18-una storia

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"Abitavo con i miei genitori ma loro mi hanno sempre odiato.

Mio padre mi picchiava tutti i giorni e mia madre mi considerava un fallito senza un futuro.

Sono scappato per la frustrazione e, rubando i loro soldi, ho preso il treno che mi avrebbe portato più lontano possibile.

Questo è successo un mese fa.

Ero arrivato alla stazione nella quale passi ogni mattina, e per sopravvivere mi avventurai alla ricerca di qualcosa da mangiare.

Incontrai il saggio che mi aiuta quando può.".

Mi ero messa già i cerotti sul ginocchio e i jeans nuovi.

Mi bastava asciugarmi un po' e sarei stata presentabile, ecco.

La sua storia non era poi così diversa dalla mia.

Mi ricordai della pizza che gli avevo comprato ed esclamai "ah, tieni".

Si voltó ed io, entusiasta gli porsi la pizzetta.

Sfoggiò un grande sorriso sincero e prese tra le mani la sua pizzetta.

"Quanto vorrei non essere stato così stupido.

Almeno avevo un tetto e quel che poteva definirsi cibo".

È vero. Non aveva un tetto.

Il suo riparo era una sporca stazione e il saggio non lo avrebbe potuto ospitare nel negozio.

Pensai quanto potevo e mi alzai.

Presi un libro dallo scaffale e glielo porsi.

Si trattava di romeo e giulietta.

Gli dissi in seguito "stringiamo un patto.

Io ti darò un tetto ed il cibo di cui hai bisogno, se tu, leggendo questo libro sottolinerai tutte le metafore, tutte le similitudini e saprai anche raccontarmi brevemente la storia e darle un senso.".

Sembrava una cosa da niente, ma volevo aiutarlo.

In cambio dovevo avere qualcosa, altrimenti probabilmente si sarebbe sentito in colpa.

Annuì sorridendo e mi disse "io vorrei che tu mi raccontassi un po' di te".

Annuì e ridacchiando dissi "anche tu sei parecchio misterioso".

lost lightWhere stories live. Discover now