32-la notte

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Ero allibita ed un po' disorientata, ma la decisione di andare alla festa l'avevo presa per Manu e ci sarei andata con lui.

Scossi la testa e dissi "No, scusami. Non che non voglia, ma ci vado con un amico.".

Smorzai per un attimo tutto il suo entusiasmo e i suoi occhi smisero di brillare, poi tornarono come prima e disse "beh allora mi presenterai il tuo amico".

Dovevo correre per prendere il treno, quindi senza nemmeno rispondere alla sua domanda corsi via urlando "Perdo il treno. Ciaoo".

Arrivai appena in tempo, si chiusero le porte e mi sedetti.

Non vedevo l'ora di dire a Manu della festa di pasqua.

In fondo avevo paura ad andarci, ma avrei tenuto Manu accanto.

Nessuno si sarebbe avvicinato vedendomi incollata ad un ragazzo imponente come lui.

Il suo sguardo non è mai stato dolce. Cioè, io lo vedevo dolce, perchè lo conoscevo bene ormai, ma a prima vista aveva uno sguardo freddo e quasi gelido.

Nulla che non si potesse scaldare però con il suo stupendo sorriso.

Arrivai a casa e prima di andare a prendere il cibo passai per il negozietto dell'usato.

Avevo intenzione di prendere un vestito. Non ne avevo nessuno adatto ad una festa.

Entrai e salutai il vecchio, dicendo "guardo in giro".

Mi avvicinai alla zona degli abiti e il vecchio mi disse "oh cerchi un abito per una festa".

Non mi meravigliavo che sapesse la risposta, quindi girandomi annuii.

Mi si avvicinò e mi prese per mano, portandomi allo scaffale dietro quello che stavo controllando.

Afferrò una gruccia e mi accasciò fra le mani un abito.

Era nero, con uno scollo a cuore. Non aveva le spalline e si allargava in una gonna leggera. Sopra tutto il vestito erano incollati dei brillantini luccicanti qua e la, molti piccoli.

Mi ricordava qualcosa. Mi piaceva molto, Poi realizzai.

Era la notte. L'abito della notte.

Il vecchio colse la mia intuizione e disse "niente può starti meglio".

lost lightWhere stories live. Discover now