64°CAPITOLO

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Pov's Severus
"Minerva sei un genio!" disse la Boston abbracciandola dopo che ebbe spiegato a tutti la scoperta dei due complici.

Tutti la guardavano e le facevano i complimenti per quella scoperta.

Ma...sentimentalismi..

Come se tu non avessi baciato nessuno in una doccia.

È stato un errore. Dopo quello abbiamo parlato un po', ma non ci siamo più...baciati. Solo qualche abbraccio.

Come ti sei rammollito..

Non va bene. Devo stroncare tutto. Prima salvo la ragazza e meglio è per tutti e due.

"Scoperto nient'altro?" chiese Lupin.

Minerva lo guardò e poi aggiunse:

"Ho dedotto che se vogliono Severus, saranno, sicuramente, mangiamorte latitanti. Di solito a gente del genere piace nascondersi...e perché no in qualche posto dove Voldemort portava le sue vittime.."

Mia madre mi guardò di scatto ed io alzai le spalle come a dire 'anche lei avrà pensato la stessa cosa', ma mia madre era come me: non si fidava poi tanto quando le 'casualità' coincidevano, perciò...

"Minerva, guarda caso, è ciò che ho supposto e condiviso io con una persona proprio oggi.."

"Eileen, allora bisogna ringraziare te. Questa persona c'è di grande aiuto." disse Minerva senza guardarmi per non far capire che fossi io la 'persona'.

Come se non si capisse.

"Abbiamo già qualcosa. Sono in due, ma potrebbero essere di più..e questi posti Minerva...come facciamo a trovarli? Non penso possiamo metterci a setacciare tutto il Regno Unito...non abbiamo tutto questo tempo.. Potrebbero farle del male da un momento all'altro.. "disse la Boston risoluta.

"Temo che...temo che gliene abbiano già fatto.." ammise Minerva mentre tutti la guardarono perplessi e preoccupati.

"Cosa vuol dire?" chiese Draco.

"In allegato al biglietto c'erano...c'erano dei capelli.."

"Oddio! Povera ragazza.." sussurrò mia madre.

"Cosa le hanno fatto?!" quasi urlarono in coro la Boston e Lupin.

Minerva annuì dispiaciuta e mise una mano sulla spalla della ragazza.

"No, non mi interessa. Voi dovete fare qualcosa! Siete l'Ordine! Quelli che trovano sempre la soluzione! Allora fatelo, trovatela! A qualsiasi costo ed io voglio esserci! Non me ne frega niente, d'accordo?! Ora mobilitate gli Auror e che partono da adesso le ricerche! Se le hanno già fatto del male, continueranno. " disse la Boston in preda ad una crisi.

Era davvero ammirevole il rapporto tra le due ragazze. Sembravano essere l'opposto delle casate che rispecchiavano. Quando si trattava dell'altra, era come se in loro scattasse un sistema di allarme. Pronte, entrambi, a dare il massimo per non far soffrire l'altra.

"Rose...calmati. C'è bisogno di un piano." disse Black guardandola.

Lei parve infuocarsi.

Era strano come quelle ragazze, se fatte infuriare, diventavano indomabili.

"Un piano, Black?! Un piano?! Emily non ha tempo di aspettare voi che impariate a collaborare e fidarvi e dovrebbe aspettare un piano?! Dite la verità...ve ne state fragando altamente, non è vero? Non vi interessa niente!" disse lei di rimando.

Fu come un lampo a ciel sereno.

Uno strappo nel cielo.

Un boato e un pugno che sbatté sonoro sulla superficie del tavolo.

"Non dirlo! Non dire che non me ne frega niente di mia figlia! Non pensarlo e non dirlo, perché non è così! La rivoglio indietro quanto te! Pensi che non sia preoccupato per lei? Dove potrebbe essere? Cosa possono farle? Sembra che non rimpianga ciò che le ho fatto passare? " disse Lupin furente, mentre il petto si alzava e si abbassava e la moglie si avvicinava a lui posandogli una mano sulle spalle per cercare di rassicurarlo, ma invano.

La stanza si fece, incredibilmente, stretta e ricca di tensione.

Sguardi che non si staccavano un attimo.

"Dimostralo. Dagli il padre che le manca. Quello di cui vorrebbe andare fiera. Collaborate e trovatela, fino ad allora riporrò la mia fiducia in una sola persona." disse la Boston, voltandosi verso di me.

Tutti fecero lo stesso.

Più cercavo di stare fuori dalla loro discussione, più mi ci tiravano dentro come un uragano.

"La vita di Emily è nelle sue mani. Lo so io e lo sa lei." disse avvicinandosi a me.

Era finita in quella situazione per colpa mia.

E dovevo porre fine a tutto.

Era me che volevano? E me avrebbero avuto.

A qualsiasi prezzo.

Parola di Severus Piton.

Ma la vita della ragazza no. Aveva da godersi una vita io, invece, quello che avevo dato avevo dato e da perdere non mi restava, poi, molto.

"Me la riporterà viva?" mi chiese quasi in un sussurro con gli occhi pieni di speranza e sofferenza allo stesso tempo.

"Lo farò." dissi solamente.

Lei annuì e poi se ne andò via.

"Non lasciatela da sola. Può essere pericoloso.." disse Minerva guardandomi.

Che si aspettava? Che ci andassi io?

Non ero il tipo da consolare le persone.

"Vado io, se permettete." disse Black uscendo di corsa.

Tutti lo guardarono perplessi.

"Cominceremo domani le ricerche, subito. Ci servono i luoghi dove si trovano questi posti,così sappiamo dove cercare." disse Potter Junior.

Tutti si zittirono. Nessuno sapeva.

Nessuno se non..

"Ne so qualcuno." disse la voce profonda di Lucius alle mie spalle.
Lo guardarono con diffidenza, o meglio ci guardarono con diffidenza.

Era proprio vero. Certe cose non possono essere dimenticate. Per quanto puoi cercare di eliminarle, dimenticarle dalla tua vita troveranno sempre il modo di ribussare alla tua porta e tu non potrai impedirle di farle rientrare.

Perché così è la vita.

Cerchi di dimenticare ciò che ti è successo, i brutti ricordi, i brutti pensieri...l'orribile passato. E ci riesci, in parte. Proprio quando tu sei felice, quando hai trovato serenità, che tutto ritorna. E ti demolisce, ributtandoti nell'abisso da cui era riuscito a fuggire una volta, ma non vi riuscirai una seconda.

Così sono i pregiudizi.

Una volta che tu riesci, forse, a lasciarteli alle spalle, ecco che ritornano. Più incessanti di prima.

Con l'intenzione di buttarti a terra senza riuscire a farti rialzare.

Perché ti faranno capire che quello è il tuo posto. A terra. Calpestato da tutti e tutto.

E tu, invece, cosa potrai fare?

Riemergere, far vedere a tutti che hai la forza di rialzarti e di combattere questa vita ingiusta, che non sei più il debole di una volta oppure stanco di tutto, delle persone, di questa ingiustizia che ti colpisce sempre, decidi di stare a terra, ai piedi di tutti e tutto?

"Per Emily. Il tempo di ritrovarla e portarla indietro. Fatelo per lei." disse Minerva guardando i due gruppi che si erano formati dall'inizio della riunione: in un lato tutti i Grifondoro, gli adulti, dall'altro, in netta minoranza, noi Serpeverde e al centro, accanto alla parete, tutti i ragazzi che, almeno loro, erano riusciti ad andare d'accordo.

"È sia. Riportiamola indietro a qualsiasi costo." disse James Potter guardandomi.

"Ci sarà da collaborare."

Era un sfida? C'è l'aveva con me?

Si stava avvicinando mentre tutti ci guardavano.

"Collaboriamo?" chiese tendendo la mano una volta giunto davanti a me.
Guardai lui, la mano, mia madre e poi Minerva.

Evitai Lily.

Faceva male.

Ma non credevo di meritarmi il suo perdono.

Per niente.

Strinsi la mano senza dire niente e me ne andai.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora