Mi sentivo nel bel mezzo di un film thriller, ma con la metà del coraggio dei personaggi che, solitamente, affrontavano i misteri e ne uscivano senza un graffio. Avevo paura di aver messo Elizabeth in serio pericolo, temevo che Steve mi avesse mentito fin dall'inizio e avesse progettato la mia rovina professando un amore che in realtà non provava, ero terrorizzata all'idea che succedesse qualcosa a Maddie e mi ronzava in testa un'infinità di domande su Eric, mio padre, il mio passato e chiunque vi avesse preso parte.
Tentai di fare dei respiri profondi, di ripetermi che potevo farcela e che, se non fossi riuscita nel mio compito, avrei fatto fallire anche gli altri e non era un lusso che potevo permettermi.
Ammirai la spavalderia di Elizabeth, che mi era sembrata così timida e scostante finché non aveva preso a cuore i miei interessi e aveva accettato di rischiare tutto per me. Sprigionava una forza da cui avrei tanto voluto prendere ispirazione. E mi resi conto che avevo svalutato Thomas per un lasso di tempo così lungo che non mi ero neanche data la pena di chiedermi se, dietro i muscoli e le battutine da bulletto, ci fosse dell'altro. Mi ritrovai a dovergli la vita.
Smisi di pormi domande e passai all'azione, creando una cheerleader personale dentro di me, del tutto immaginaria ma altrettanto fondamentale per generare il coraggio necessario a non svenire per la paura che stavo provando. Ad un certo punto, fu quasi come se persino le ossa mi stessero tremando.
Mi focalizzai sulle mie mansioni: ottenere le chiavi della macchina di Peter e, dopo aver annunciato la fine della festa, rinchiudermici dentro in paziente attesa.
Quella incaricata di parlare con Peter era, però, Elizabeth. Lasciai che Thomas lo separasse da Steve, portandolo in un'altra stanza della cascina, quindi la mia amica attirò Peter verso il bagno dove eravamo rimasti nascosti tutti quanti fino a poco prima. Il tempo scarseggiava, perciò pregai che tutto andasse come doveva.
«E perché vorresti le chiavi della mia macchina?» udii Peter domandare.
Sempre così fastidiosamente puntiglioso... L'avrei voluto strozzare, dopo la piega che aveva cominciato a prendere quella serata.
«Riguarda il piano di cui ti ho appena raccontato. È di fondamentale importanza che tu mi dia le chiavi, così Chloe può nascondersi nella tua macchina e, quando tutto questo sarà finito, potrai riportare a casa sia lei sia Maddie.» spiegò velocemente Elizabeth.
Peter rimase di stucco di fronte ad ogni sottigliezza cui avevamo pensato e suggerì ad Elizabeth di essere molto convincente quando si sarebbe finta me. Sottolineò che la differenza principale consisteva nel colore di capelli diametralmente diverso, di cui loro non conoscevano la tonalità precisa ma l'idea che si erano fatti era di un castano in ogni caso.
«Mai sentito parlare di tinte? Certo, se ne sapessero qualcosa, si accorgerebbero che ci vogliono mesi per portare un castano quasi nero ad un biondo come il mio, ma voi uomini non vi ponete questo tipo di problemi.» replicò Elizabeth, giocando nuovamente d'astuzia.
«Certo, tu sai bene come manipolarci. L'ho visto perfettamente, prima.» commentò Peter, acido.
Cedette comunque sulle chiavi, che mi vennero passate in gran segreto, e io attesi che fossero usciti per completare il mio lavoro, mettendo al corrente la massa di studenti mezzi ubriachi che la festa era finita. Non obiettarono in molti e questo mi rese più semplice amalgamarmi nella folla, sgattaiolando via nel buio della notte.
Indecisa su quale fosse l'auto di Peter fra due vicine, sfruttai la chiave per seguire le luci, ma rischiai di salire su quella di Austin McHill. Non totalmente presente con la testa, cercò di obiettare ma non riuscì neanche ad articolare una parola, perciò lo lasciai perdere e salii sull'auto giusta. Mi nascosi nei sedili posteriori, coprendo il luccichio dell'abito con la giacca il più possibile.
STAI LEGGENDO
Dramatic
Teen FictionIntricata come un gomitolo di lana. Così è l'anima di Chloe, abbandonata da un padre che non ha mai visto, per ragioni che non ha mai conosciuto. Così è la vita di Eric, che non frequenta lezioni, ma potrebbe insegnare come tenere dei segreti. Così...