60°CAPITOLO

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Pov's Severus
Correvo per i corridoi, di nuovo, verso la Sala Professori.

Che diavolo significa il biglietto?

O, per meglio dire.

Chi diavolo era che voleva farmela pagare?

E per cosa?

All'ultima domanda aveva più di una risposta, ma dovevo confermare le mie ipotesi.

Entrai correndo in Sala, cercando mia madre, ma ciò che mi ritovrai fu un pugno in pieno viso e qualcuno che gridava.

"James no!"

Mi ripresi dalla botta e fissai lo sguardo su chi mi aveva colpito.

James Potter tenuto dal figlio, con la mano serrata nel pugno appena sferrato e la moglie nel mezzo a dividere me e lui, mi guardava con aria furente.

"Che ti prende?! Dovresti ringraziarlo, non picchiarlo!" disse Potter Junior.

"Ti ha fatto male? Fammi vedere.." disse mia madre raggiungendomi, ma io la bloccai con un alzata di mano.

"Ringraziarlo di cosa?! Questo qui è innamorato di tua madre, ama tua madre e io dovrei stare calmo?!"

A quelle parole mi gelai sul posto.

Cosa mi sono perso?

"Si, devi stare calmo. Ti prego. Sappiamo entrambi che non sei così e che così non si risolve niente." spiegò Potter Junior.

"James, calmati. Ragioniamo." disse Lily.

Io non riuscivo a trovare il nesso logico tra tutte quelle discussioni, inoltre mi sentivo osservato, così alzai lo sguardo e trovai l'Ordine a fissarmi.

"Hai riferito ci-"

"No...non l'ho fatto perché li ho trovati così. In silenzio a fissarsi. Credo che Potter abbia cantato.." mi rispose mia madre prima che potessi finire la frase.

"È diventato un usignolo adesso?"

"Non penso, ma credo che abbia detto tutto di te a tutti. Ma proprio tutto, dalla reazione del pad-"

"POTTER!" lo richiamai furente.

Se ne girarono due.

"Abbi la decenza di spiegarmi la situazione." dissi avvicinandomi furente, ma fermandomi ad un passo da lei che era rimasta di spalle a me.

"Professore..io ho ritenuto giusto farlo ormai. La verità è venuta fuori, che lo voglia o meno professore." disse Potter Junior.

"Sei di parola, eh? Non avevi detto che dovevamo aspettare? Molto leale, davvero." dissi.

"Mi scusi. Non era mia intenzione agire alle sue spalle, ma non c'è la faccio a vedervi così sapendo che tutti avete fatto molto per me.."

Lo guardai e non dissi niente, inoltre avevo male a metà viso per il pugno che mi aveva sferrato quel...suino.

"Possiamo parlare, per favore?" disse lei d'un tratto girandosi verso di me.

Quegli occhi mi disarmarono peggio di un expelliarmus.

La guardai in quegli occhi verdi.

Di un verde brillante come le foglie degli alberi, bagnate da una pioggia imminente.

Il verde vivido di un Avada Kedavra, capace di uccidermi ad un solo sguardo ricco di sentimento negativo verso i miei confronti.

Quel verde che è stato protagonista, sfondo e partecipe dei miei incubi peggiori e dei miei sogni più celati.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora