Elia era seduto sul letto, e Damien gli stava davanti fra le sue gambe. Teneva la testa appoggiata al suo petto, e di tanto in tanto lo accarezzava.
«Non vedo l'ora di tornare a casa, Dami.» disse Elia, alzando una gamba. Non poteva vedersi così, lui che già a 13 anni aveva espresso il suo disgusto per i peli sul corpo. Fece una smorfia di disgusto, e in quel momento Dam gli accarezzò la gamba.
«A me non disturbano. Sembri più... maschio.»
«Che cosa vorresti dire, stupida scimmietta?» scherzò, fingendosi offeso. Sapeva che non era per niente maschile, al contrario di Damien.
«Oh, niente.» sorrise contro il suo petto, mentre la mano saliva fin sopra la coscia, entrando poi dentro i pantaloncini di Elia.
«Non prendere appuntamenti con nessuno, se non con me e con il letto, una volta a casa.» sussurrò, tornando indietro con la mano, anche se fu tentato ad andare avanti.
«Non puoi toccarmi così, Dami, non qui.»
«Perché, altrimenti cosa farai?» lo provocò, alzando la testa. Gli sorrise.
Elia si abbassò per baciargli le labbra, e gli accarezzò la guancia con il pollice.
«Probabilmente qualcosa di cui potrei pentirmi.» disse, e ancora lo baciò, fin quando la porta non di aprì ed entrò Chris.
I due ragazzi si separano.
Il maggiore alzò le mani in aria.
«Sapevate che sarei arrivato da un momento all'altro.»
«Questa volta ha ragione lui.» disse Elia scendendo dal letto.
Chris prese la valigia del castano e sorrise ad entrambi.
«Avevo ragione anche quando ho detto che vi baciate sempre. Ma qualche volta parlate fra di voi?»
«Certo che parliamo, ma qualche volta è anche bello tenere la bocca chiusa... o occupata.» rispose Damien, con un sorriso malizioso rivolto ad Elia.
«Oh, cielo. Non voglio sapere altro. Andiamo, dai, Edward è giù.»«Qui qualcuno non ha voglia di perdere tempo, eh?» sorrise il castano, quando Damien lo spinse contro il muro, subito dopo aver chiuso la porta della camera.
«Neanche un solo secondo.» gli aprì i pantaloncini, mentre Elia faceva lo stesso con i suoi pantaloni. Damien lo bació, ma un istante dopo Elia lo spostò con dolcezza.
«Cosa... cosa succede? Ti ho fatto male?»
«No. Stavo solo pensando.» rispose, iniziando ad aprire la camicia del moro.
«A qualcosa di brutto?»
Elia ridacchió, e abbassò lo sguardo sulle loro mani.
«Se fosse qualcosa di brutto, starei qui a toglierti i vestiti e a farmeli togliere?»
Anche Damien abbassò lo sguardo, e sorrise.
«Hai ragione. Allora a cosa stavi pensando?» lo guardò.
«Ecco...» gli tolse la camicia poi, quando entrambi furono con il solo intimo, andarono sul letto, dove Elia si sdraiò sul materasso, e Damien a cavalcioni su di lui. Elia gli teneva le mani sui fianchi.
«Elia... di' a cosa stavi pensando, e fallo a più presto.»
«Sì, beh... non ti andrebbe di provare qualcosa di... nuovo?»
«Del tipo?»
Elia sorrise imbarazzato, e gli accarezzò le cosce.
«Stavo pensando ad un cambio di ruolo.»
«Io... Elia, ma... non l'ho mai fatto.»
Il castano si mise seduto con ancora Damien sulle sue gambe, e gli circondò la vita con le braccia.
«Non l'avevo mai fatto neanche io. E credo si sia notato...» accennò una risata.
«Non sei stato male, a me è piaciuto.» era sincero.
«E sono sicuro che anche tu non sarai male. Poi, se non vuoi farlo a prescindere è un'altra cosa.»
«Stai scherzando? Sì che voglio farlo, ma non sono sicuro di riuscirci.» scrollò le spalle, ed Elia gli diede un bacio sulle labbra prima di ritornare con la schiena sul materasso.
«Non potrai confonderti, Dami. Voglio dire, non hai molta scelta: o lì o lì, insomma.»
«Hai ragione anche questa volta.
Però, voglio che mi fermi se ti farò troppo male.»«Alla faccia dell'insicurezza, eh, Dami!?» ansimò Elia.
Lui lo guardò con un sorriso, si girò su un fianco e appoggiò la testa sul suo petto, il braccio sulla pancia scoperta.
«Era come se stessi facendo sesso con tua sorella...» gli disse Damien, aspettando la sua reazione.
«Cosa? E perché?» rise, confuso.
«I versi da gattino. Siete una famiglia di gattini.»
«No, questo non è vero. Non sono un gattino.» aveva le guance rosse, ma un sorriso divertito che andava da un orecchio all'altro.
«Invece sì. Ma se vuoi posso insegnarti qualche trucco.»
Elia rise, salendo completamente sopra Damien, che come sempre si legò braccia e gambe al suo corpo.
«Però, devo dire che non erano male.» continuò Damien, mentre Elia gli baciava una guancia.
«Forse questo ti ferirà, ma tu non sei poi così tanto virile quando...»
Damien non gli fece completare la frase per baciarlo.
«Ti faccio vedere io chi non è "poi così tanto virile"!» capovolse ancora le posizioni, e bloccò Elia per le spalle.
«Sei pronto per il secondo round?»Elia era appena uscito dal bagno con una tovaglia legata in vita. Sul suo letto c'era Damien con in mano il suo telefono, probabilmente stava cercando qualcosa di interessante nelle sue canzoni. Quando gli si avvicinò e controllò, si accorse che aveva ragione.
«Non sapevo ti piacesse "terrible things".» disse il moro, mentre Elia, accanto a lui, cercava qualcosa da indossare per dormire.
«Scherzi? Sai quante volte ho pianto con questa canzone?»
«A dire la verità no.» mise il telefono sul comodino, e guardò Elia mentre toglieva la tovaglia e indossava un paio di pantaloncini da calcetto bianchi.
«Tante. Mi hanno riferito che sono molto sensibile.»
«Ma non mi dire! Non lo avrei mai detto.» disse ironicamente, spostandosi per far sdraiare anche lui.
«Tu non dovresti parlare. Siamo sulla stessa barca.»
Damien gli diede un colpetto sul braccio, ma sapeva che aveva ragione e, anzi, lui probabilmente era molto peggio. Questa parte decise di non dirla, solo per provare ad essere un ragazzo orgoglioso e con dignità almeno per un poco.
Decise quindi di cambiare discorso, prima che Elia potesse dire qualcosa.
«Comunque non hai messo l'intimo.»
«Lo so. Ma è perché avevo voglia di guardare un film.» sorrise.✩✩
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LONELY 2
Teen Fiction{Copertina realizzata da Alex_wvrdl} Damien ha soltanto 6 anni quando per la prima volta i suoi compagni lo prendono in giro. Quel piccolo gesto, comune fra tutti i bambini di quell'età ha segnato la sua vita. Da quel giorno tutti ridono di lui, tut...