Pochi giorni prima del ballo di fine anno, si presentò una problematica non del tutto irrilevante: il compleanno di mia madre.
Cominciava a fare caldo, anche se ogni tanto c'erano delle brevi piogge rinfrescanti, e tutto iniziava a fiorire, ad illuminarsi, a colorarsi di estate. In aula, gran parte degli studenti facevano fatica a seguire le lezioni, sonnecchiavano, si annoiavano... Ormai, ne avevamo tutti quanti abbastanza della scuola, persino gli insegnanti. Quella di letteratura ritenne poco rilevanti gli ultimissimi argomenti del programma e ci consigliò di leggerli, perché sarebbero tornati utili per l'anno successivo, ma nessuno la ascoltava più. Qualcuno si era persino attrezzato con i giochi da tavolo o le carte da gioco e, quelle che poche settimane prima erano ore di tensione, si configurarono come una sacrosanta ricreazione.
Alle ultime lezioni del corso di fotografia, provai un profondo senso di tristezza al pensiero che il mio progetto sarebbe stato Eric e che, da quel funesto lunedì mattina di inizio maggio, avevo dovuto rinunciare a molto più che un mucchio di fotografie. Mi tornò in mente che lui stesso mi aveva parlato di un importante album nella casa a New York, il cui indirizzo era scritto nelle carte che, insieme a quelle in cui ero menzionata nel testamento di mia nonna, assumevano l'etichetta delle mie proprietà. Nemmeno ciò che mi aveva lasciato Eric era usufruibile prima che compissi diciotto anni, ma non aveva apposto lui quella clausola e, purtroppo, non era modificabile. Avrei, tuttavia, richiesto il permesso di fare un salto in quell'appartamento per trovare l'album e scoprire di che cosa si trattasse.
Quello che sapevo era che il momento in cui mia madre avrebbe dovuto scegliere fra Matthew e mio padre sarebbe arrivato, prima o poi. La pace precaria non era mai stata una soluzione, in nessun contesto e in nessuna epoca. Piuttosto, era servita da temporaneo compromesso per non affrontare conseguenze importanti di scelte sbagliate.
Matthew raccontò la verità a mia madre una settimana dopo il funerale di mia nonna, assumendo, correttamente, che troppa negatività l'avrebbe danneggiata, invece che aiutata a prendere una decisione. Mia madre gli disse che avrebbe ragionato con calma sulla questione, dal momento che in gioco c'era anche un influsso psicologico sulla mia vita.
«Mamma, io sono abituata a Matthew ormai. Alla nostra tradizione da Buttery, a lui che viene a raccattarmi a scuola quando tu devi lavorare, alla sua presenza che completa il quadro familiare nelle festività... Papà è un estraneo, purtroppo. E non dico che non mi faccia piacere averlo conosciuto. Insomma, è tutto ciò che ho sempre desiderato, ma... Non so se accettarlo così prepotentemente nella nostra vita sia stata una decisione saggia. Forse, sarebbe stato più ragionevole un avvicinamento graduale.» esposi ad alta voce.
«Ma certo, tesoro. Perdonami per non averci pensato prima. Tuo padre si è fatto vivo dal nulla, si doveva nascondere e... Insomma, adesso non so bene come trovargli un'altra sistemazione.»
Consapevolmente crudele, feci un'osservazione piuttosto subdola.
«Questo non è un problema nostro, mamma. Trovarsi una sistemazione provvisoria è la sua specialità, no?»
Lei non mi rispose, ma il suo sguardo mi diede ragione.
Aveva sofferto moltissimo a causa dell'abbandono di mio padre e, temere che ne fossi stata psicologicamente traumatizzata, non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
Alla festicciola che organizzammo in casa per celebrare il compleanno di mia madre parteciparono sia mio padre, a cui ancora non avevamo detto di prendere le distanze e riavvicinarsi piano piano, sia Matthew, che si era occupato di ordinare la torta. Ammisi che era proprio bella: a tre piani concentrici, con diverse sfumature di lilla e viola e tanti fiori colorati come decorazione. I ciuffetti di panna qua e là regalarono alle diverse cromie un equilibrio perfetto.
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Dramatic
Teen FictionIntricata come un gomitolo di lana. Così è l'anima di Chloe, abbandonata da un padre che non ha mai visto, per ragioni che non ha mai conosciuto. Così è la vita di Eric, che non frequenta lezioni, ma potrebbe insegnare come tenere dei segreti. Così...