Stavano ritornando a casa di Ambra, dove Giuseppe aveva lasciato la macchina. La passeggiata si era protratta a lungo e si erano fermati soltanto quando avevano visto le prime luci dell'alba spuntare da sopra i profili della città. Si fermarono di fronte al portone.
"Forse è meglio che vada. Si è fatto abbastanza tardi." Disse Giuseppe, guardando il cielo schiarirsi.
"Sì, forse sì. Ho lezione fra qualche ora e anche tu, sicuramente, avrai un bel da fare." L'uomo annuì.
"Allora, buonanotte, o buongiorno." Rise lui.
"Alla prossima." Giuseppe si chinò e le lasciò un bacio sulla guancia, indugiando sulla sua pelle. Sorrise e si allontanò da lei, camminando all'indietro, senza smettere di guardarla. Arrivato vicino alla macchina, si girò, dandole le spalle. Ambra era ancora immobile, ferma nello stesso punto.
"Giuseppe?" Lo richiamò, alzando il tono di voce per farsi sentire dall'altra parte della strada. Lui si voltò verso di lei. "Io e te siamo amici, vero?" Il sorriso di Giuseppe divenne più grande.
"Sì, Ambra. Pensa che già ti voglio molto bene." Ed entrò in macchina.
"Anche io ti voglio bene." Sussurrò, guardando la macchina partire. Entrò in casa e si buttò sul letto.
Elisa le tirò una gomitata sulle costole che la fece sussultare.
"Vedi un po' chi è tornato!" Esclamò, guardando verso la porta dell'aula. Un ragazzo le salutò, dirigendosi verso di loro.
"Leo! Era ora che ti presentassi a lezione. Hai scoperto che per fare gli esami, qualcosa devi frequentare?" Rise Ambra, alzandosi per abbracciarlo.
"Diciamo piuttosto che odio la calca delle prime lezioni, e preferisco farmi attendere." Un sorriso si aprì sul volto del giovane, mentre abbracciava anche Elisa.
"Cosa ci racconti?" Chiese Elisa, sedendosi. Il professore non era ancora arrivato e molto probabilmente si sarebbe fatto attendere ancora per un bel po'.
"Ma niente, ragazze. Ho decisamente cazzeggiato, sono rimasto a casa, uscito con Lucre, i soliti amici. E voi?"
"Ambra ha fatto una nuova amicizia." Disse, Elisa, ridendo. A quel giro, fu il turno di Ambra a tirare una gomitata sul fianco dell'amica. Leo rise, vedendo la scena.
"Sono contento per te, Ambra. Finalmente cominci a dimostrare un po' di affetto a qualche essere umano. Chi è, quest'uomo misterioso? È uno del nostro corso?" La curiosità di Leo era lampante. Nonostante la loro lunga amicizia, iniziata fra i banchi dell'Università ed approfondita con uscite, sessioni di studio e vacanze, non l'aveva aggiornato sulla situazione.
"Non è un tipo con cui mi sto sentendo e, comunque, non è nemmeno del nostro corso. Quindi non lo conosci."
"Io penso che tu lo conosca, invece." Disse Elisa, che cercava di non ridere. Ambra le tirò nuovamente una gomitata.
"Ahia."
"Alla terza volta, il mio gomito finirà dritto contro la tua faccia."
"Dai, ragazze, cos'è che non mi state dicendo?" Il telefono di Ambra, che si trovava in mezzo ai due amici, si illuminò notificandole l'arrivo di un messaggio. Tutti e tre guardarono lo schermo. Una perché quel messaggio era per lei, i restanti perché non erano capaci di farsi gli affari loro, principalmente.
L'anteprima mostrava soltanto chi fosse il mittente. Leo rise.
"Perché hai un contatto salvato con il nome Presidente?" La sua risata si bloccò, sostituita da un'espressione scioccata. Puntò un dito contro le due ragazze, sconvolto. "Ti prego, dimmi che c'è un'altra spiegazione e che quel Presidente non è quel presidente!" Aveva decisamente visto il video della sua caduta, altrimenti non si spiegava come fosse stato capace di fare due più due.
Ambra assunse uno sguardo colpevole. Leo inspirò rumorosamente, facendo girare parecchie persone.
"Stai zitto, datti un contegno."
"Come diavolo è successo? Ma perché cazzo non vengo mai a lezione?" Esclamò il ragazzo, ignorando la velata minaccia dell'amica.
"Non lo so com'è successo. Abbassa la voce, idiota." Gli intimò, Ambra, girandosi verso Elisa che guardava la scena divertita.
"Spiega, allora e non farmi impazzire." Ambra sbuffò.
"Ma proprio noi ci dovevamo beccare un amico ficcanaso?" Disse, più a sé stessa, che ad Elisa.
"Ambra." Il tono di Leo era serio, ma una leggera nota di eccitazione e curiosità si sentiva.
"Va bene, ti spiego. – In quel momento entrò il professore, salvandola da un discorso pieno di particolari che le sarebbe stato richiesto. – Ma non ora. Dopo." Leo sospirò, sconsolato, mentre prendeva un quaderno ed una penna, uniche due cose contenute nel suo zaino.
Ambra aprì il messaggio, spingendo via Elisa e Leo che cercavano di sbirciare.
Ciao Ambra, questa settimana sarà un po' impegnativa, forse non mi farò sentire molto. Ma tieniti libera una di queste sere, potrei voler rifare quella passeggiata.
Ambra sorrise, prima di mettere via il telefono.
CAPITOLO CORTINO, ma volevo introdurre il personaggio di Leo e volevo inserire la prima scena🥺
Tranquille, sono solo amici, è anche fidanzato, quindi non ci saranno scene di gelosia ahah
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Alla fine, vince chi si spoglia per primo. // GIUSEPPE CONTE
RomanceStoria che vuole un po' cavalcare l'onda, senza offendere in nessun modo il Premier. Tutta la storia è ispirata alla canzone di Postino, "Ambra era nuda", di cui vi consiglio l'ascolto. Preparatevi a piangere. Vi voglio bene. Ambra, 25 anni. Stude...