Le sorprese della giornata continuarono con i messaggi che notificai sul portatile da parte di Elizabeth e gli altri miei amici, ma culminarono con un criptico messaggio che mi chiedeva di farmi trovare a mezzanotte sul retro della villetta, alle porte del garage. Notai la firma: "E."
Non mi venne in mente nessuno se non Eric, ma nel caso in cui fosse stato un inganno, mi sarei dovuta portare dietro un'arma per difendermi da eventuali aggressori. Sgattaiolai in cucina e avvolsi un coltello affilato in un panno morbido, portandomelo poi in camera.
Indossai una maglietta di cotone, una felpa con cerniera e cappuccio, un paio di jeans e legai i capelli per non avere impedimenti nella visuale. Attesi davanti a molteplici episodi di una serie tv, con la sveglia impostata per le ore ventitré e cinquanta.
Cominciò a salirmi l'agitazione, la paura che non avrei trovato Eric ad aspettarmi ma un gruppo di rapinatori più efficienti di quelli che avevano catturato Maddie al posto mio. Ipotizzai, persino, che fossero comparsi gli scagnozzi di Mr Hammond con mio padre ammanettato e un'esecuzione a cui assistere in prima persona. O, forse, il mio stesso padre sarebbe stato capace di portarmi via e chiedere, come riscatto, di essere tirato fuori dal mirino di mia nonna e vivere in pace. O, ancora, avrebbero potuto portarmi di fronte a tutte le persone a cui volevo bene, catturate e imbavagliate, per costringermi a collaborare con una delle due fazioni.
Scoppiai a piangere, tesa e spaventata. Perché dovevo sempre trovarmi fra l'incudine e il martello? Mi sembrava di non riuscire a prendere una posizione nella mia vita, di trovarmi sempre sul perno di un'altalena e venire spinta una volta da una parte e una volta dall'altra a seconda del peso sull'asta e del vento che tirava. Ero profondamente frustrata da tutti i miei dubbi, dalla costante sensazione che ci fosse ancora dell'altro da sapere, dall'incertezza su chi fosse veramente mio padre e chi stesse dalla mia parte.
Mi calmai giusto in tempo per infilare il coltello nella felpa e pregare di non tagliarmi accidentalmente un braccio. Uscii dalla dimora dei miei nonni di soppiatto, controllando che nessuno mi sorvegliasse, e raggiunsi lentamente il luogo prestabilito per l'incontro. Avevo il cuore che mi martellava nel petto, le mani che tremavano e il sudore che colava freddo tra la mia schiena e la maglietta. Tentai di non ansimare e mi guardai incessantemente attorno, talmente angosciata che se mi avessero dato anche solo una banale spintarella sarei caduta con la faccia per terra e il coltello conficcato tra le costole.
Qualche respiro profondo più tardi, qualcuno frusciò i piedi sul prato.
«Ehi, abbassa quel coltello. Sono io.» sussurrò Eric, a distanza ragionevole.
Rischiai un collasso per lo spavento immotivato, ma buttai fuori tutta l'aria che avevo trattenuto fino a quel momento e tenni dentro le lacrime.
Appoggiai il coltello per terra e abbracciai il mio ex come se non ci fossimo mai lasciati.
«Brava, questa volta hai fatto attenzione. Tremavi così tanto che non avresti mai potuto fare paura ad un professionista, ma voglio premiare il tuo coraggio.» sorrise lui.
«Oh, sono così terrorizzata! Ho una paura matta. Vivo nella costante ansia che qualcuno voglia rapirmi e uccidermi nel buio, perché nessun padre verrà mai a salvarmi. Non sa nemmeno che faccia io abbia.» mi lagnai.
Eric mi tranquillizzò accarezzandomi la schiena e respirando insieme a me, assicurandomi che nessuno avrebbe mai osato farmi del male all'interno della proprietà dei miei nonni.
«Tuo padre mi ha raccontato che l'unico ricordo che ha di te è il fagottino che eri quando sei nata. Il giorno stesso in cui si è concluso il parto, è passato furtivamente tra le sale dell'ospedale e ha posato un bacio sulla fronte di tua madre. Non poteva toccare te, aveva paura di farti del male o di non saperti tenere nel modo giusto, ma ti ha trovata fra i neonati di quel giorno ed è rimasto a fissarti qualche minuto, sentendosi davvero un padre. Per cause di forza maggiore, poi, non ha più potuto avvicinarsi a te.» mi informò.
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Dramatic
Teen FictionIntricata come un gomitolo di lana. Così è l'anima di Chloe, abbandonata da un padre che non ha mai visto, per ragioni che non ha mai conosciuto. Così è la vita di Eric, che non frequenta lezioni, ma potrebbe insegnare come tenere dei segreti. Così...