35°CAPITOLO

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Pov's Rose
Quando Lupin uscì dalla Sala Grande per andare a prendersi Teddy da Emily, io rimasi un altro po' seduta al tavolo pensando a ciò che aveva visto stamattina:
Draco Malfoy che si baciava con Astoria.
Ci sono rimasta abbastanza male...forse di più,però non posso cambiare la 'storia'.

Draco mi piaceva si, essendo anche uno dei miei personaggi preferiti, ma Astoria lo amava ed io, questo, cambiarlo non potevo.

Ero rimasta immersa nei miei pensieri mentre con la forchetta giocavo con una salsiccia, quando la Sala cominciò a svuotarsi ed entrò, niente di meno che Sirius Black, stranamente da solo.
Alzo gli occhi al cielo. Quell'uomo era una cavia anche veramente, non solo nei libri.

"Sirius.. Finito la ronda?" domandò Minerva che era seduta accanto a me. Lui la guarda e sorride

"Si, Minerva. Per stasera ho finito, dopo passo da Remus per dirgli due cose e poi torno a casa."

"Stai ancora a Grimmauld Place?"

"Si...purtroppo"

Già..purtroppo. Sarà la convivenza con la madre...Faccio finta di niente e continuo a giocare con il cibo nel piatto, mentre li guardo con la coda dell'occhio e ascolto la conversazione.

"Ci sarai per il ballo di inizio anno, spero. Così tu come tutti gli altri..."

"Certo, se non ci toccherà fare qualche ronda intorno ad Hogwarts."

"Fino ad ora tutto bene?"

"Oh, si tutto apposto. Ora ho lasciato Dora discutere con James per quale parte del castello perlustrare...Tranquilla Minerva, Hogwarts è il posto più sicuro del Mondo Magico"

"Strano...è pensare che Harry ogni anno ha avuto un problema sempre più grande, mi ricrederei su questo..." sussuro bevendo dal mio calice.

Noto Minerva che mi guarda con aria di rimprovero e Black con un sopracciglio alzato.

Mi hanno sentito.

"Forse perché Harry ha avuto un destino ben diverso da quello degli altri ragazzi. Ma ti assicuro, Rose, che ai miei tempi Hogwarts era un posto sicuro e tornerà ad esserlo." dice Black rivolto a me.

Poso il calice e lo guardo.

"Rose? Da quand'è che mi chiami Rose, Black? Qualcuno ti ha detto che potevi farlo? No, perché io non ho detto niente a riguardo. Quindi, ritorna al cognome e scordati di nuovo di chiamrmi per nome. Tu non ne hai il diritto." dico guardandolo.

"Ma hai un nome così bello..."

"Si, come te senza cervello..."

Lui sembra infuriarsi leggermente. Io alzo un sopracciglio fissandolo.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua, Black? Mentre dovresti arrivarci che un cane e un gatto non vanno d'accordo...non me ne volere Minerva.." dicendo ciò mi alzo e faccio il giro del tavolo.

"Tu dovresti sapere..." si blocca non sapendo che dire.

"Cosa? - ghigno - che giorno è oggi Minerva?" chiedo facendo la finta tonta alla professoressa di trasfigurazione che ci guardava.

"Primo settembre..." dice lei.

"Bene - mi volto verso Black - Segnati questa data. È il giorno in cui sei stato spento a parole, Black. Diventerà festivo, è un evento più unico che raro Sirius Orion Black senza parole." ghigno guardando la sua faccia rabbuiarsi ancora di più al sentir nominare il suo nome completo.

" Buonanotte Minerva"dico alla professoressa e poi me ne vado senza degnare di uno sguardo Black.

Ho zittito Sirius Black, domani lo dirò ad Emily.

Sorrido soddisfatta di me e mi incammino verso le mie stanze.

E pensare che ci saranno al ballo di inizio anno...sarà una tortura, ma tanto basta ignorarli e andrà tutto bene.

Spero...

Pensando a ciò non feci tanto caso a dove le scale mi avevano portato. Ero in mezzo ad un corridoio con delle armature da un lato e delle porte dall'altro.

"Ma dove sono finita..." sussurro vagando per il corridoio.

Improvvisamente sento il rumore di passi riecheggiare per il corridoio.
Mi volto dietro di me, ma non c'era nessuno.
Con il cuore in gola e la bacchetta in mano, apro la prima porta che mi capita a tiro e mi fiondo dentro la stanza.

Era completamente al buio e c'erano solo due fioche candele a dare una luce soffusa alla stanza.
Sento i passi avvicinarsi così, presa dal panico, spingo la porta leggermente e i passi cessano nello stesso momento.

"Oh...cazzo..."sussuro e mi nascondo nel punto più buio della stanza sperando che chiunque fosse, se ne andasse.

Sento la porta aprirsi e socchiudersi poco dopo; stringo la bacchetta al mio petto e trattengo il respiro. La stanza era al buio e non si vedeva quasi niente. I passi si avvicinano a me, lo sento e il mio cuore inizia a correre ad ogni passo. Ero paralizzata dalla paura. Non sapevo che fare. Chiusi gli occhi.

D'un tratto sentii una mano afferrarmi il braccio e tirarmi facendomi girare verso di sé ed accade l'inevitabile.
Le mie labbra si scontrarono con quelle della persona con me nella stanza e, stranamente, nessuno dei due interruppe il contatto, anzi venne prolungato.
Potevo sentire il gusto di tabacco scontrarsi con il mio. Era un sensazione...insolita, ma eccitante in un certo senso.

Portai la mano libera verso il suo petto e potei comprendere che era un uomo e la  portai ancora più su, verso il viso. Tutto quello che potei capire era che aveva i capelli ricci, morbidi e un accenno di barba.

Il suo profumo mi enebriava le narici.

Era come se tutto intorno fosse sparito, c'eravamo solo io e lui in quella stanza.
Poco dopo ci staccamo per riprendere fiato e aprii gli occhi, ma non riuscivo a vedere niente né a capire.

Avevo il cuore fuori controllo, non sapevo quanti battiti avesse fatto al minuto, le gambe mi tremavano, il mio stomaco era sotto sopra, me lo sentivo così come sentivo l'aria non arrivare ai polmoni. Sentivo di non star respirando bene.

Abbassai lo sguardo mentre lui mollava la presa sui miei fianchi che, tra l'altro, non mi ero accorta che mi teneva stretta a lui.

La debole luce della candela illuminò per un attimo la sua mano, sulla quale notai un particolare: sembrava un tatuaggio, era una lettera o un numero non riuscivo ad identificarlo bene. Dovevo andarmene, questo dovevo fare e dimenticare ciò che era successo.

Mi staccai da lui e corsi fuori senza girarmi. Col fiato corto e il cuore in tumulto mi diressi verso le mie stanze lasciandomi alle spalle il corridoio, la stanza e l'uomo che mi aveva appena baciata trasportandomi un un altro pianeta.

⁣Light On Truth: ʟ'ɪɴɪᴢɪᴏ ᴅɪ ᴛᴜᴛᴛᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora