[39] 無限 Train

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Para e Gaetano sfondarono un finestrino, entrando in un vagone del treno.
Il vagone sembrava proprio quello dei vecchi treni anni 30 che avevano una lunga corsia in mezzo, ed i posti a destra e a sinistra.
La lunga corsia fra i sedili era fatta di un tappeto rosso, con bordi giallo oro.

Gaetano:Non è nulla di speciale alls fine, è un treno qualunque.

Disse Gaetano, guardando fra i posti.
L'intero vagone era deserto, ed i finestrini erano tutti opachi, impossibile quindi vedere all'esterno, fatta eccezione per il finestrino che i due avevano sfondato per entrare.

Para:Non abbiamo tempo da perdere, avanti andiamo.

I due aprirono la porta che conduceva al vagone dinanzi al loro.
Il vagone era identico, nessuna differenza.

Para:Continuiamo.

Para e Gaetano andarono avanti per diversi minuti, prima di fermarsi.

Gaetano:Da fuori sembravano meno vagoni.
Para:Ho una brutta sensazione.

I due ricominciarono a camminare, e vagone dopo vagone decisero di fermarsi per riflettere.

Para:Qui non stiamo facendo nessun progresso.

Disse Para, guardandosi meglio intorno al vagone.

Gaetano:Ma sono certo che stiamo andando avanti, non stiamo ripetendo sempre lo stesso vagone, altrimenti avremmo giá rivisto il finestrino spaccato no?
Para:Hai ragione, ma qui c'è qualcosa che non quadra.

I due iniziarono ad esplorare il vagone, e fra i sedili trovarono diverse valigie.
La maggior parte delle valigie era vuota, mentre alcune contenevano strani oggetti molto inquietanti.

Para:Gaetano! Vieni a controllare.

Para chiamò Gaetano, e lo fece avvicinare.

Para:Ho trovato questo disegno in una di queste valigie.

Para mostrò un pezzetto di carta a Gaetano.
Sopra c'era un disegno che sembrava essere stato fatto da un bambino.
Il disegno raffigurava una bambina insieme a due adulti, probabilmente i suoi genitori.
C'era un singolo dettaglio inquietante, il sorriso inusuale dei genitori.
Non era un semplice sorriso disegnato male, ma un vero e proprio sorriso capace di far venire gli incubi.

Gaetano:Che c'è di strano? È solo un disegno fatto da un bambino.
Para:Guarda i sorrisi! Mi fanno venire i brividi.
Gaetano:Beh, anche se fossero strani non ci aiutreranno di certo in questa situazione.
L'hai detto proprio tu, non abbiamo tempo da perdere.
Para:Già, è vero, rimettiamoci a lavoro.

Para ripose il foglio nella valigia in cui l'aveva trovato, ma poco prima di alzarsi e allontanarsi notò con la coda dell'occhio una scritta sul foglio.

Insieme per sempre.

Para:Questa prima non c'era...
Gaetano:Vieni?

Gaetano chiamò Para, che ignorò il foglio e si diresse nel vagone successivo insieme all'amico.

Para:Non pensi che questo treno sia abbastanza inquietante?
Gaetano:Che intendi?
Para:Beh, ecco...come dire....è deserto e ci sono un sacco di cose inquietanti.

Para si girò per un attimo verso i sedili alla sua destra, e quando si rigirò sulla sinistra Gaetano non c'era più.

Para:Ma...Gaetano?

I Party di Alessandro Can't Fear Your Own WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora