Inviti e problemi.

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Leo la fissava. Era incredulo, o scioccato, o divertito. Ambra non lo capiva. E di certo non aveva la pazienza per provare a farlo. Aveva raccontato tutta la storia almeno cinque volte, perché, ogni volta, lui ed Elisa interrompevano il racconto con qualche domanda impertinente o battuta.

"E siete rimasti amici?"

"Sì."

"Dopo essere andati a letto insieme?"

"Sì." Ripeté, secca.

"E da allora non vi siete nemmeno baciati?"

"Leo."

"Rispondi." Ambra levò gli occhi al cielo, mentre beveva il caffè che aveva ordinato.

"No, non ci siamo baciati."

"Ammiro quest'uomo." Disse solamente, Leo, buttandosi sulla sedia e prendendo il telefono.

"Tutto qui?" Chiese Ambra.

"Sì, cosa ti aspetti che ti dica?" Leo alzò lo sguardo verso di lei, interrogativo.

"Non lo so, la tua amica mi ha praticamente dato della pazza." Elisa si sentì interpellata e annuì, ancora confusa dalla reazione del ragazzo. Quest'ultimo si chinò sul tavolo, ignorando il cellulare e guardando entrambe le ragazze, per poi sbuffare e concentrarsi su Ambra.

"Ci conosciamo da quanto? Cinque anni, ormai. E mai, nel corso della nostra conoscenza, mi hai dato modo di pensare che tu fossi una che non sa cosa vuole o cosa fare. Quindi sono molto tranquillo e convinto che questa sia la scelta giusta per te, se hai deciso così." Ambra boccheggiò, presa alla sprovvista da quella risposta. "Perché anche ora pensi che sia la scelta giusta, vero?" Leo la fissò più intensamente. Anche Elisa si girò verso Ambra, curiosa della sua risposta. Lei si accese una sigaretta e cercò di ignorare la domanda. Ma i due non demordevano.

"Sì, è la scelta giusta." Mentì. Leo ed Elisa si rilassarono, spostando lo sguardo altrove. La verità è che non sapeva se quella fosse davvero la scelta giusta. Giuseppe le piaceva, ma lui non sembrava dello stesso avviso. Non si era più avvicinato a lei, se non per lasciarle dei casti baci sulla guancia. Anche durante la passeggiata della notte prima, lui non aveva dato alcun tipo di segnale fraintendibile o ambiguo e ad Ambra andava bene così, alla fine gliel'aveva chiesto lei stessa.

"Cosa farai per il tuo compleanno?" Chiese Elisa, cercando di cambiare argomento, notando il nervosismo della ragazza.

"Non lo so, non ho ancora deciso. Pensavo di fare una piccola festa noi tre e gli altri ragazzi." Entrambi annuirono, abbastanza convinti.

"Inviterai anche il tuo bello?" Azzardò Leo, mentre beveva la sua cioccolata. Ambra lo guardò male.

"Non è il mio bello, te l'ho appena detto."

"Ma lo inviterai?"

"Non verrà mai."

"Gliel'hai chiesto?" Si intromise Elisa.

"Non ce n'è bisogno."

"Almeno sa che, fra una settimana, è il tuo compleanno?" Continuò la bionda.

"Non penso." Fece spallucce.

"E allora lo devi invitare. Poi se rifiuta, amen."

"E se accetta?"

"Tu hai detto che non avrebbe mai accettato." Disse Leo, alzando un sopracciglio.

"Ma ipotizziamo che lui accetti."

"Chiediglielo e lo scoprirai." Elisa le sfilò il telefono dalla tasca e glielo porse.

"Vi odio."

Alla fine, vince chi si spoglia per primo. // GIUSEPPE CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora