Draco si svegliò prima di Harry. Potter dormiva a pancia in sotto con le braccia distese lungo il corpo, ed i palmi in alto. Aveva il volto girato verso di lui, sembrava tranquillo e aveva fatto una macchia sul cuscino all' altezza della bocca. Malfoy arricciò il naso, che schifo, aveva sbavato.
Si alzò piano per non svegliarlo e si rifugiò in bagno, dove si concesse una lunga e bollente doccia. Ripensò alla sera precedente.
Come Potter fosse arrivato in condizioni pietose e non solo emotivamente anche se era la prima volta che lo vedeva piangere. Era la prima volta che lo vedeva, in effetti. Aveva bagnato il bordo del bicchierino di Harry con della pozione esilarante, eppure ci era voluta una discreta quantità di Grappa per farlo rilassare. Lo aveva fatto esclusivamente per lui, troppa tensione in due soli giorni e da quello che aveva dedotto, anche se non ci voleva una mente particolarmente sviluppata per rendersene conto, non aveva trovato appoggio nella sua famiglia; altrimenti cosa avrebbe spinto un uomo a presentarsi a casa del suo nemico per chiedere asilo?
Chiuse il rubinetto, uscì dalla doccia e si avvolse nell' accappatoio. Andò in camera, Harry si era svegliato. Stava disteso nel letto e si guardava intorno. -Buongiorno.- esordì Draco un po' troppo allegro. -'Giorno- lo salutò Harry, aveva la bocca impastata e appena si sollevò dal cuscino venne colto da un giramento di testa.
-Vieni di la, facciamo colazione e ti do due aspirine.- disse Malfoy prima di uscire.
Harry si trascinò fuori dal letto, aveva un pigiama non suo constatò, Ginny non avrebbe mai e poi mai comprato pigiami con disegni cachemire. Trovò il suo borsone ai piedi del letto, doveva avercelo messo Malfoy. Andò alla porta e si affacciò: -Posso farmi una doccia? Chiese al salotto vuoto. -Fai pure .- sentì rispondersi. Harry si lavò velocemente e si vesti in bagno, diede uno sguardo allo specchio e si rese conto che avrebbe dovuto farsi la barba, ma non gli andava. Torno in camera da letto e depose il pigiama sul letto per poi andare in salone. Come una mamma modello, Malfoy aveva apparecchiato la tavola e si era seduto, Harry si sedette all' estremità opposta del tavolo e si versò una notevole quantità di caffè.
-Ti ringrazio veramente, sinceramente non so che dire- disse Harry.
-Mangia e zitto.- rispose Draco.
Poi ad Harry tornò in mente una cosa. - In effetti c'è una cosa che vorrei chiederti.- si alzò ed andò verso il proprio cappotto ed estrasse una fotografia che porse a Draco,
- Ah, allora non sei pazzo, questo spiega il tuo pugno numero due.-
Harry rimase in attesa.
- I Newfire stanno bene?- chiese Draco tutto d' un tratto.
Aveva un' aria preoccupata, un' espressione che Harry non si sarebbe aspettato da uno come lui, specie se non era preoccupazione per se stesso, anche se dopo gli avvenimenti della sera precedente cominciava a nutrire seri dubbi sulla coscienza di Malfoy.
-Si, chi a rapito la mia famiglia deve essere passato per casa loro, è li che abbiamo trovato la lettera e la foto, ma loro non c'erano.
-Devono essere da Caroline.- disse Draco con un mezzo sorriso, continuando a guardare la fotografia.
Harry era spiazzato. -Perché conosci i Newfire? Che cosa hai in comune con loro? Perché hanno una tua foto?- Sputò fuori Harry chinandosi sempre più sul tavolo. Malfoy indietreggiò leggermente.
-Piano Potter. Risponderò a tutte le tue domande.-
Draco si alzò ed Harry fece lo stesso, si sentiva indolenzito e camminò un po' davanti al camino.
-Allora Potter,- esordì Malfoy, fissandosi sul suo bicchiere pieno di thé.
-E' una storia davvero graziosa sai?- disse prendendosi una bella sorsata. - circa quindici anni fa, quando la battaglia era finita e tutti gli auror davano la caccia ai pochi maghi oscuri rimasti, io e mia madre spendemmo tutti i nostri beni, per far si che mio padre potesse avere un equo processo. Ovviamente nulla di questo accadde perché anche se mio padre era pieno di colpa e su questo non ci sono scuse, molti dei mangiamorte lo designarono come colui che li aveva ricattati, minacciati, imperiati o che comunque aveva messo in serio pericolo le loro famiglie, costringendoli a fare quello che hanno fatto.- Malfoy si fermò e finì il thè.
-Quindi, tuo padre fu il capo espiatorio?- domandò retoricamente Harry.
Malfoy annuì arricciando un po' le labbra. -Il punto è questo: noi spendemmo una cifra enorme per far si che papà avesse qualche possibilità, si ,sono pronto ad ammettere che tentammo la corruzione.- Draco alzò la testa e guardò Potter dritto negli occhi. -La cosa che però non dimenticherò mai Harry, è che quei soldi li presero e ci garantirono che se la sarebbe cavata, ma non accadde.-
-Cosa centrano i Newfire?-.
-Ora ci arrivo Potter Senza soldi, senza rendite, senza lavoro, senza marito e senza padre, che in fin dei conti era il meno, eravamo messi male, ridotti alla miseria e la prima cosa che cerca un disoccupato, è un lavoro. Cercammo di darci da fare, nessuno voleva avere a che fare con noi, il nome Malfoy era diventato il sinonimo di merda.- Malfoy iniziò a ridere, Harry era un tantino perplesso. -Perché ridi, non mi pare ci sia niente da ridere.-
-Non apprezzi l'ironia caro. Mia madre trovò lavoro presso una famiglia di mezzosangue, erano una di quelle famiglie che non sfruttano elfi, preferiscono sfruttare uomini-
-Non vedo dove sia il problema.- disse Harry, anche se faceva una grande fatica a vedere Narcissa Malfoy a sfacchinare per gente che reputava inferiore. Malfoy si spostò sul divano, - Io trovai un lavoretto come giardiniere dai Newfire, ed ebbi una relazione con Caroline, la loro unica figlia. Questa foto,- disse alzando leggermente il braccio - me la fece lei, sul bordo bruciato ci sta un cespuglio di rose, lo avevo piantato io e lei ha voluto ricordare la prima fioritura.- Sembrava che stesse per addormentarsi, aveva abbassato la voce.. Harry si sedette accanto a lui sul divano. -Perché non ci lavori più?-
Malfoy sorrise, era un sorriso dannatamente amaro, - Lei rimase incinta. Ma il bambino nacque morto. Dopo... Andò tutto a puttane, lei non sopportava più la mia vista, era un continuo litigare, diceva che ero maledetto, arrivai a picchiarmi con il padre, il quale mi ricordò che ero la feccia della feccia e che dovevo essere onorato del fatto che loro mi avevano dato una possibilità, ed io avevo gettato fango sulla loro famiglia.... forse non aveva tutti i torti. Continuai a restare con Caroline, cercavo di starle accanto. Vedi Potter, è orribile perdere un genitore, ma perdere un figlio è atroce, è un dolore che non se ne va mai...muori anche tu. Per quanto ci provassi lei mi odiava, come se la causa della morte del bambino fosse colpa mia. Dopo un anno me ne andai e non la sentiì più.-
Harry era senza parole. - Non ne avevo idea.. Quanti anni avevi?-
Draco lo guardò negli occhi, erano lucidi. -Diciotto o diciannove... stupidamente giovane, inadatto, un ragazzino che prova a fare l' adulto. Oggi reagirei molto diversamente.-
Harry rimase in silenzio, qualunque cosa avesse detto sarebbe stata quella sbagliata. Rimasero in silenzio qualche secondo, l' auror non si azzardava a guardarlo in faccia, sentiva che stava piangendo.
-Sai- esordi Draco con la voce strozzata. -L' ho chiamato Scorpius.-
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Vorrei che piovesse
FanfictionFANFICTION liberamente inspirata al mondo di Harry Potter, non 19 anni dopo ma 15, una maledizione che sembra non voler lasciare la famiglia Potter. Una storia che sembra ripetersi, vecchie conoscenze che diventano indispensabili. DOPO 15 anni dall...