Harry e Ron erano a debita distanza nascosti sotto il mantello dell'invisibilità; Neville e Dawlish si tenevano bassi nella boscaglia dalla parte opposta e Malfoy percorreva il viale verso il cancello principale.
Tutti gli occhi erano puntati su di lui, ma non era nervoso, sapeva che nel peggiore dei casi non lo avrebbero fatto entrare. Arrivato dinnanzi al cancello, le inferriate ed i ricci decorativi iniziarono a muoversi. Si contorcevano come serpenti di ferro troppo lungo rimasti fermi. Lentamente e con un cigolio che non prometteva niente si buono, il volto prendeva forma e Draco, iniziò a distinguere i lineamenti di Abraxas Malfoy, suo nonno.
Il viso austero che somigliava pochissimo a suo padre e tantomeno a lui, la chioma riccia e i folti baffi a nascondere le labbra sottili, che in qualche modo si, somigliavano a lui. Si domandò se il tizio che aveva preso la sua casa lo sapeva che aveva nonnino a fargli da guardia.
Il cancello lo scrutò a lungo, Draco teneva lo sguardo fisso su lui senza timore. Quando stave per perdere le speranze, la voce metallica chiese: - Quis est?-
Draco portò le mani dietro la schiena e rispose : - Ego a te, nepoti debe.- disse con un sorrisetto, il cancello sembrò sorpreso, Malfoy temette di aver detto la cosa sbagliata, non amava e tanto meno praticava il latino; Suppose di aver insultato i fabbri del Regno Unito, perché il cancello dava l'idea di star per esplodere dalla rabbia.
- Tu! Immonda! Mon podiderat sanguinis tui!- Inizio ad inveire Abraxas.
- Falla finita!- Lo interruppe Malfoy che non aveva assoluta intenzione di farsi mettere i piedi in testa da un cumulo di ferraglia.- Primo. Ti capisco poco. Secondo. Facile per te chiacchierare quando il tuo unico problema é la ruggine. Terzo. Chiama il tuo padrone, Abraxas, dato che tu ne hai uno e comunica lui che esigo udienza-.
Il volto di suo nonno era cupo. Girò sui suoi perni in direzione della casa e... Sostanzialmente suono. Non come un vero citofono, ma quasi. Draco si trattenne dal ridere, non ci aveva mai fatto caso. Alla fine i babbani non erano andati tanto lontano dalla magia.
Nel giro di cinque minuti arrivarono due elfi domestici, uno tarchiato e con un brutto colorito, l'altro più alto e con le orecchie decisamente troppo lunghe e dritte. Non dissero niente e Draco nemmeno. Abraxas Malfoy andava dissolvendosi, le sbarre di ferro si aprivano. Quando fu completamente fermo, Draco Malfoy fece di nuovo ingresso nella sua casa dopo sette anni.Harry trattenne il respiro: - Sta entrando Ron.- bisbigliò.
Il rosso annuì. Harry aveva paura che qualcosa andasse storto. Il piano era sostanzialmente facile; si era deciso che Malfoy entrasse per fare una perlustrazione della casa, accertandosi di quante bacchette disponesse quel bastardo e se ci riusciva vedere in quali condizioni versavano James e Ginny.
Tuttavia, quel piano cominciava a mettere in agitazione Harry, ovviamente Malfoy, era stato la prima è più ovvia scelta, essendo l'ex proprietario. Conosceva il posto e sicuramente avrebbe saputo muoversi meglio in caso di pericolo. Sperava che Malfoy fosse un bravo attore e soprattutto che non facesse qualcosa di stupido.Malfoy seguiva gli elfi in rigoroso ed assoluto silenzio, non era assolutamente teso, anzi era più che convinto che avrebbe avuto la meglio, d'altra parte giocava in casa. Dubitava che quell'idiota fosse riuscito a carpire tutti i segreti di Malfoy Manor e questo lo rendeva quasi euforico.
Si guardava intorno, non contando i due scherzi della natura che lo guidavano, aveva visto solo un'altro elfo. Si domandò perché l'idiota non tenesse guardie in giardino, ma magari le guardie in giardino non c'erano perché di guardie non ce ne erano affatto in tutta la tenuta. Sorrise.
- Fermo qui!- disse uno degli elfi, intimandogli l'alt davanti alla casa, Malfoy annui e mentre uno dei due entrava l'altro teneva d'occhio Draco. Sì fissò nello sguardo dell'elfo, serio, quasi arrabbiato fino a che il suo guardiano non abbassò gli occhi; il biondo si ritenne soddisfatto.
L'elfo tarchiato si ripresentò sulla porta
- Può entrare.- indicò con un cenno della mano.
Draco salì le scale e varco la soglia di Malfoy Manor.
Grande, imponente, maestosa, antica.... Esattamente come la ricordava; anche se tutto era stato cambiato. Sulle due scalinate bianche, rivestite da più pregiato dei marmi, era stata stesa una guida rossa, moquette bianca invadeva completamente l'ingresso e lo stomma della sua famiglia, era stato rimpiazzato con un rilievo di un falco incoronato. Era tutto molto raccapricciante. Coprire i bellissimi marmi con della squallida moquette da due soldi... Mentalmente Draco bestemmiò Merlino e il buongusto.
Venne condotto in quella che doveva essere diventata la sala dei ricevimenti. Gli vennero i brividi. Una libreria era stata messa sulla parete nord; lineare e moderna andava a coprire tutti i bassorilievi fatti a mano da uno dei più abili scalpellisti del '500. Sei sofà erano stato disposti in semicerchio? Affiancati? Uno contro l'altro?Non si capiva come erano stati messi. Sembrava il salone del mobile, dove le cose sono esposte per il puro scopo di essere vendute e non con un criterio armonico che si dovrebbe usare in una casa. Malfoy ipotizzò che era stata usata l'antica e nobile tecnica," a cazzo di cane".
Sorrise e si sedette su uno dei divani, di fronte a se una tavolino enorme e basso con quattro vasi di fiori sopra. Osceno.
-Fermo qui!- ripeté di nuovo l'elfo. Malfoy sorrise garbato di nuovo . Gli si stavano intorpedendo le gote a furia di sorridere, rischiava la paresi.
Passarono alcuni minuti, Draco venne fornito di thé e pasticcini, poi arrivò il padrone di casa.
Si sedette di fronte al biondo, molto sicuro di sè.
- Di tutte le persone che immaginavo di incontrare oggi...-
-Molto probabilmente sono la più ovvia.- concluse Draco.
-Allora,- proseguì Malfoy, - Le cose ti sono andate bene, hai davvero una bella casa e anche un grande aspetto. É molto che l'hai rilevata?-
-No, non molto. Circa un anno e mezzo fa. Era alto il prezzo anche se si trattava di un'asta.-
-Beh, é grande e preziosa. L'arredamento é favoloso.- mentì Malfoy.
L'uomo era sconcertato - Perdonami, ma proprio non riesco a capire... Non ci siamo mai frequentati, neanche a scuola, credo che non ci siamo mai nemmeno parlati. Perché sei qui oggi? Che cosa vuoi?-
Malfoy era seccato, questo stronzetto snob lo stava decisamente irritando, in soli cinque minuti, ma si impose di sorridere. - Proprio non lo immagini?- domandò allargando le braccia.
-Ah...certo... Per caso te ne ricordi il 26 di dicembre, che mi risulta festivo, di voler acquistare la casa, che per intenderci non é in vendita-
-Ovviamente stabilisci tu il prezzo.- affermò Malfoy ignorandolo.
L'uomo sorrise. -Non é in vendita, ti ho detto. Infondo non ti interessa. Non sei qui per la casa.- Malfoy si rabbuiò.
L'uomo continuò - Vedi. É assolutamente commovente. Un antica rivalità messa si nuovo sotto i riflettori, bruciata dalle circostanze. Allora nasce un amicizia! Anche con Ron Waesley che hai disprezzato per tutta la tua miserabile esistenza. Pronto a tutto e a tutti per recuperare un briciolo di dignità. Te l'ho detto...commovente.-
Malfoy infilò la mano sinistra in tasca in tasca, lui lo guardava sorridendo. -Sei patetico lo sai?- a sua volta l'uomo si infilò la mano in tasca.
Draco scattò in piedi tendendo il braccio destro con la bacchetta ben salda, tenendo la sinistra in tasca. L'uomo lo imitó anche se con una frazione di secondo di scarto che gli era servita per estrarre la bacchetta. A Draco bastò per disarmarlo. - Sai che non sono qui per la casa e pensi che me ne sto spaparanzato su quella merda di divano aspettando un tuo attacco?-
L'uomo non rispose.
I due si guardarono. Malfoy non capiva cosa lo avesse tradito.
" Forse il cancello, gli elfi, cosa? Certo! Imbecille! Padma Patil, era stata imperiata! Stupito! Stupido! Stupido! E adesso? Cosa facciamo signor Malfoy? Scappi? E dove? Cosi metti nei guai quei due sciagurati...Ormai sei in ballo tanto vale ballare..". La presa sulla bacchetta si fece più salda.
-Allora, che hai intenzione di fare?- Gli domandò l'uomo.
Malfoy sorrise veramente questa volta.
- Non hai proprio immaginazione.-
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Vorrei che piovesse
Hayran KurguFANFICTION liberamente inspirata al mondo di Harry Potter, non 19 anni dopo ma 15, una maledizione che sembra non voler lasciare la famiglia Potter. Una storia che sembra ripetersi, vecchie conoscenze che diventano indispensabili. DOPO 15 anni dall...