Capitolo 43 ~Do something!~

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Non mi ha più scritto, non mi ha più chiamata, non ha risposto alle mie chiamate, ai miei messaggi, a niente di niente. Questa volta la situazione si è capovolta, non è lui quello ad implorarmi per una risposta, che sia scritta o verbale.

So di aver sbagliato, avrei dovuto dirgli tutto fin dall'inizio, ma non l'ho fatto solo per non dover avere discussioni con lui. "Bhe, non hai fatto proprio un buon lavoro." Anche la mia coscienza da cinque giorni continua a rimproverarmi... come se ne avessi bisogno. Ma, se solo lui sapesse perché ho fatto quel che ho fatto, forse potrebbe perdonarmi...

Ho passato lo scorso weekend a Brighton ma non ho voluto raccontare niente ai miei genitori, solo a Chris... forse sarebbe stato meglio se fossi stata zitta dal momento che "voleva trovarlo e pestarlo".

"Charlotte, ci hai sentito?"

Da cinque giorni vengo trattata da chiunque come se fossi di cristallo. Nessuno alza la voce con me, sono tutti sempre molto gentili e disponibili e cercano in tutti i modi di strapparmi qualche sorriso. Per adesso solo Grace, Mark e Dylan ci sono riusciti.

"No.. Scusa."

Rispondo a Mark, tornando alla realtà e continuando a girare il cappuccino, che ormai penso sia diventato ghiacciato. Appena Mark ha saputo cosa fosse successo si è subito incolpato dell'accaduto, ma non ho voluto che si sentisse in colpa per un mio errore, non voglio che nessuno si senta in colpa per un mio sbaglio.

"Nessun problema."

Sorride gentilmente, probabilmente per non farmi sentire troppo stupida. Non ho testa da cinque giorni, non riesco a prendere sonno da cinque giorni, spesso vomito tutto quello che mangio, lasciando così lo stomaco completamente vuoto.

"Stavamo dicendo... Che non puoi continuare così."

Grace mi guarda in maniera comprensiva. Devo proprio sembrare patetica per suscitare tutta questa compassione anche tra i miei amici.

"Lo so."

Ma comunque sia, non saprei come porre rimedio.

"Allora fai qualcosa! Hai sbagliato, ma hai fatto tutto per una buona causa! E se è talmente sciocco da non capirlo, allora smettila di perdere tempo con lui! Ti rendi conto di quello che stai diventando? E non puoi neanche prenderti tutta la colpa, è lui ad aver esagerato senza neanche chiederti motivazioni! Smettila di sentirti in colpa per tutto e prendi in mano la situazione!"

Rimango letteralmente sconvolta dalle parole di Dylan. Non l'ho mai visto così arrabbiato con me. So che vuole solo darmi una spronata poiché lui stesso soffre a vedermi in questo stato, ma come faccio? È difficile!

"Cosa dovrei fare?! Non mi risponde! Non mi degna di un messaggio o di una chiamata!"

Svariati clienti dello Starbucks si girano verso il nostro tavolino sentendomi alzare fin troppo la voce. Do un'occhiata di scuse a tutti per poi tornare a focalizzare la mia attenzione verso i miei tre confidenti. Mark mi rivolge la parola con estrema gentilezza ed un sorriso a ricoprirgli le labbra.

"Allora vai da lui, Charlie.. Ti ho dato una settimana di ferie no? Sfruttala."

HARRY'S POV:

Washington. Siamo arrivati a Washington da un paio d'ore per il concerto di questa sera. Per fortuna poi avremo un giorno di "pausa" che servirà alla trasferta, ma è comunque qualcosa.

Gli ho contati tutti, giorno per giorno. In cinque giorni, ho ricevuto da parte di Charlotte 25 chiamate e almeno un centinaio di messaggi, non ho risposto a niente e tutto questo, solo a causa del mio stupido orgoglio... in realtà piango ogni notte a causa del nervosismo e della rabbia che provo nei miei stessi confronti. Che cos'ho di sbagliato?!

Zayn è rimasto deluso dal mio attacco a Charlotte, non mi rivolge la parola da quel pomeriggio, mi ha detto "Così la perderai." e poi mi ha lasciato solo in una stanza distrutta. Anche gli altri esitano a scambiare qualche parola con me, sul palco tutti ci sforziamo a dialogare l'un l'altro, ma appena scesi da li, mi evitano.

Sono un coglione, ma solo adesso me ne capacito veramente.

Continuo a rigirarmi il telefono nelle mani, intento se chiamarla o meno.

Mi manca.. Aveva detto che avremmo parlato quando mi fossi tranquillizzato, ma da li, non le ho più risposto. Sono proprio un fottuto stronzo, le ho dato della poco di buono e sono sicuro di averla fatta piangere, le ho urlato contro e le ho a malapena dato il modo di rispondermi... non le ho neanche dato modo di spiegarmi come fossero andate le cose quando invece lei mi diede l'opportunità di farlo.

"Harry.."

Lou mi si avvicina esitante. Lei è l'unica ad essermi stata vicina in questi giorni. Ha cercato di farmi ragionare, ma inutilmente dal momento che la mia testa marcia continuava a non volerle dare retta. Adesso però mi sono stancato di lottare contro me stesso.

"Sai cosa dovresti fare.."

Mi poggia una mano sulla spalla, guardando il mio telefono. So che dovrei farlo, ma sono stato un coglione, come potrebbe perdonarmi?

"Se non rispondesse?"

"Farebbe solo bene. L'hai trattata veramente male."

Vorrei ribattere, dire che non è vero, ma Lou ha ragione. Charlotte farebbe solo bene a non rispondermi.

Svuoto la mente e faccio partire la chiamata, portandomi il telefono vicino all'orecchio. "Rispondi piccola, so di essere un coglione, ma rispondimi." Continuo a ripetermi mentalmente, sperando che succeda.

Suona, continua a suonare a vuoto per svariati secondi prima che la segreteria parta.

"Cazzo!"

Lancio il telefono, che fortunatamente rimbalza solamente in una delle poltrone del tour bus. Fanculo! Deve rispondermi! Non posso aggiustare le cose con lei se non mi risponde! In più ho la testa piena di dubbi. Sono un'idiota! Avrei dovuto chiederle spiegazioni, chiederle cosa diavolo avesse fatto... e se ci fosse andata a letto insieme?! Non potrei sopportarlo.. "Che bella faccia tosta che hai Harry, avresti potuto risponderle quando ti chiamava invece di snobbarla." Mi sgrida la mia coscienza. Cazzo, cazzo, cazzo!

Vorrei mettere a soqquadro tutto il bus, spaccare qualcosa... possibilmente la stessa testa di merda che mi ritrovo. Sono un errore, un fottuto errore che non riesce a tenersi stretto la ragazza che ama!

"Harry, calmati."

La voce dolce e tranquilla di Lou riesce a lenire i miei nervi.

"Adesso, raggiungi gli altri ed inizia a prepararti. Mancano solo un paio d'ore al concerto."

Il concerto... L'unica cosa che vorrei fare ora, è tenere stretta Charlotte tra le mie braccia, dirgli che sono un fottuto coglione e che non la merito, ma che sono allo stesso tempo troppo egoista per lasciarla andare e che la amo dannatamente tanto nonostante tutte le brutte cose che le dico.

"Ok.."

Sussurro a malapena.

"Vedrai che risolverete tutto."

Mi rassicura Lou. Lo spero.. non ci sarebbe stato tutto questo casino se non avessi fatto ancora una volta il cazzone.

Annuisco a Lou, senza dargli una vera e propria risposta per poi uscire dal bus. Concerto, ora devo pensare all'esibizione di questa sera e nient'altro, anche se immagino sarà un'impresa non pensare a Charlotte.

~Angolo Autrice~

Buona lettura, commentate e votate😘

Be Mine. [Harry Styles] (#Wattys 2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora