[19] Loss II

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Iron esalò il suo ultimo respiro, volgendo lo sguardo verso Bolt, e con un flebile sorriso sul volto i suoi occhi persero la luce della vita.
Para era sopra di lui, in silenzio mentre lo guardava, con braccia e gambe rotti.
I corpi di Bolt e Iron iniziarono a svanire, trasformandosi in energia spirituale che sparì poco dopo.
Calò un silenzio religioso fra Gaetano, Federico e Para.
La nave stava piano piano affondando e Gaetano se ne accorse, rompendo il silenzio;

Gaetano:Non ci resta molto tempo...la nave sta affondando...dovremmo andare via...

Nessuna risposta da parte di Para, mentre Federico deglutì senza dire nulla, con un espressione amareggiata sul volto.

Para:In fondo chi siamo noi per giudicarli?

A rompere il silenzio questa volta fù Para.

Para:Stavano solo combattendo per le persone che gli erano care...

Gaetano e Federico non dissero nulla, rimanendo in silenzio ad ascoltare le parole di Para.

Para:In guerra non ci sono "bravi" o "cattivi".....

Gaetano abbassò lo sguardo, pensando alle parole di Para...

Gaetano:Le guerre scoppiano per proteggere le cose o le persone che si amano...tutto quello che possiamo fare è rispondere al fuoco con il fuoco no? Lo hai detto tu prima...Non importa come la si guardi...La guerra è guerra...e come tale nessuno è innocente...

Para riprese a parlare subitò dopo Gaetano;

Para:...Abbiamo appena ucciso delle persone che volevano ferire i nostri amici...e allora perchè mi sento così vuoto?

Disse Para alzando il braccio a fatica e appoggiandolo sul suo petto, non riuscendo neanche a stringerselo per il dolore alla mano.

Federico a quel punto strinse forte i pugni e cercò di alleviare il carico emotivo che Para adesso portava dentro, con delle parole che però erano più amare del vuoto stesso che Para sentiva.

Federico:Stiamo combattendo per proteggere le persone a cui vogliamo bene, ci stiamo solo difendendo.
L'unico modo per tirare avanti senza impazzire è quello di pensarla in questo modo...ignorando il nostro senso morale...

Para non perse tempo a rispondere, emanando un aura differente da quella che emanava di solito, pietrificando sul posto Gaetano e Federico con una determinazione ferrea.

Para:Ho intenzione di porre fine a questa guerra nel modo più veloce possibile...non permetterò che altre persone soffrano così.
Nè amici, Nè nemici.

Disse Para, provando poi a rimettersi in piedi, cadendo nuovamente al suolo.

Federico:Attento! Hai braccia e gambe rotte, appoggiati a me e a Gaetano.

Gaetano e Federico portarono Para sul ponte della nave, salendo sulla piccola barchetta a remi che avevano usato per arrivare lì e che sorprendentemente era ancora integra.
Gaetano prese in mano uno dei remi e guardò preoccupato Federico.

Gaetano:Non c'è bisogno che remi, sei ferito, posso farcela anche da solo.
Federico:Non ti preoccupare, mi sento un pò meglio, e poi quello messo peggio qui non sono io.

Disse Federico guardando nella direzione di Para, che si era addormentato, con la testa rivolta verso il cielo.

Riesci a sentirmi?

I Party di Alessandro Can't Fear Your Own WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora