Salí al piano di sopra per prendere il cibo che mi lasciava mia madre.
Misi in una scatola di plastica due cotolette e in'un'altra scatola misi l'insalata ed il mais.
Presi due piattini di carta, due forchettine di carta e uscii di casa, sperando di non essere investita dal tepore natalizio.
Faceva freddo, tanto freddo.
Avevo preso anche dall'armadio di mia madre una felpa che non usava mai.
Arrivai alla casetta abbandonata, avvistando il mio principe che 'giocava' con un gattino.
Mi avvicinai ed il gatto fuggí.
Facevo cosí tanta paura?
Manu mi sorrise e sorrisi anche io, d'istinto.
Entrammo nella casetta e vidi una cosa meravigliosa.
La stanza a sinistra era tutta pulita e c'erano i mobili tutti ordinati e lindi, che prima erano accatastati in un angolo.
"Come hai fatto?" gli dissi, guardandolo scioccata.
"Ho chiesto al nonno se mi prestava qualcosa per pulire.
Con una scopa, uno straccio ed un disinfettante ho pulito."
Ero sbalordita da ciò che vedevo.
C'era persino una candela su un tavolino al centro che illuminava la stanza.
Il tavolo era basso, non adatto per delle sedie, quindi ci sedemmo per terra uno di fronte all'altro.
Gli porsi la felpa che avevo preso e se la mise.
Era una felpa da donna, rosa e bianca.
Era cosí buffo vestito in quel modo, ma era l'unica felpa che, se sparita, non avrebbe dato nell'occhio.
Gli porsi il piatto con la cotoletta, l'insalata ed il mais.
Aveva le guance rosse e sul sul suo viso si aprí un grande sorriso.
Prese la forchettina ed iniziò a mangiare, cosí iniziai anche io.
Mentre mangiavamo parlavamo un po' di tante cose ed anche terminato il pasto non riuscivamo a smettere di parlare.
Era cosí piacevole.
"C'è qualcosa in particolare che ti piace fare?" dissi.
Lui mi rispose "beh, mi piace osservare gli animali selvatici.
Poi amo guardare il cielo, la luna, le stelle e-"
Sorrisi e si interruppe.
Tramutai il mio sorriso in un'espressiome interrogativa
"come mai ti sei fermato?" dissi.
Lui mi rispose
"mi piace tanto anche questo..".
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lost light
Random" lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare. Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è...
