mai seguito me. Mi odiano. Minerva saprà guidarli."

"Si, ma con le tue idee."

"Veramente le hai avute tu."

"Sai che non mi interessano gli elogi. Volevo solo far notare che tu eri l'artefice di quelle scoperte. Per quanto possa essere brillante ed intelligente, Minerva non è infiltrata nel campo come lo sei stato tu. E per logica, si arriva alla conclusione che Minerva non poteva fare certe scoperte."

"Quel che fatto e fatto. Ora non vi resta che trovare questi luoghi e...la Williams.." sussurai l'ultima parola.

Quella ragazza era in pericolo per me.

La stessa ragazza che ho trascinato via durante il ballo.

La stessa ragazza che ha riposto fiducia in me senza che mi conoscesse realmente.

E che, anche se mi dava fastidio, ma mi piaceva dovevo ammetterlo, prendeva le mie difese parlando di me come se fossi la persona migliore a questo mondo.

Era riuscita a vedere in me la persona migliore che potessi essere.

Me la ricordo da ragazzina.

Era l'unica tra tutti quei tassi squilibrati che non faceva esplodere il calderone a pozioni.

Era sempre stata perfezionista nei compiti in classe.

Se assegnavo due pergamene riguardo una pozione, me ne portava due esatte con tanto di titolo scritto perfetto e numero di parole.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora