Capitolo 24

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Avevano deciso di dividersi. Neville ed Harry stavano andando alla "redazione"del Cavillo, che altri non era che casa Lovegood, mentre Malfoy ed un riluttante Ron da Padma Patil a Londra.

Casa di Luna era esattamente come Harry la ricordava, tranne che per la struttura decisamente recente che si ergeva a pochi metri dalla casa, e da due torrette che ora spuntavano dalla costruzione principale. "Come due piccole corna" aveva specificato Neville.
Luna non si era sposata, ma conviveva da anni con Rolf Scamander, dal quale aveva avuto i gemelli:  Lorcan e Lysander, frequentavano lo stesso anno di Albus.
Harry bussò alla porta con Neville dietro di lui fisso sulla pianta all'ingresso. -Prugne dirigibili- gli disse Harry senza trattenere un sorriso.
Ad aprire fù proprio la padrona di casa, straordinariamente identica a quindici anni prima, straordinariamente stralunata e straordinariamente bizzarra. Ordinariamente Luna.
I capelli erano più corti, biondissimi e gli occhi sempre con quella perenne aria sorpresa.
-Harry, Neville. Vi aspettavo. Entrate.- essordi sorridente con la sua inconfondibile voce cristallina.
Luna li fece accomodare in quello che doveva essere il soggiorno; ad Harry ricordò la casa di Hagrid ad Hogwarts. Era il giorno di Natale, ma non fú per quello che l'auror si sentì in colpa. I primi tre anni dopo la guerra magica, avevano trascorso insieme molte festività, poi un po' alla volta si erano distaccati; Harry preso dal suo lavoro e dalla sua famiglia e Luna dai suoi viaggi, dove tra l' altro aveva conosciuto Rolf.
Erano otto o nove anni che non si vedevano.
Harry si sedette su una delle poltrone vuote, non voleva neanche immaginare cosa si muovesse sotto la poltrona alla sua destra, occultata da una spessa coperta di lana.
Neville cercava posto e quasi gridò quando si accolse che Rolf era in casa.
Stava accucciato su una cesta di vimini, Harry non lo aveva notato e cercò di essere il meno sopreso possibile. -Salve signor Scamander, non credo che ci conosciamo.- gli disse il più disinvolto possibile, tendendo la sua mano.
-Oh, no non credo, la conosco di fama signor Potter e dalle storie di Luna, ma non ho mai avuto il piacere. Le chiedo di perdonarmi se non mi alzò a salutarla, ma sa, é un momento cruciale per la covata.- disse sorridendo. - E mi dia pure del tu.- disse sorridente.
Harry annuì ritraendo la mano. - Anche tu, Rolf.-
Neville aveva optato per un pouf , sempre che di un pouf si trattava, vicino a Rolf. Ora sembrava che covassero entrambi.
Harry decise che era il caso di lasciar stare. -Luna,- disse rivolgendosi di nuovo all'amica, - so che é il giorno di Natale, ma non posso rimandare. Ti prometto che saró breve. Possiamo parlare in privato?-
Luna sorrise, - Non ho segreti per Rolf, anzi magari può aiutarti anche lui. E non preoccuparti per il Natale, i ragazzi preferiscono restare ad Hogwarts, é il loro primo anno al castello.. e noi festeggiamo a modo nostro.-
Rolf alzò una mano sorridendo, Neville si girò verso di lui tirando fuori una delle peggiori smorfie simulanti un sorriso, che Harry gli avesse mai visto fare.
Luna si sedette. -Winky, cara!- chiamò a gran voce. L'elfa domestica apparve subito e regalò un grande sorriso ad Harry e Neville. -Il signor Potter! Che onore!- squittì l'elfa
-Porta qualcosa che sia adeguato ad ospiti auror, ma che sono anche amici.- le ordinò Luna. Winky annuì e corse via.
-Non sapevo Winky fosse con te.- disse Neville.
-Qualche anno fa, l'ho incontrata a Nocturn Alley, era finita in un brutto giro, così l'ho presa con me.-
-Sono sicuro che con te sta benissimo.-
-Allora Harry, le tue domande?-
Harry la guardò grave. -Tu sai che Ginevra e mio figlio sono stati rapiti... Io vorrei sapere se puoi aiutarmi.-
Luna inclinó la testa di lato:-  Per quanto sia addolorata da questa notizia, non vedo come Harry.-
L'auror si schiarì la gola, ma fu Neville a parlare. -Luna, abbiamo bisogno di sapere se hai sentito qualche voce sotto banco.-
Luna divenne più pallida, per quanto possibile. -Beh io... Non so proprio di cosa stiate parlando...- disse incerta.
Neville si sporse leggermente in avanti -Sappiamo come ti procuri certe informazioni per la rivista e non ci interessa, ma se hai qualcosa per noi, ti prego non esitare.- Luna abbassò lo sguardo e Rolf si schiarì la voce, tutti e tre si voltarono verso di lui.
-Credo di potervi aiutare io, forse. Tre o quattro giorni fa ero a Londra. A caccia di uno snaso, sta di fatto che ho incontrato un mio vecchio compagno di scuola, Igor Latovsky. Siamo andati a bere insieme, beve davvero molto, ma anche a scuola ne aveva dato prova, ricordo di una partita, lui era il nostro battitore, era talmente ubriaco che per poco non cadde dalla scopa, venne espulso..-
-Stai divagando caro, torna sul sentiero.- lo interruppe Luna. Harry le fece un cenno di ringraziamento.
-Ah già, i problemi alcoolici di Igor, non credo siano di vostra competenza. Comunque. Igor sta nel commercio immobiliare, vede e vende cose di ogni genere. Non immaginate gli acquisti che fa la gente oggi giorno. Mi ha raccontato di una vecchia che voleva una casa sotterranea ma con delle finestre sul mare..-
-Stai divagando. Di nuovo.- lo riprese stavolta Neville.
Rolf sorrise -Scusa hai ragione.-
Rolf raccontò ciò che sapeva, non divagó. Ad Harry il cuore accelerò, Neville aveva la bocca secca. Nessuno dei due voleva crederlo possibile, eppure forse non era cosi strano, ma perché proprio lui?

Lavorare con Malfoy non era ciò che Ron si era immaginato, francamente non era neanche la sua massima ambizione. Camminavano per Londra diretti all'indirizzo di Padma Patil. Ron non credeva che fosse giusto, il giorno di Natale, ma Harry aveva insistito, in più lui non se la sentiva di andare a casa. Anche a costo di stare con Malfoy. Questo era grave.
-Siamo arrivati, carotina.- annunciò il biondo. Ron ignoró la battuta, e spostò lo sguardo sulla costruzione in cortina davanti a lui.
L'auror si avvicinò al citofono, suono sull'etichetta "Padmà Patille Rivers".
Il portone si apri subito e i due entrarono.
-Che piano é?- chiese Weasley.
Malfoy alzò un sopracciglio - Mi hai preso per il portiere? Proviamo a pensare... È una modella che guadagna in un minuto quello che guadagno tu in un mese..che piano sarà?-
-Attico?-
-Bravo Sherlock.-
Ron corrugò la fronte.
-Dio Weasley leggi!-
Salirono con l'ascensore fino all'ultimo piano. Sulla porta Padma con una vestaglia pevinca si aspettava.
-Salve! - salutò. Abbracciò prima Draco poi Ron, invotandoli ad entrare. I due guardano e seguirono la donna all'interno dell'appartamento.
-Sedetevi ragazzi. Cosa posso fare per voi?- disse sorridente, accomodandosi sul divano di fronte a loro.
-Ok Padma, frena. Come mai sei cosi...- disse Ron, senza trovare le parole adatte.
-Il mio collega chiede se hai preso qualche cosa.- disse Malfoy secco.
Padma sorrise scuotendo la testa, gettandosi i capelli indietro. -Oh no, non ho preso niente...solo che ho l'animo in pace. Mi sono gettata il passato alle spalle.- disse accavallando le gambe fascinosa. - Come avete fatto voi del resto, mi sembra. Volete qualcosa da bere?-
Ron scosse la testa, Malfoy annuì -Fa tu.- le disse.
-Jhon porta un thè per favore!- Gridò verso la sua destra. Ron si accomodò sulla poltrona di fronte, Malfoy si sedette vicino a Padma sul divano. -Ci dispiace disturbarti il giorno di Natale, ma stiamo interrogando tutti gli ereditieri e la provenienza dei loro bene. Non stiamo insinuando niente nei tuoi confronti, ci mancherebbe, é soltanto una prassi, ok Padma?- esordì Ron con il discorso che si era preparato dal ministero. La donna lo guardò annuendo. -D'accordo, ma è Padmà adesso, non Padma.-
-Eh!?- disse Ron. Padma lo guardò sorpresa, Malfoy le sorrise, -Devi avere pazienza Padmà, ha sempre avuto problemi con gli accenti.-
Padma annuì, - Capisco, anche per me è una cosa bizzarra, ma il mio manager dice che cosi risulta più esotico.-
Ron annuì per niente convinto. Padma era già abbastanza esotica cosi, ma non disse niente. Nella stanza entrò un ragazzo alto e mingherlino, doveva essere Jhon, lo "schiavo" di Padma. Porse la tazza a Malfoy. - Buongiorno, se così si può ancora dire, vi fermate con noi a pranzo?- domandò più a Ron che a Draco.
-No, ci mancherebbe. Facciamo qualche domanda e ce ne andiamo.- rispose Malfoy.
-D' accordo, a vostra disposizione.- disse Jhon congedandosi.
- Allora chiedete pure.-
-Ok...- iniziò Ron venendo interrotto dal suo cellulare. -Scusatemi.-
Era Harry. -Pronto?- rispose. L'auror si alzò camminando avanti e indietro nella stanza. Malfoy lo seguì con lo sguardo, poi si voltò verso la donna. - Allora Padmà. Da quanto vivi qui?-
La modella si rivolse verso il biondo sorridendo -Da quasi 5 anni, ho deciso di cambiare vita..lavoro solo per riviste inglesi e francesi...dopo il divorzio ho viaggiato molto, alla ricerca della felicità, ma alla fine sono rimasta sola...così ho deciso di fermarmo a ritrovare me stessa. Mi capisci?-
-Più di quanto immagini... Deve essere dura.- rispose Malfoy.
Padma poggiò una mano disilvolta sulla gamba di Draco. -La solitudine è la cosa più orribile che esiste, anche con il mio assistente non posso essere me stessa... Sembro felice, ma fingo..-
-Non è oro tutto quello che luccica...- se ne uscì Malfoy. La mano di Padma iniziò lentamente a risalire dalla coscia fini al suo inguine. Malfoy la prese tra le sue, - Sai non vorrei che fraindentessi la mia solidarietà da persona sola con altro. Con rammarico ti devo dire che ho altre ambizioni...-
Padma ritirò la mano come scottata -Oh! - si lasciò scappare. -Già...fa questo effetto.-
-Malfoy dobbiamo andare. Scusaci per il disturbo... Padmà... Sarà per un'altra volta.-
Malfoy si alzò e saluto la donna con un bacio sulla guancia, Padma sorrise leggermente guardando Draco negli occhi. - Quando la moglie chiama, scatta come una molla.- le disse sorridendo.
- Capisco.- disse Padma sorridendo.
Li accompagno fino alla porta e li salutò quando i due entrarono nell'ascensore.
-Era Harry, non Hermione... Che ti dice la testa?-
- Lo so... La testa mi dice che è stata imperiata...ma da chi?-
Ron guardò il biondo. -Hermione è stata imperiata?- Malfoy sospirò e alzò gli occhi al cielo. -Padma, idiota. Ma perché e da chi?-
-Perché lo pensi?- gli chiese Ron.
Malfoy lo fronteggiò: - Perché se oltre a guardargli le tette gli avessi guardato gli occhi avresti notato che erano appannati.-
-Ah, beh si certo...questo è strano...può essere stato quel Jhon?-
-Non credo.- rispose Malfoy uscendo dall'ascensore.
- Comunque devo dire che non saresti male come auror, hai notato gli occhi invece delle tette...e che tette per Merlino!!- disse Ron.
Malfoy lo guardò quasi disgustato e lo superò sul portone. - È il vantaggio di essere gay.- Gli disse Draco dai gradini.
Ron sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta.

Vorrei che piovesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora