42-brutta baldracca

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Erano le 10 e la festa era già cominciata.

Prendemmo il treno ed arrivammo in un paese vicino a ferrara, costeggiato da un canale. Era una festa all'aperto.

C'era una specie di tettoia, la quale sovrastava il balcone dei drink.

Ero visibiente nervosa, avvinghiata al braccio del mio angelo. Già tante brutte facce avevano iniziato a fissarmi.

Manu si avvivinò al mio viso, mi diede un bacino sulla fronte e mi disse "ci sono io con te. Non preoccuparti e divertiti, su andiamo a ballare".

Mi prese per mano e mi trascinò nell'area dove ballavano tutti.

La musica non poteva essere assordante, ma era molto alta, composta per lo piú da canzoni commerciali e house.

Io non sapevo ballare, lui invece si.

Era spettacolare vederlo muoversi cosí bene.

Di solito era goffo ed impacciato.

Pian piano mi sciolsi anche io e mentre ballavo con il mio angelo, intravedevo alcune facce colme di gelosia nei miei confronti, per il fatto che stessi ballando con um ragazzo bellissimo, che guardava solo me.

Vidi una ragazza, biondissima, di sicuro non naturale, truccata cosí tanto che si vedeva di piú il trucco che la sua faccia, venirci incontro.

Era sicuramente mezza ubriaca e si avvinghiò al braccio del mio cavaliere.

Con una voce stridula che mi stordiva piú della musica disse

"hey ciao bellissimo. Ti va di mollare questa racchia e spassartela con me?"

Mi sentii terribilmente offesa e mi misi a guardarla, cercando di sprigionare dagli occhi il piú profondo odio.

Sgranò gli occhi, come se mi avesse dato una seconda occhiata, sempre tenendosi stretta a Manu, che tentava di liberarsene.

Disse poi, tutta soddisfatta, con un ghigno disgustoso in volto "ah ma tu sei quella che abbiamo umiliato qualche anno fa. Tanto anche se vieni qui, nessuno ti vuole!"

Manu la staccó dal proprio braccio con violenza quasi gridando

"io la voglio. Sparisci, mi fai pena".

Quella brutta battona si mise a ridere e guardandomi mi disse "ora che ci sei, ci si diverte".

Manu mi prese per il braccio e mi allontanò dalla pista da ballo.

Ci sedemmo su una panchina ed io, trattenendo le lacrime pronte ad uscire dissi

"sapevo che ti avrei rovinato la serata".

Mi guardò ed accennando ad un sorriso mi disse "abbiamo scelto la festa sbagliata".

lost lightWhere stories live. Discover now