Arrivai al negozietto bagnata fradicia, con i jeans stracciati e sporchi.
Ero ridotta davvero male, ma non volevo mollare.
Entrai azionando il campanellino fatto di legnetti cavi.
Appena dentro, vidi il bancone ricolmo di oggetti d'antiquariato e dei più strani ciondoli e collane, ma mancava una cosa:il vecchio saggio non era lì al bancone.
Mi inoltrai nel negozio e raggiunsi la piccola biblioteca.
A quel punto li vidi.
Erano seduti entrambi al tavolino in vimini e acciaio a parlare.
Si girarono verso di me e sorrisero entrambi.
Il mio saggio disse "oh il pensiero attira le stelle. Dany penso che avrete da conversare del grande vuoto che v'ha divisi."
Lo guardai strana per fargli capire che non avevo inteso le sue parole.
Sorrise, si alzò ed invitandomi a sedere andò via.
Mi sedetti e non ebbi tempo di dire una parola che il vecchio saggio tornò con dei jeans usati, un asciugamano e dei cerotti dicendo
"a casa non si torna con le ferite".
Ero imbarazzata ed il mio angelo disse
"che è successo? Non avevi un ombrello?".
Scossi la testa e mi appoggiai l'asciuganano in testa.
Sorrise e mi disse "se vuoi, mentre ti sistemi ti spiego. Mi girò così puoi cambiarti."
Girò la sedia ed io risposi
"ok, spiegami".
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lost light
Acak" lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare. Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è...