⚫capitolo 50⚫

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Taehyung pov's

Posso dire che questi giorni sono stati estenuanti.

Ero talmente abituato alla tranquillità del posto, che con l'arrivo dei nostri amici e dei miei genitori è arrivata anche la confusione  della vita terrena, e quando giungeva la sera crollavo stanco nel letto.

Oggi io e  Jungkook dobbiamo andare a farci prendere le misure per i completi da cerimonia , visto che i giorni precedenti li abbiamo dedicati alle decorazioni floreali da mettere nel gran salone dove si svolgerà il ballo.

Quindi ora siamo nella stanza delle sarte per farci prendere le misure per in vestiti.

E in questo momento sono più che infastidito, perché la giovane aiutante della capo sarta, sta prendendo le misure di Jungkook, e per i miei gusti si sta approfittando della situazione, toccando un po' troppo il mio ragazzo.
Lei non fa altro che arrossire e lanciare sorrisetti timidi al corvino, misurando qui e lì con il metro da sarta, le cosce , la vita, il spalle , il sedere del MIO ragazzo, senza perdere l'occasione di muovere i suoi lunghi capelli biondi e di mostrare le sue forme.
E quello stupido ricambia talvolta i suoi sorrisi, idiota, dopo mi sente.

Sbuffo, tenendo le braccia vicine al petto mentre la capo sarta mi misura i fianchi.
Punto lo sguardo sullo specchio con la cornice in oro posizionato davanti a me, e noto con mia grande gioia che i miei capelli sono più arruffati del solito.

Mi perdo momentaneamente nei miei pensieri quando uno schiamazzo mi arriva alle orecchie, allora mi giro a guardare la fonte di questo rumore.
E ovviamente è la gallina che sta facendo la cascamorta con Jungkook, e lui ovviamente non fa nulla per impedirglielo.
Con un cipiglio irritato, mi giro a guardare la capo sarta che sta segnando una taglia nel suo taccuino, che subito dopo si volta verso di me.

«Maestà, credo di aver concluso, ho segnato le misure sul mio taccuino, se dovessi aver bisogno di qualche altra cosa per il suo completo, sarebbe disponibile a recarsi qui?» la capo sarta parla con tono sicuro, sono convinto che faccia questo lavoro da veramente tanto tempo.
«Vi prego non chiamatemi maestà, va benissimo Taehyung, e sì sono disponibile se dovesse aver bisogno di qualche accertamento per le misure, non si preoccupi» sorrido leggermente alla donna, e lei china il capo in segno di rispetto.
«Grazie mille, ma mi scusi non credo di riuscire a chiamarla in un altro modo oltre che maestà»sorride cordialmente unendo le sue mani davanti alla lunga gonna color cipria.
«Va bene per questa volta, allora visto che ha concluso , io andrei a concludere i preparativi per la cerimonia, arrivederci».

Finalmente esco da quella dannata stanza senza degnare Jungkook di uno sguardo, e a passo veloce mi dirogo verso i giardini del palazzo dove c'è un piccolo laghetto circondato da delle pietre, su cui mi piace sedermi.

Appena arrivato mi siedo in uno dei massi un po' più alti, mettendo i piedi a mollo nell'acqua fresca, non prima di essermi tolto le scarpe.

Muovo leggermente i piedi, e con il broncio osservo come i miei movimenti provochino delle increspature nell'acqua cristallina.

Sbuffo calciando l'acqua, schizzando un po' ovunque.

«Stupido Jungkook, stupida gallina» poggio il viso sui palmi delle mani, con i gomiti posizionati sulle ginocchia, muovendo sempre i piedi nell'acqua.

Delle mani si posano sui miei fianchi improvvisamente facendomi sobbalzare per lo spavento.
«Ehi Taehyu-»
Reagisco d'istinto, e tiro una gomitata allo stomaco a chiunque ci sia dietro di me.
Mi volto dopo aver sentito un tonfo, allora vedo il corvino che si tiene lo stomaco dolorante seduto sull'erbetta verde.

«Taehyung ma che ti prende?» mi chiede con voce strozzata, e per un momento mi sento in colpa, ma poi gli avvenimenti di poco prima mi tornano in mente, allora il senso di colpa sparisce facendo spazio all'irritazione.

BLACK WINGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora