30. Vuol dire che hai vissuto

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Con il passare dei giorni, il pensiero del bellimbusto iniziò a sbiadire nella mia mente. Mi sembrava ormai chiaro che Viola si fosse preoccupata inutilmente e che il suo ex, per quanto stronzo, violento e incline allo stalking, non avesse intenzione di darmi la caccia. Dopotutto, non sapeva nulla di me: per lui ero stato solo uno sconosciuto incrociato e scazzottato in una discoteca. Probabilmente, matto com'era, prendeva a pugni almeno un paio di persone ogni weekend.

Dal canto mio, avevo cose più importanti a cui pensare: una raffica di interrogazioni e compiti in classe impegnativi, il nostro gruppo, finalmente al completo (ma ancora senza un nome), l'incertezza su come rapportarmi con Lara e, naturalmente, quale sarebbe stato il modo migliore per approcciare di nuovo Viola. Chiederle di prendere un altro caffè insieme mi sembrava una buona idea... ma non riuscivo a decidermi. Se ci incrociavamo nei corridoi o davanti scuola, ci rivolgevamo un cenno di saluto, ma il pensiero di invitarla a uscire mi gettava nel panico. E dire che ci ero andato così vicino!

Non so se Diego avesse deciso di ritardare il momento dell'attacco per creare in me un falso senso di tranquillità, se l'avesse fatto per strategia, per sadismo o perché aveva altri affari a cui badare nel frattempo; fatto sta che, un bel giorno di marzo, mentre uscivo da scuola canticchiando un pezzo dei Tesla, il bellimbusto sbucò dalla folla di studenti in mezzo alla quale si era mimetizzato e mi sbarrò la strada.

"Ma guarda te chi si rivede," esordì, con le braccia incrociate e un'aria di cordialità fasulla e minacciosa che mi fece pensare subito a Spadoni e al giorno in cui aveva cercato di estorcermi la Fiesta, in terza media. "Quasi non ti riconoscevo senza costume. Leo, giusto? L'ultima volta non ci siamo neanche presentati."

Il bellimbusto si era rimesso la maschera da splendido che avevo visto scivolare via quella sera, al Setup, ma non poteva ingannarmi: nei suoi occhi caliginosi, incorniciati dalle lunghe ciglia — occhi che dovevano aver infranto mille cuori — stava nascosta una ferocia che aspettava solo di scatenarsi, come un mostro da film slasher in agguato dietro una finestra socchiusa. Il suo viso rilassato, con quel sorriso indolente che aleggiava sulle labbra, non tradiva nessuna emozione. Le sue narici fremevano in maniera appena percettibile: forse, immaginai, stava fiutando la mia paura. Un'impresa non difficile, perché di paura ne avevo molta e, come avrei scoperto di lì a poco, del tutto giustificata.

Guardai alla destra e alla sinistra del mio avversario, deglutii una goccia di saliva e scoprii di avere la gola tirata e secca. "Non mi interessa presentarmi o parlare con te," dissi, senza riuscire ad alzare la voce sopra un mormorio sommesso. Mi venne in mente di tirare dritto in direzione della metropolitana, ma in quel momento per nulla al mondo avrei voluto rivolgere le spalle a Diego. Così, mi limitai a fare un passo indietro.

Lui ne fece due avanti, lenti e misurati, e tutti i campanelli d'allarme e le sirene d'emergenza iniziarono a suonare nella mia testa quando il bellimbusto entrò nel mio spazio personale, alla distanza giusta per abbracciarmi o toccarmi il viso o darmi una ginocchiata nelle palle e lasciarmi riverso sul marciapiede a boccheggiare dal dolore. Scappa, pensai, ma i miei piedi erano incollati all'asfalto. Le torme di studenti che rumoreggiavano intorno a noi erano ridotte a sagome evanescenti: solo io e Diego eravamo presenti ed eravamo reali.

"Ah! Ho capito, allora," rispose il bellimbusto, nel tono comprensivo di chi sta davvero cercando di aiutarti ad arrivare in fondo a un problema. "Ti interessa solo metterti in mezzo mentre sto parlando con la mia ragazza, e poi provare a cacciarmi un occhio con il tuo coltello di plastica di Carnevale dimmerda." L'ultima parola gli fece vibrare la voce e vidi l'assassino dello slasher battere sui vetri della finestra e digrignare i denti; l'unico cambiamento nell'espressione di Diego, tuttavia, fu un moderato aggrottarsi delle sopracciglia.

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