⚫capitolo 51⚫

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Tutto il regno degli angeli era in subbuglio, la scomparsa del principe Taehyung portò con se una grande agitazione negli animi delle persone, che si erano affezionate in brevissimo tempo al dolce ragazzo che presto sarebbe stato incoronato re.

Le guardie del castello erano divise in pattuglie per perlustrare tutti i territori del regno, tutti quanti cercavano di dare una mano.
Le dolci signore preparavano del cibo da dare alle guardie, tanti giovani si erano uniti alle ricerche, prendendo momentaneamente la stessa carica.

La pace che aleggiava nell'aria è completamente sparita lasciando spazio a un aria pesante, e piena di angoscia.

L'aria di gioia che si respirava prima non c'era più, proprio come il principe Taehyung.

I giorni dopo la scomparsa iniziavano a scorrere, e un animo in particolare nel regno degli angeli non si dava pace, sommerso dai sensi di colpa e dalla preoccupazione.

Jungkook's pov

Rientro nella nostra stanza sbattendo la porta dietro le mie spalle, mi passo le mani fra i capelli per la frustrazione, trattengo a stento un urlo cadendo sulle mie stesse ginocchia.
Lascio che le lacrime scendano sulle mie guance e che i singhiozzi mi attraversino la gola, mozzandomi il respiro.

Sono giorni che lo cerco

Sono giorni che che non lo vedo

Sono troppi  i giorni che non posso accarezzarlo baciarlo e stringerlo a me.

Sono quattro giorni che tutti cercano di trovarlo, novantasei ore dal momento in cui è scomparso.

Abbiamo cercato in lungo e in largo, ma non c'è nessuna traccia di lui.

Gli avevo detto che lo avrei protetto.

Ciò che dovevo fare era proteggerlo, ho fallito.

Tutto stava finalmente andando per il meglio.

Ho passato le ultime notti sveglio per cercare il mio angioletto, o anche solo per essere sveglio se dovesse tornare, infatti la occhiaie scure sotto i miei occhi non fanno che crescere a ogni notte passata insonne.

Le mie guance si riempiono di lacrime rendendole umide e salate, la gola che viene graffiata dai singhiozzi, fa male, così come la testa, e il cuore.

Porto una mano appena sotto la clavicola, dove si trova il tatuaggio delle anime gemelle, mio e di Taehyung, passo le dita delicatamente su quel piccolo simbolo che rappresenta i nostri sentimenti.

Dei colpi contro la porta mi fanno distrarre da ciò a cui stavo pensando, rimango in silenzio soffocando i singhiozzi finché non sento la voce di Jimin.

«Ehi Jungkook, la cena sta per essere servita, che ne dici di scendere di sotto con me? Così parliamo un po', ti va?»la sua voce sottile si fa sentire da dietro la porta, è triste e malinconica.
Lascio che i minuti scorrano senza dargli una risposta , non ho voglia di andare a cenare.

«Jungkook? Io sono ancora qui, se hai bisogno di parlare ti ascolterò,dai anche solo un colpo alla porta se vuoi che rimanga» nessuna risposta, nessun cenno, e i minuti passano ancora.

«Va bene, allora io vado» la sua voce si è fatta flebile mentre parlava , e subito dopo si possono udire dei passi allontanarsi.

Le gocce salate hanno smesso di sgorgare dai miei occhi, sospirando mi siedo contro la porta appoggiandoci anche la testa, allora le sento, due voci che discutono.

«Jimin non posso lasciarlo in quello stato, è mio fratello»

«Nam, ci ho provato a parlarci, ma non mi ha risposto, appena sono arrivato davanti alla porta l'ho sentito piangere in modo disperato, forzarlo non servirà a niente, se lo tartassiamo peggioreremo la situazione, ha bisogno di stare da solo adesso»

«Ma Jimin non può stare sempre da solo, ha bisogno che gli stiamo vicino»

«Adesso ha bisogno di stare da solo, e lo dimostra il fatto che si è chiuso in camera sua»

«Jimin però...»

Stanco di sentire la loro conversazione di cui l'argomento principale sono palesemente io mi alzo allontanandomi dalla porta, raggiungo il balcone e mi siedo sul cornicione per ammirare il magnifico tramonto che c'è oggi, che avrei sicuramente voluto condividere con qualcun'altro, il mio angioletto.

I colori del cielo si mischiano formando una bellissima sfumatura tra il blu e il celeste, e le poche nuvole sembra siano state colorate da qualche bravo artista, che le ha fatte diventare da bianco candido a un rosa delicato.

Mi volto a guardare il nostro letto, dove solitamente ci sarebbe stato il mio Taehyung immerso nella lettura di qualche libro preso dalla biblioteca reale.
Invece è vuoto, spoglio, rimane soltanto il suo profumo che si è mescolato al mio.
Ascolto il silenzio di questa stanza, che normalmente sarebbe stato rempito dalle risate di Taehyung o dalle sue piccole lamentele su qualcosa che non gli andava a genio dei libri che stava leggendo.

La malinconia di quei momenti mi attanaglia il petto da quando lui non è qui, da quando questa stanza è rimasta vuota e silenziosa.

Sospiro sentendo gli occhi pizzicare, ma prima che possa piangere ancora decido di uscire, e per fortuna riesco a farlo senza essere notato da nessuno.

Con le mani nelle tasche dei pantaloni mi aggiro fra i vicoli del villaggio, finché non arrivo in una piazza in cui sono già stato.

«Signor Kookiee~»

Un uragano mi si attacca alle gambe stringendole fra le sue piccole braccia.

L'uragano di nome Chung-Ho si stacca in breve tempo dalle mie gambe per essere preso in braccio, allora lo accontento sollovandolo da sotto le ascelle per portarlo vicino al mio petto.

«Chung-Ho! Ma stai diventando sempre più grande! Come farò io a prenderti in braccio se cresci così in fretta? Stai diventando pesante» dico sconvolto, il piccolo ride nascondendo il suo sorriso fra le manine.
«Sono felicee, voglio essere alto come signor Kookie~»mi avvolge il collo con le braccia per stamparmi un bacio sulla guancia.
«Sono sicuro che diventerai anche più alto di me»sorrido facendogli il solletico con una mano, mentre con l'altra lo tengo.

Fra le risate mi fa una domanda che mi fa bloccare e intristire.

«Allora signor Kookie? Dov'è TaeTae?»

«Vedi tesoro, TaeTae  è nascosto, come in una partita di nascondino, e noi lo dobbiamo trovare, capisci?» gli spiego con tono pacato, guardando come si porta un indice alle labbra con uno sguardo pensieroso.

«E posso giocare anche io con TaeTae?»

«No tesoro, solo TaeTae sta giocando a questa partita»gli accarezzo i capelli rossicci   spostando alcune ciocche lunghette dai suoi occhi verdi.
«Adesso abbracciami su, devo tornare a casa mia , e anche tu, si sta facendo tardi» il piccolo si slancia subito per circondare le mie spalle con le sue braccia, e io di rimando lo stringo a me ricacciando indietro le lacrime che stavano per scendermi sulle guance.

Poso il piccolino per terra e lo guardo correre verso la sua mamma che lo tira sù felice.

Metto le mani in tasca e mi preparo mentalmente per tornare al castello, nella nostra stanza, ora silenziosa, e così mi incammino.

Spero finisca presto questa partita di
nascondino.

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Scusate per l'attesa, spero stiate passando delle belle vacanze e che vi stiate divertendo

Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto e scusate eventuali errori.

Al prossimo capitolo~

-Duchess💕

BLACK WINGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora