Mi svegliai con l'amaro in bocca e gli occhi gonfi. Sentivo in me un flash back e poi cercai di alzarmi.
Mi sentivo pesante, abbastanza a pezzi, ma a parte la pesantezza, andava tutto bene. Presi una felpa e mi misi le scarpe, uscendo di casa successivamente.
Arrivai fino alla casetta, entrai e vidi Manu che ancora dormiva. Erano le 11 e avrebbe dovuto alzarsi prima o poi.
Decisi di aspettare un po' prima di svegliarlo, quindi mi misi a riordinare silenziosamente la stanza. Sentí la tasca vibrarmi.
Guardai il cellulare ed aprii un messaggio da Cristian che diceva: "massimo mi ha detto cosa è successo. Stai bene?..avrei dovuto esserci anche io. Scusami. Ti va di andare a bere un thè oggi pomeriggio, se va tutto bene?".
Risposi con un 'si' abbastanza secco. Non penso si meritasse tutta questa indifferenza, ma effettivamente ero fatta cosí.
Sentii mugugnare il mio angelo, mentre si rigirava nel letto. Disse qualche parola incomprensibile, tra le quali parole come 'bicicletta' 'mia' 'chiavi'.
Dopo poco si svegliò e si meravigliò nel trovarmi lí.
Gli sorrisi e dissi "giorno", per poi avvicinarmi a lui e sedermi sul letto. Si alzò e si sedette anche lui, dicendomi "ho sognato qualcosa, ma non ricordo cosa".
Ora che ci penso, io non sognavo quasi mai, o se sognavo, non mi ricordavo di aver sognato. Scattai di colpo e rabbrividii, ripensando al dubbio che mi era nato, prima di andare alla festa.
Mi misi a gattoni sul letto, poggiando le mani avanti a me e lo guardai negli occhi, dicendo solo
"perchè?"
lui mi chiese "Perchè cosa?"
"Perchè ieri sera.."
rispose "Non lo so"
Era un 'non lo so' secco. Si prese una ciocca di capelli dalla fronte, iniziando a giocarci e a guardarli, nonostante avesse uno sguardo serio. Forse lo era.
Dovevo credergli?
"Non mentirmi" dissi.
"Perchè dovrei?"
continuai "Per vergogna, forse. Rammarico, rimpianto?"
"Cosa può essere mio?"
gli risposi "Tutto ciò che vuoi, se ti impegni. Non capisco il senso della tua domanda".
"Posso desiderare qualcosa, non sapendo cosa?"
Lo guardai stranita, perplessa, incapace di capire. Forse ero troppo ingenua.
"Sai cosa desidero?" mi disse, sospirando.
"Cosa desideri?"
"Una stella..che mi illumini sempre. Che mi faccia da guida..ho bisogno di questo"
gli risposi "In cielo ci sono tante stelle"
"Non posso averle"
"Puoi credere che siano tue. Nessuno le reclama."
Si ammutoní, per poi sospirare e sorridermi. Sorrisi anche io.
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lost light
Acak" lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare. Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è...