Era primavera. La stagione delle zanzare, delle api e delle allergie.
Questo è ció che vedevo tutti gli anni, ma quest'anno era diverso.
Quest'anno era la stagione dei fiori, del cielo senza nuvole, dei giochi in giardino.
Avevo scoperto che miracolosamente la mia allergia si era placata e starnutivo solo un po'.
Uscí di casa baldanzosa, con un cesto ricolmo di cibo.
Avevo preso anche una barretta di cioccolato.
Mi avviai alla casetta e quando la raggiunsi, notai un particolare nuovo.
Il giardino della casa era piú ordinato e la porta era piú pulita.
Sia stato di nuovo lui? Non è umano in cosí poco tempo ripulire un giardino con anni ed anni di piante..
Entrai in casa e lo vidi steso sul 'letto' che avevamo costruito, senza la maglia, abbastanza sudato e con dei graffietti un po' su tutto il corpo.
Mi avvicinai e dissi, con un pizzico di ira "che cosa hai fatto?".
Mugugnò "ho pulito il giardino. Sto bene. Devo farmi solo una doccia".
Ero arrabbiata, ma non mi infuriai con lui.
Non doveva fare tutta quella fatica, ma si era impegnato tanto.
Se gli avessi urlato addosso non avrei apprezzato quel che ha fatto.
Lo presi per il braccio e dicendo "va bene, dai. Andiamo a fare la doccia."
Arrivammo nel mio giardino. Di solito per fargli fare la doccia lo portavo in cantina, dove c'era una mini doccia che mio padre mi aveva costruito.
In camera mia non lo avevo mai fatto entrare. Non volevo vedesse il mio nido segreto.
Ridacchiando (sapevo sarebbe stato divertente) presi il tubo che prelevava dal pozzo l'acqua ed iniziammo a giocare, puntandoci il tubo addosso.
Eravamo inzuppati fradici ma lui era pulito finalmente.
"Sei un puzzone" dissi ridendo, sfinita dalla 'lotta' e lui rispose "e tu sei fradicia".
Effettivamente avevo bagnato tutti i vestiti.
Avrei dovuto cambiarmi.
Lui aveva solo i pantaloncini quindi si sarebbero asciugati in fretta, ma io avevo tutto addosso.
"Tu inizia a mangiare. Vado a cambiarmi" dissi ed andai in camera mia.
Non avevo piú niente da mettere a parte un vestitino azzurro, quindi decisi di mettermelo e fregarmene del fatto che sarei stata ridicola.
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lost light
Acak" lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare. Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è...
