Ero nel mio letto, stesa di schiena e pensavo.
Pensavo a cosa c'è di giusto e di sbagliato.
Pensavo ad un sacco di cose.
Si accatastavano una sopra l'altra e si creava in me una grande confusione.
Avrei voluto essere qualcuno di migliore.
Ero una 16enne senza uno scopo, che non sapeva fare niente. stava sbagliando un sacco di cose.
Aveva una vita fatta di una filosofia sbagliata, distorta.
'La famiglia è tutto' ma io avevo paura della mia famiglia. 'Non fidarti mai troppo' e mi fidavo di un ragazzo che non conosco nemmeno.
'non pensare mai troppo, pensare ai problemi per troppo tempo non risolverà il problema.' Rimugino sui miei problemi.
Ero una stupida 16enne che fuggiva dai genitori, era ingenua e triste.
Ero quella ragazzina che ogni volta che sentiva le loro urla si nascondeva nel proprio armadio, per ripararsi dai suoi sfoghi poi, nonostante già sapesse dove mi nascondevo. sempre.
Gli sfoghi di una madre arrabbiata con se stessa, debole, ma che per nascondere il suo rammarico si fingeva forte ed aggressiva, ferendo me ogni volta.
Ogni livido, ogni timore, ogni dolore, ogni turbamento, derivava da lei.
Una sua grida mi faceva rinchiudere in me stessa e mi faceva sentire fragile ed impotente.
La paura era l'unica cosa che poteva addestrarmi così.
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lost light
Random" lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare. Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è...