Capitolo 31

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Doveva aver lasciato uno spiraglio aperto.
Gli arrivava aria  sul collo facendogli il solletico. Dietro le spalle una sensazione di calore, la stessa che aveva sul petto.
Draco lentamente apri gli occhi, aveva il braccio di Harry su un fianco e la mano aperta poggiata sul torace. Dormiva placidamente a pancia in sotto e aveva fatto la macchia di saliva sulle sue lenzuola di seta, costatò Malfoy, aveva sbavato.... di nuovo.
Sorrise, guardandolo. Gli avvicinò un dito alla fronte e scostò una ciocca di capelli;  aveva le ciglie lunghe, curve, fitte. La pelle chiara e perfetta, con qualche cicatrice qua e la, che non guastava. Anzi gli donavano un aspetto interessante. Era bello ed affascinante se non fosse stato per la bava.
Lentamente scostò il braccio dal suo corpo e strisciò fuori dal letto,  il più silenziosamente  possibile.
Rabbrividì mentre si infilava la vestaglia e le pantofole. Guardò ancora per un po' Harry e poi gli rimboccò le coperte. Uscì in punta di piedi dalla stanza,  era nuvoloso e durante la notte doveva aver nevicato, guardando fuori non riusciva a capire che ora fosse. Era ancora presto comunque. Andò in bagno e si fece una doccia veloce, si infilò l'accappatoio e si avviò verso la cucina con una strana voglia di caffè.
Harry era già lì. -Buongiorno- salutò armeggiando con le tazze.
- A te, che ore sono?  domandò il biondo.
- Sono le sette e quaranta, dovremmo sbrigarci.-
Malfoy annuì e si infilò in camera, ne uscì dieci minuti più tardi con un maglione nero al collo alto e un paio di pantaloni del medesimo colore.  Harry lo guardò piegando la testa. -Sei inquietante in  Total Black, lo sai vero?- Disse sorridendo.
-Il  nero si  adatta a qualsiasi situazione,  è il colore elegante per eccellenza, ma che ne può sapere uno che sbava... di eleganza.- disse con un sorrisetto.
Harry arrossì leggermente. Decise di cambiare discorso.  -Nervoso?- domandò.
Malfoy sospirò - Si,  sono un po' nervoso.- Harry annuì.  -D' accordo... Senti,  andrà tutto bene. Stai tranquillo.-
Draco sorrise. - Speriamo di riuscire senza intoppi.  Harry aggirò il  tavolo e lo prese per le spalle. -Per quanto io apprezzi questo te umano, non farti prendere dal panico, ce la faremo... C'è mio figlio li dentro e ho bisogno del tua aiuto. Draco annuì sinceramnete più sereno. Harry non resistette all'impulso e lo baciò. Non aveva ben chiaro il perché, non provava amore, ma era d'impulso più forte di lui. Di colpo lo lascio. Aveva nominato James, ma non aveva pensato a Ginny, neanche per un momento. Si sentì uno stronzo. Draco, aveva capito cosa passasse per la testa del moro. Era abbastanza ovvio. Tuttavia per quanto lo trovasse piacevole,  non aveva gradito, non perché Potter non fosse un buon baciatore, ma non voleva accadesse così. Non voleva essere lo sfogo dell'altro. Sapeva, ovviamente, che Harry non provava niente per lui, ma anche se non c'era alcun tipo di sentimento,  non amava l'idea di essere sfruttato, anche se al momento era l'unica cosa che poteva ottenere da lui... lasciò stare. Era troppo nervoso per pensare a questo.  Si concentrò su quello che avrebbe dovuto fare al Ministero. Una riunione di auror con la partecipazione straordinaria del mangiamorte... Prometteva bene.

Arrivarono nel grande salone alle otto e venti. Hermione trafficava con diverse scatole al bancone accoglienza, - Si può sapere, perché queste sono qui e non negli uffici artefatti magici impropri!?- Gridò.
-Non lo so signora. Sono giunto ora!-  squittiva il sottosegretario. - L'altra signora Weasley mi ha detto che se ne sarebbe occupata lei..-
-Fleur... - sussurrò la donna socchiudendo appena le palpebre.
-Buongiorno, come mai qui?- salutò sorridendo Harry, forse troppo entusiasta e se ne pentì.
-Non é un buongiorno Harry. Oggi é festa e sono a lavoro per organizzare al meglio la festa di fine anno... Sai che verrà nostro ospite, il primo ministro americano e ungherese?-
Harry scosse la testa, -Non ne avevo idea..- mentì l'uomo.
-In più ci si mette quella piaga vivente... Non appena la trovo... Minacciò Hermione, abbassando la voce.
-Senti, sai per caso se il ministro é arrivato?- chiese secco Malfoy. Hermione sembrò accorgersi di lui solo in quel momento e quasi sussulto.-Si è arrivato poco fa, credo sia nel suo ufficio.- Rispose sorridendo. -Bene. Ti ringrazio. Ci vediamo dopo.-  tagliò corto Harry.
Hermione sorrise ed annuì. L'auror prese Draco per un braccio e si avviarono verso il primo piano. -Mi guardava con compassione.- si lamentò il biondo.
Harry rise, - No, stava solo distruggendo la psiche di quel poveraccio e si é  imbarazzata odia dare l'impressione di essere isterica... É una perfezionista e si altera se le cose non sonp come dice lei. In realtà é dolce epaziente, però ora accelera, ho appena visto Fleur... Potrebbe essere pericoloso restare nei paraggi.-
Malfoy sorrise. - Paziente dolce..-

La porta dell'ufficio del primo ministro era aperta ed Harry  lasciò andare il braccio di Malfoy prima di entrare. Dentro Neville, Ron, Dawlish e il ministro, disposto in semicerchio. Due sedie erano state lasciate per loro, i  quattro si girarono verso la porta in direzione dei ragazzi; Ron fece un cenno della testa in direzione del cognato, Neville saluto  entrambi con un mezzo sorriso,  il ministro.. Beh la sua faccia era chiara, un sorrisetto malizioso aveva illuminato il suo volto. Dawlish invece si soffermò su Malfoy, che tenne lo sguardo fisso in quello dell'auror, per nulla intimorito da chi lo aveva arrestato quattordici anni prima. -Buongiorno, stavo disponendo il materiale, se volete sedervi, iniziamo subito.- disse Neville.

Per più di un'ora venne studiata la planimetria di Villa Malfoy nei minimi dettagli, Draco fu fondamentale,  molti passaggi sotto la tenuta non erano segnati sulle carte erano state fatte in seguito e di nascosto da e per il passaggio dei Mangiamorte o come eventuali punti di fuga in caso le cose si fossero messe male.
La casa sembrava più grande di come Harry la ricordava, i punti di accesso erano troppi e per un istante l'auror temeva che  sarebbe stato troppo complicato e avrebbe messo a repentaglio la vita di James.
-Secondo me è un errore un attacco di massa.-  ipotizzò Neville.
Harry e Ron erano d'accordo. Dawlish e Kingsley non proprio, Malfoy  sembrava riflettere.
Harry si girò proprio verso di lui.- Tu che ne pensi?- Domandò a Draco. Dawlish era più seccato di quanto voleva dare a vedere. Malfoy rispose:- Io credo che dipende da quanta gente c'è all'interno e dal fattore sorpresa.-
- Possiamo contare solo sul fattore sorpresa temo.-  sentenziò Ron.
- Comunque in linea di massima sono d'accordo con Neville. - Disse Draco. - Meno siamo e più possiamo passare inosservati... per quanto io avrei un piano.-

Finalmente i quattro sembravano essere d'accordo. L' idea di Malfoy era rischiosa, ma plausibile.
L'operazione aveva inizio.

Vorrei che piovesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora