53-rabbia

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Mi alzai da terra, afferrando la ciotola di ramen, orami vuota e mi diressi verso la porta, senza emettere un fiato.

Non capivo cosa stavo sentendo.

Forse ero offesa, arrabbiata o confusa.

Perchè aveva reagito in quel modo?

Non pensavo che dirglielo avrebbe scaturito in lui quella rabbia, che potevo vedere nei suoi occhi.

Mi aveva spaventata e fatta sentire stupida.

Mi aveva fatto pensare solo che stessi sbagliando tutto. ma cosa di quel tutto?

Si alzò anche lui e mi venne incontro, con uno sguardo tanto serio che potevo sentirmi scrutata dentro.

Afferrò il mio braccio e mi fece male.

Sentivo la sua stretta farsi più pesante, più dura. iniziai a dimenarmi per liberarmi, mentre le lacrime già si accingevano a cadere e schiantarsi per terra.

Mi tirò a se e mi guardò negli occhi, con uno sguardo che solo dio sa quante parole potessero contenere. parole che non riuscivo leggere.

Era arrabbiato...perchè..?

Iniziai a singhiozzare fragorosamente e mi accasciai per terra, con la speranza che mi lasciasse.

Piangevo come una bimba spaventata, incapace di difendersi.

Sentii la sua stretta allentarsi sempre di più, e trasformarsi in una lieve carezza.

Dopo poco non vedevo più niente. Sentivo solo il profumo di quel ragazzo avvolgermi.

Mi stava abbracciando, dopo avermi fatta piangere.

Mi alzai e per un attimo stetti, finchè non poggiai le mani sul suo petto, e non mi liberai dalla sua presa.

Sentivo il cuore battere ed una strana stanchezza mi schiacciava.

Volevo solo andare a casa. volevo allontanarmi.

Uscii dalla porta ed iniziai a correre verso casa, con le lacrime che scivolavano veloci, che rimanevano indietro nell'aria.

Non potevano inseguirmi.



lost lightWhere stories live. Discover now