25 - Game

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«Abito verde.»

«Lilla. Con i tuoi capelli, è una combinazione unica.»

«Quello verde è fatto apposta per il tuo fisico. Con i sandali neri, poi, sarà una meraviglia...» obiettò Maddie.

Elizabeth si ostinò.

«Lo scollo dell'abito lilla non ti convince abbastanza? Chloe, hai un bel seno e lo devi mettere in mostra.»

«Se metti il vestito verde, però, punti l'attenzione sulle gambe e non corri il rischio di sembrare volgare.» attaccò Maddie.

Era stata una pessima idea invitarle entrambe a casa mia per prepararci insieme per la festa di Peter.

Osservai attentamente le mie opzioni e decisi di tentare la sorte.

«Adesso faccio scegliere alla moneta.» stabilii, frugando nel mio portafoglio. «Se esce testa, metto quello verde. Se, invece, dovesse uscire croce, metterei quello lilla. Va bene?»

Le mie amiche si lanciarono uno sguardo di sfida e annuirono.

Sospirai e pregai che uscisse testa, così da favorire Maddie e rientrare nelle sue grazie senza, tuttavia, offendere la delicata Elizabeth.

Lanciai la moneta.

«Allora?» domandò Maddie, impaziente.

Non toccai l'oggetto, lasciai che si fermasse di propria volontà vicino alla porta della mia camera, quindi invitai entrambe a vedere con i propri occhi.

«Sembra proprio che trucco e capelli saranno nelle mie mani.» fece Elizabeth, senza mostrare segni di cedimento per la piccola sconfitta.

«Non che ci sia molto da fare... Il vestito attira parecchio l'attenzione. Ti lascia poco spazio per gli effetti speciali.» osservò Maddie, vittoriosa.

Colei che Thomas aveva soprannominato Miss Irraggiungibile si rivelò molto abile con il ferro e fece assaggiare alla mia chioma il sapore dei boccoli creati ad arte. Ero sicura che sarebbero diventati semplici onde nel giro di un'oretta, due al massimo, ma apprezzai notevolmente l'effetto iniziale. Sulle mie palpebre venne disegnata una sottile linea di eye-liner e le mie ciglia vennero rimpolpate di nero, quindi fu il turno di una sapiente pennellata di illuminante su zigomi, punta del naso e arco di cupido, per terminare con abbondante lucidalabbra trasparente.

Elizabeth, fermamente decisa a dimostrare a Thomas che aveva il coraggio di partecipare alla festa e altrettanto restìa ad ammetterlo, aveva sfoderato un abito viola dalla pigmentazione che richiamava vagamente il prugna, non tanto corto quanto scollato sulla schiena e con qualche area nuda sopra l'ombelico ma sotto il seno. Le scarpe e il resto dell'outfit riprendevano l'oro dei capelli, abilmente presentati come un mosso naturale, ma sotto sotto precisamente studiati.

Maddie, invece, aveva puntato sull'argento per il suo abito e su un rosso particolarmente intenso sulle labbra, in sintonia con i riflessi ramati dei suoi capelli.

Infilai nella clutch un documento d'identità, le chiavi di casa, un pacchetto di fazzoletti, il lucidalabbra per eventuali ritocchi e il bigliettino che mi aveva lasciato Eric quella mattina, in mezzo alla posta, con su scritto un numero cui fare riferimento per raggiungerlo in caso di necessità. Aveva specificato, nel biglietto, che sarebbe stato temporaneo, ma ancora affidabile fino al giorno seguente. Mi si era un po' scaldato il cuore a quel tentativo di dimostrarmi che, nonostante le ragioni che ci tenevano lontani, sarebbe sempre stato pronto a correre in mio soccorso se ne avessi avuto bisogno. Pregai che non ce ne fosse motivo.

Fuori da casa mia, Steve era appoggiato alla propria auto, in paziente e silenziosa attesa di noi ragazze. Evitai di fargli notare che quel suo anticipo perenne metteva agitazione alla mia natura ritardataria e lo salutai con un semplice bacio.

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