43-non posso saperlo

28 0 0
                                    

Dopo avermi tranquillizzata un po', vidi arrivare verso di noi Massimo e Andrea.

Massimo era visibilmente ubriaco, un po' barcollante che ci indicava, mentre Andrea lo sorreggeva e lo pirtava verso di noi.

Quasi singhiozzante Massimo disse "ciao dany! Vedo che ti sei portato il tizio guardia del corpo. Attento amico, questa qui sa cacciarsi nei guai.".

L'altro annuí ed io feci una faccia inbronciata. Andrea poi disse "alla fine cristian non è venuto perchè lo hai rifiutato. Poverino. Porto questo scemo da qualche parte cosí vomita. Ci si vede".

Andarono via e Manu mi guardò abbastanza sconvolto dicendomi "quelli sarebbero tuoi amici?". Un po' imbarazzata dissi "eh si. Sono strani". Si alzò in piedi e disse

"Senti, tu rimani qui e non muoverti. Vado a prendere qualcosa da bere, ti va?"

"voglio la coca-cola"

"sorrise e disse "ti pirterò la coca-cola".

Lo vidi avviarsi per poi sparire tra la folla. Sentí poco dopo una voce alle mie spalle che diceva

"ti ha lasciata sola. Ora impari a venire alle nostre feste."

(L'organizzatore mi aveva dato gli inviti).

Era di nuovo la bionda ossigenata, con alla sua destra una ragazza robusta, che era il quadruplo di me, con dei capelli corti e ricci, tutti arruffati in testa. Alla sua sinistra c'era una ragazza visibilmente ubriaca.

Avevo paura.

La ragazza robusta mi prese per i capelli, facendomi cadere a terra, mentre le altre ridevano e dicevano "piú tardi ci facciamo il tuo amico".

Le due iniziarono a tirarmi calci, mentre la bionda osservava compiaciuta.

Sentí un calcio arrivarmi in viso, e la mia vista diventò piú offuscata.

Sentivo i calci nello stomaco e poi un "Prendetevela solo con le troie come voi."

Non era la voce di Manu, ma quella di Massimo. .

Le ragazze si scansarono e la bionda ,avvicinandosi a me disse "altrimenti?". Vidi un braccio bloccarla e tirarla indietro.

"Altrimenti non ho problemi a picchiare una troia come te".

Quella era la voce di Andrea, che non avevo mai sentito in quel modo.

Non avevo mai sentito il suo lato cattivo.

Le ragazze andarono via ridendo come oche, mentre sentii rotolare dietro alla nuca un qualcosa di freddo.

Una lattina.

Mi girai e vidi Manu in piedi, con le mani mezze chiuse, visibilmente scioccato, senza parole.

"Lo vedo come sa proteggerti lui!"

gridò Massimo, in preda ad uno scatto d'ira.

Manu si avvicinò a me, ma io mi girai dall'altra parte, mentre Massimo ed Andrea dalla parte opposta mi tirarono su.

Andrea disse "portiamola nella tua macchina. Appena sarà in grado di dirci dove abita la portiamo a casa.".

Dopo poco non vidi piú nulla. Sentivo solo qualche rumore, poi piú nemmeno quello.

Massimo mi svegliò e disse "su, sei a casa. Vai a dormire e domani ci informi, ok?".

Mugugnai in 'si' e mi alzai a fatica.

Vidi la macchina che faceva retro-marcia e partiva.

Mi avvicinai al portone e lo aprí. Pian piano arrivai in camera mia e mi accasciai nel letto.

lost lightWhere stories live. Discover now