Sebastiano è uno dei soggetti 'anticonformisti' insieme a Massimo e compagnia bella.
Era una persona apparentemente odiosa e strafottente, ma appena lo si conosceva un po' si poteva capire quanto fosse simpatico.
Si sedette accanto a me.
"Sarà un lungo mese" disse con un sorriso sghembo stampato sul viso.
Iniziò la lezione ma non riuscivo a concentrarmi.
Non perchè Sebastiano tentasse sempre di distrarmi dalle parole della prof. sovrapponendosi a lei come se nulla fosse, ma per il fatto che le sue mani erano estremamente..chiare.
Dita lunghe e sottili, picchiettavano sul banco con fare nervoso.
"Mi ascolti?"
La sua voce mi fece rinsanire per un attimo e dissi, con fare distratto "vado in bagno".
Mi tirò per il polso e mi disse, guardandomi con sguardo truce, assassino, poi sorridente
"mi porti una cioccolata calda?"
Annuí e presi i suoi soldi, avviandomi poi verso il bagno.
Mi chiusi all'interno di uno dei bagni, per poi appoggiarmi alla porta con la schiena.
Mi misi le mani fra i capelli, cercando di respirare.
Non poteva, non stava succedendo.
Perchè avevo questa sfiga addosso?
Le guardai abbastanza per accaldarmi, ma troppo poco per eccitarmi, quindi dopi una decina di respiri ritrovai la mia umanità.
Perchè dovevo farmi condizionare cosí, e sentirmi tutta un brivido alla vista delle mani che ritenevo perfette?
Le uniche che mi avevano fatto quell'effetto erano quelle di Manu, quelle di alcuni soggetti femminili, in passato ed ora quelle di Sebastiano.
Presi il bicchiere con la cioccolata e gliene rubai un sorso, per rilassarmi.
Il calore della cioccolata cadeva giú per la gola, e mi attenuava i sensi.
Tornai in classe, poggiai il bicchiere sul suo banco e mi misi a fare qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto distogliermi dalla tentazione di guardarlo ancora una volta, anzi, di guardare le sue mani.
Sebastiano in se, per me era solo un amico..ma le sue mani, ah, le avrei sposate.
YOU ARE READING
lost light
Acak" lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare. Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è...