27 - Plot

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Elizabeth mi fece cenno di seguirla e, a passo felino, la seguii, Thomas dietro di me.

Ci rifugiammo in uno dei bagni della cascina.

«Che cosa diavolo è appena successo?» sussurrò Thomas.

«Cosa sai di tuo padre?» domandò invece Elizabeth, pragmatica.

Scossi il capo. «Nulla. Non ho la più pallida idea del motivo per cui lo stiano cercando.»

La mia amica ragionò sulla strategia migliore da adottare, mentre lo sguardo di Thomas rimbalzò dall'una all'altra di noi, confuso.

«Devi contattare il tizio che ha cercato di proteggerti. Peter vuole solo salvare Maddie e Steve... Non saprei, non avrei mai pensato che fosse in grado di complottare con qualcuno contro di te. Ma quel rapitore non stava mentendo, era troppo spontaneo.» rifletté a voce alta.

Annuii. Era giunto il momento di esigere delle spiegazioni da parte di Eric. Se insisteva tanto nel proteggermi, significava che la minaccia era sufficientemente grande da dovermi preoccupare.

Pescai dalla clutch il bigliettino su cui aveva scritto il numero a cui potevo contattarlo e lo composi, sperando che fosse fuori dalla portata del rapitore, in quel momento.

Elizabeth, nel mentre, telefonò alla polizia e specificò che era in corso un'emergenza assoluta.

«Pronto?» mi rispose Eric.

«Eric... Cos'è successo fuori dalla cascina poco fa?» domandai.

Udii un sospiro dall'altro capo del telefono.

«Sì, nonna... Adesso vado a dormire, sono solo uscito un attimo a prendere aria. Come dici? Oh, aspetta... Arrivo, ti racconto la storia della buonanotte che piace a te.» finse abilmente, allontanandosi da qualsiasi punto in cui fosse.

«Vieni nel primo bagno del pianoterra, a destra, in fondo.» istruii.

Eric cominciò a inventarsi una storia, venendo sovrastato dalla musica all'ingresso nella cascina. Trovò il bagno senza problemi e bussò.

«Chi è?» domandò Elizabeth.

«Colui che avete chiamato.» rispose lui.

Quando aprì la porta e lo vidi, mi venne il magone. Mi era mancato immensamente.

Elizabeth ci guardò con un certo scrupolo.

«Non abbiamo molto tempo.» esordì Eric.

«Lo sappiamo. Infatti, ho chiamato la polizia.» replicò la mia amica, ovvia.

Il mio ex fece spallucce e tornò a focalizzarsi su di me.

«Queste persone vogliono vendicarsi di tuo padre usando te, Chloe. Da quando io e tuo padre abbiamo appreso che ti stavano spiando, ho cominciato a sorvegliarti. Tralasciando per un attimo le questioni sentimentali, sono sparito per un po' proprio per rielaborare il piano, dal momento che non riuscivo ad incastrarli, e sono tornato per capire cosa non stesse andando per il verso giusto. Ci è voluto un po', ma poi ho ipotizzato che fosse proprio il tuo caro Steve a fare da spia interna... Solo che ho creduto che ti amasse troppo per consegnarti a quei criminali.» mi spiegò, rapido.

«Steve? Perché mai dovrebbe consegnarmi a dei criminali?» storsi il naso.

Elizabeth e Thomas si scambiarono uno sguardo confuso.

«Mi poni una domanda alla quale non so rispondere. Quello che so è che dobbiamo portarti via da qui e trovare il modo di salvare la tua amica.» riassunse Eric.

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