Capitolo 22

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Il ragionamento di Malfoy calzava, tuttavia Harry non riusciva a credere possibile che una persona ricca, quindi con ogni probabilità di un ceto sociale alto, potesse commettere una meschinità come rapire una donna ed un bambino, anche se si trattava dei Potter. Comunque avrebbe preso in considerazione anche questa ipotesi, non doveva tralasciare nulla per quanto bieco e indecente fosse. Arrivarono al ministero alle otto in punto, trovandolo deserto ad unica eccezione di Ron. Li accolse con un mezzo sorriso, che Harry ricambió, mentre Malfoy sussurró un timido "buongiorno" che non gli apparteneva, Harry stesso non riusciva ad immaginare Draco timido. Ron squadró il biondo, il quale però non si fece intimidire e sostenne lo sguardo dell'auror a modo di sfida. Non cercando il confronto e tantomeno la lite, il rosso spostó lo sguardo verso Harry, con la chiara frase " che ci fa lui qui?" stampata in faccia. Harry scosse leggermente la testa come per far lasciar cadere la questione, che di sicuro avrebbe preso una strada lunga e tortuosa. Malfoy si spoglió. E appese cappotto e sciarpa prima di sedersi, come se fosse lui stesso un auror e lavorasse li da anni.
Ron davanti a se aveva una scatola di ciambelle,  che porse ad Harry; il moro allungò una mano in segno di negazione, Malfoy si sporse e ne prese una integrale.
-Allora, lasciamo perdere quello che é successo ieri sera. A proposito, si scusano tutti, soprattutto George. É mortificato.- disse Ron.
Harry assentì -Ok, dispiace anche a me, ma per il momento preferisco restare fuori casa; il momento che rivarcheró quella soglia, voglio farlo con Ginny e James.-
Ron era visibilmente deluso, ma non disse nulla. Non approvava la decisione del cognato, ma non poteva decidere per lui.
-Dove starai?- chiese.
Harry si voltó verso Malfoy, Ron anche si girò verso il biondo, molto probabilmente l'amico non voleva dirlo davanti a lui, ed annuì comprensivo. Harry capì che il rosso non aveva capito affatto, anche Draco ebbe la stessa impressione e disse secco:- Sta da me, Weasley.-
Per un momento Ron dava idea di voler replicare, ma non disse nulla. Aprì e richiuse la bocca come un pesce. Perché si stupiva?  Non doveva stupirsi di niente ormai, nemmeno del suo miglior amico che preferiva dormire dall'uomo che aveva odiato per una vita, piuttosto che a casa sua e di Hermione.
-Allora, continuiamo a guardarci intensamente o iniziamo a fare qualcosa?- chiese Malfoy sarcastico.
Ron chiuse la scatola e la spostò ad un lato della scrivania, - Non abbiamo niente.-
-Secondo Malfoy si tratta di uno ricco.- esordì Harry. Ron fece scorrere lo sguardo dal moro al biondo.
L'ex serpeverde dal canto suo, gettò indietro la testa fissandosi sul soffito e sbuffando sonoramente, - Perché, benedetto uomo devi ridurre tutto a basico? Ai tolto tutti i colpi di scena.- disse ritirando su la testa.
Ron aggrottó le sopracciglia - Che colpi di scena?-
Malfoy espose di nuovo le sue teorie, catturando completamente l'attenzione di Ron, che rimase serio e silenzioso per tutto il tempo. Nessuno dei due si filava Harry. Ron e Draco sembravano soli nella stanza come se lui non ci fosse affatto. Provò una punta di gelosia.
Quando il biondo terminò di esporre le sue teorie, Ron rimase in silenzio per qualche secondo -Sono d'accordo. É una soluzione che non dobbiamo assolutamente scartare.-
Malfoy annuì soddisfatto, Harry concordó.
-Allora sotto ragazzi, buttiamo giù una lista di ereditieri.-
- Ereditieri recenti.- corresse Draco.
-Perché?- chiese Harry. Malfoy sorrise, - Altrimenti lo avrebbe fatto molto prima.-
Harry e Ron si dedicarono alla lista "E.R." per tutta la mattinata, rimanendo sconcertati da quanti maghi e streghe si erano arricchiti dopo la guerra. Calí Patil, loro compagna di scuola, aveva ereditato quasi un milione di galeoni ( con grande disappunto di Ron) dalla morte del marito, un medico del s. Mungo che aveva reinventato la pozione antilupo con grande successo. Uscì anche Neville, il quale aveva ricevuto una considerevole quantità di denaro dalla morte della nonna e poi da quella dei genitori i quali a loro volta erano stati premiati con encomi speciali resi alla comunità. Poi Padma Patil, che si era praticamente ritirata dal mondo magico e lavorava come modella presso una rinomata agenzia londinese. Dean Thomas, aveva ricevuto un riconoscimento speciale ed un premio per la consegna di svariati mangiamorte e simpatizzanti, Harry stesso ricordava il giorno del premio dato che avevano collaborato per diversi mesi.
Luna Lovegood, con il Cavillo, che essendo stato il giornale della resistenza, finita la guerra era salito di valore superando la storica Gazzetta del Profeta, ovviamente anche Hermione Granger al valore magico, anche se a sollevare le sue finanze erano stati le sue abilità ministeriali, e ovviamente, Harry Potter, il quale aveva sedici pagine dedicate a lui.
-Anche io ho contribuito!-  si lamentó Ron.
-Hai vinto una medaglia e sei finito sulle cioccorane, sei un povero eroe.- sentenzió Malfoy con un ghigno.
-Tu neanche ci sei nella lista.- ribatté Ron con il medesimo ghigno. A Malfoy si era leggermente ammorbidito il sorriso sgembo, era stato colpito, ma non lo lasciò trapelare. - Stai facendo la lista degli ereditieri, non della gente di classe.-
-Molti sono amici nostri...non possso pensare che uno di loro, dopo tutto quello che abbiamo passato, possa fare una cosa del genere.- rifletté Harry a voce alta.
- Non saltare a conclusioni affrettate, é solo una delle tante ipotesi.-  disse Ron.
-Ok,  é dannatamente sgradevole, ma va fatto. Si ritorna a scuola.- disse Malfoy con una strana luce negli occhi.

Vorrei che piovesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora