Capitolo 18

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Erano passati nove minuti, eppure ad Harry Potter sembrava essere passato un attimo. Draco lo teneva stretto ed essendo  più alto dava modo ad Harry di poggiare la testa poco sotto il suo collo ed era dannatamente comodo. Riusciva a sentire il battito regolare dell'uomo, come una ninna nanna che lo calmava, avrebbe voluto rimanere in quell' abbraccio almeno un'altra ora. Chiuse gli occhi e si abbandonò al ritmo cardiaco di Malfoy e al suo respiro che gli faceva solletico sulla nuca. Sentiva le braccia dell'altro, esili ma forti, stringerlo, e sentiva sotto le proprie mani la schiena snella di Draco. Decise che non sarebbe stato lui a sciogliere quell' abbraccio, era una decisione che spettava a Malfoy, infondo era stato lui ad avere quell'idea. Dal canto suo neanche Draco aveva intenzione di mollare Potter. Aveva smesso di piangere e di tremare, tuttavia passare le mani sulle spalle di Harry gli dava un sottile piacere. Era la prima volta che faceva una cosa del genere, specialmente con qualcuno che aveva odiato fino a qualche ora prima. Lo aveva odiato?
La domanda si palesó nella sua mente. Era sicuro di averlo veramente odiato? Forse un tempo quando ancora era innocente e ignaro di quanto la vita possa essere crudele, cosa invece già ben nota a Potter anche se erano due bambini. Forse aveva odiato la popolarità di Harry che anche se starnutiva veniva idolatrato, ma non poteva certo inviaderne la vita...per lo meno fino a quando non era crollata la sua come un castello di carte. Eppure ora cosa sembrava il salvatore del mondo magico, se non un uomo distrutto, piangente e tremolante? Certamente non un uomo da odiare o invidiare. Voleva stringerlo più forte, lo voleva più addosso a sè, se fosse mai stato possibile, voleva che ogni centimetro della sua pelle fosse a contatto con la sua. Lo voleva...
Oh Cristo! Lo desiderava.
Si irrigidì e si staccò da Potter. Il quale lo guardò come un bimbo che viene privato del suo lettino proprio sul più bello.
Malfoy era decisamente imbarazzato.
- Togliti quella roba bagnata... Ti do qualcosa di caldo.- disse poco prima di infilarsi in camera da letto con la scusa dei vestiti. Lo voleva, in una frazione di secondo immagino di baciarlo, di spogliarlo, in definitiva di scoparselo e il bastardo che aveva tra le gambe lo stava tradendo. E se lui se ne era accorto? Merda. "No, si tratta di Potter, non é così sveglio" gli sussurró la vocina perfida nella sua mente. Le cose si mettevano male. Era arrivato con un borsone molto probabilmente gli avrebbe chiesto di fermarsi da lui, molto male; ma era Natale sarebbe stato a casa no? Oppure non voleva starci perché gli causava dolore...ma perché chiederlo a lui? Forse stava andando da qualche amico e aveva deciso di passare da lui...per quale motivo? Magari non gli credeva e voleva tenerlo d'occhio...
La testa di Malfoy era così piena di voci da sembrare una riunione di condiminio. Poi c'era la voce depravata che gli consigliava come fotterlo. Taci bastarda.
Si premette i palmi delle mani sul viso per zittirle tutte e strizzó gli occhi. Agguantó il pigiama che aveva preparato per sé, dal termosifone e tornò in sala.

Harry era rimasto con i pantaloni che si stava accingendo a togliere, mentre il maglione giaceva a terra dimenticato. Draco lo maledì. Potter era decisamente messo bene sottopanno anche se aveva svariate cicatrici, piccole e più grandi, ma che decisamente gli donavano.
-Quella che hai in fronte non é niente. - esordì Malfoy indicando la costellazione di segni sull'addome ed il torace di Harry.
Potter sussultó, poi sorrise -Queste non sono niente- disse indicandosi. Poi fece scivolare i pantaloni sul pavimento. Sulla coscia destra aveva una lunga cicatrice che partiva da sotto i boxer e finiva poco sopra il ginocchio, era netta e scura.
-Però..niente male..come te la sei fatta?- chiese Draco.
-Una veela particolarmente aggressiva.- rispose Harry.
L'auror si infilò il pigiama caldo, lasciando trasparire un espressione di pura goduria.
Chissà se ha la stessa faccia quando...no! Malfoy no! Piantala!
La mente di Draco vagava verso lidi lontani ed esperienze che quasi non si ricordava più.  Noto che perfino quando si cazziava si chiamava per cognome.
- I vestiti caldi restano sempre una cosa meravigliosa.- gli disse Harry
- Mi piace viziarmi...hai fame?-
Harry annuì - Si in effetti, non ho cenato.-
-Ok - assentì Draco dirigendosi verso la cucina. La zuppa era per uno. Che gli do da mangiare? "Bravo signor Malfoy, fai lo splendito con gli inviti a cena quando non hai un cazzo di pronto" Aprì la dispensa sperando di avere un'altra busta di quell'intingoli indecenti. Ce ne stava una. Che culo! "Risotto alla milanese...meglio di niente, se non muore con questa roba non muore più".
Venti minuti dopo Draco stava mandando giù a forza la vellutata di carciofi fredda ed Harry mangiava la sbobba gialla che aveva nel piatto. Per lo meno era calda. Harry gli aveva spiegato più o meno cosa era accaduto a casa sua, e cosa lo avesse spinto ad uscire. Draco non fece domande, era abbastanza chiaro cosa fosse successo, ed era meglio non parlarne.
-È buona. - disse Harry più per non finire in un silenzio imbarazzante che per verità.
- Perché non hai mai mangiato quello originale.-
-Sei stato in Italia?- domandò Potter con un sorriso.
Draco lo guardò da sotto le ciglia continuando a restare curvo sul piatto. -Non io...uno che conoscevo.- disse secco.
Harry fece finta di niente tuttavia aveva la sensazione che quello fosse un tasto dolente.
Consumarono la cena in silenzio, quando Draco porto via i piatti, l'auror guardò il divano sperando che il biondo gli facesse passare la notte li. Era un divano a due posti e lui era decisamente troppo alto per starci comodo, anche se aveva il vago sospetto che non avrebbe chiuso occhio.
-Non guardarlo così o si offende- esordi Draco tornando dalla cucina con due bicchierini e una bottiglia.
-C'è qualcosa che ti si può nascondere?- chiese Harry ancora non del tutto convinto che il biondo gli leggesse la mente.
-No..non credo.. Ma puoi provarci.-
- Ok. A cosa sto pensando?-
-Non funziona così Potter. Ti devo fare una lezione sulla legimanzia?-
-Cos' é quella bottiglia?- divagó Harry.
Malfoy indicò fiero la bottiglia che all'apparenza sembrava contenere acqua.
-Grappa. Un bicchierino e poi a nanna.-
- Non penso che mi aiuterà.-
- Forse non un bicchiere solo...ma aiuta fidati. L'ho testata.-
Harry si lasciò versare questa "Grappa" che non aveva mai sentito prima, non era ancora convinto che fosse buona dato che non era neanche leggermente densa. La buttò giù tutta d'un colpo e rimase senza fiato.
Malfoy bevve la sua con un sorriso mentre guardava Harry annaspare.
-Cristo Malfoy! É fuoco! É simile al whisky incendiario!-
- Non esagerare. É roba babbana...ci sanno fare con gli alcolici. Ancora?-
Harry allungo il bicchiere - Mi voglio fidare.-
Il salvatore del mondo magico si era scolato tutta la bottiglia..o quasi. Malfoy per lo meno riusciva ancora a stare in piedi. Si carico Harry su una spalla e lo trascinó in camera da letto, dove ce lo buttó senza troppa grazia,- Sei un falso magro sfregiato.- Gli sfilò le coperte da sotto il corpo, con una fatica immonda e lo ricoprì, fece il giro del letto e si stese accanto a lui. Harry si era girato dalla sua parte e lo guardava con la palpebra calante...  - Graie Alloy.- biascicò, chiuse gli occhi e si addormentò. Malfoy lo guardò per un secondo e sorrise -Grazie a te Harry.- sussurró. Si girò per spegnere  la lampada e si mise a dormire.

Nota: Grazie mille a tutti quelli che sono arrivati fin qui e che hanno avuto la pazienza di aspettare. Non ho potuto pubblicare per vari motivo che non voglio nemmeno elencarvi. Comunque colgo l'occasione per ringraziarvi ed augurarvi un felice Natale 🎀A.

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