Capitolo 14

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Ballai per un altro pó, poi i tacchi iniziarono a darmi fastidio e il dolore alle gambe iniziava a farsi sentire. Avevo bevuto qualche altro cocktail e decisi di andare al nostro tavolino, così ballavo dal privè molto tranquillamente, fin quando un senso di colpa mi assalì.
Alex.
Ero troppo preoccupata per lui.
Qualche lacrima mi rigó il viso, presi le mie cose ed uscii dal locale.
Erano circa le 3 di notte, mi sedetti su una panchina fuori la discoteca, volevo stare sola.
Sono scappata apposta dal locale, pensavo nessuna mi avesse vista ma per mia sfortuna poco dopo mi raggiunse Tancredi.
Si seddette al mio fianco e poggió la sua mano sulla mia spalla.
Tancredi:"che succede?" disse accendendosi una sigaretta
Io:"niente, torna dentro, voglio stare sola"
Tancredi:"non esiste, non ti lascio sola qui fuori alla tre di notte, per di più conciata così"
Cosa intendeva con 'conciata così'?
Mi stava dando della troia per caso?
Io:"stai insinuando che sono una troia per il vestito? Lasciami stare, non ho bisogno di avere te attorno che mi causi altre incazzature, vattene via"
Tancredi:"non volevo intendere quello, scusa, mi sono espresso male, semplicemente non ti lascerei mai sola una ragazza quest'ora di notte, non sai quanto possa essere pericoloso"
Io:"sta tranquillo, so cavarmela sola, torna dentro"
Tancredi:"no! Non esiste!" disse togliendo bruscamente la mano dalla mia spalla
Io:"non urlare, ho mal di testa"
Tancredi:"colpa tua, hai bevuto troppo"
Ma che cosa vuole? Oh mamma mia, non devo dare conto a nessuno.
Io:"stai solo peggiorando le cose, ti prego di stare zitto almeno"
Finalmente non parlo più.
Non era un tipo facile da zittire ma forse aveva capito la situazione, o  era un po' troppo ubriaco per parlare ancora.
Mi alzai e andai a fare due passi, Tancredi rientrò in discoteca.
Stavo camminando tranquillamente quando sentii afferrarmi dal polso. Mi girai, era Lele, mamma mia questo ragazzo era la mia salvezza. Senza pensarci due volte lo abbracciai, stringendolo forte come mai avessi fatto in vita mia.
Lele:"ei piccola, che succede?"
Io:"mi sento una persona orribile, Alex è in ospedale per colpa mia, e io sono qui, dovrei essere da lui, ma non mi sono degnata nemmeno di chiamarlo"
Lele:"non penso sia proprio colpa tua, ma adesso stai tranquilla, domani appena ti svegli andiamo a trovarlo, ti accompagno io in ospedale, puoi sempre contare su di me"
Ed ecco che mi fiondai per la seconda volta tra le sue braccia. Non mi mostravo mai vulnerabile davanti alla gente, non mi piaceva farmi vedere debole, ma lui era diverso, sapevo di potermi fidare davvero, non mi avrebbe mai fatto del male, non lo farebbe con nessuno, è veramente un bravo ragazzo.
Io:"grazie, grazie, grazie. Lele, ti voglio bene"
Lele:"anch'io, adesso vieni, ti porto in un posto"
Mi prese per mano e iniziammo a camminare.
Camminavano da circa 10 minuti, mano nella mano, senza dire nulla, un vento fresco attraversava le nostre pelli e ci scompigliava i capelli. Iniziai a sentire veramente le gambe a pezzi e non so ancora quanto mancava per arrivare. Mi fermai un attimo
Io:"Lele, sono stanca, non vorrei lamentarmi ma sento veramente il bisogno di fermarmi"
Lele:"resisti solo altri due minuti, siamo quasi arrivati"
Io annuii ed esattamente dopo due minuti, massimo tre, arrivammo a destinazione.
Lele:"ecco, ci siamo, togliti i tacchi, fai ciò che vuoi, tanto siamo solo io e te e non devi vergognarti"
Era tutto magnifico, eravamo su una piccola collinetta, si vedeva quasi tutta la città. Avevo sfilato i miei tacchi, e appena i miei piedi si poggiarono sull'erbetta fresca un brivido percorse il mio corpo.
Si stava bene, ero in ottima compagnia e non avrei chiesto di più.
Mi sedetti sull'erba, vicino al mio amico, mi poggiai con la testa alla sua spalla, accesi una sigaretta e restai a guardare il paesaggio.
Lele:"allora, ti piace qui?"
Io:"si, non potevi scegliere posto migliore"
Lele:"avrei potuto portarti in posti più carini, però non volevo farti camminare troppo"
Io sorrisi, e strinsi le mie braccia attorno alla sua pancia, poggiandomi sul suo petto. Era passata circa un oretta e ci stavamo tranquillamente rilassando fin quando arrivarono i ragazzi...
Diego era mano nella mano con Eleonora mentre Gian sosteneva Tancredi, sembrava ubriaco fradicio e con ciò che successe due minuti dopo lo confermó.
Tancredi:"che bella la nuova coppia, qualcuna che finalmente se lo piglia"
Gian:"Tancrè sta zitto un pò, non te sopporto più"
Io e Lele ci guardammo in faccia divertiti, nessuno dei due attaccò Tancredi, siccome non era cosciente di ciò che diceva abbiamo lasciato perdere.
Diego:"a bro, tutto ok?" disse guardando Lele
Lele:"sisi, ci stavamo semplicemente rilassando, Ari era stanca e l'ho portata qui"
Lo adoro. Non ha detto il vero motivo, non ha raccontato di Alex, mi capiva senza nemmeno conoscermi, ecco perché gli volevo bene.
Io:"ma come avete fatto a trovarci?"
Diego:"beh, questo è il posto che frequentiamo sempre dopo essere usciti dalle discoteche, si sta una meraviglia"
Io:"ah, capito, comunque confermo, si sta una meraviglia"
Ele:"in discoteca si stava meglio"
Io:"amo le discoteche, lo sai benissimo, ma qui si sta decisamente meglio"
Gian:"ha ragione Arianna"
Io sorrisi.
Dopodiché anche gli altri si sedettero, e tutti insieme aspettammo l'alba.
Erano quasi le sei, feci una foto all'alba e la misi nelle storie.
@_ariannaa_

Gian:"beh, direi se fatta ora de tornà rega, ho sonno e non sopporto più Tancredi addosso, di solito è Lele ad occuparsene"Lele:"per una sera ho balzato fratè"Io:"si dai raga, andiamo, portiamo Tanc al dormitorio, ha bisogno di riposare"Tancredi:"...

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Gian:"beh, direi se fatta ora de tornà rega, ho sonno e non sopporto più Tancredi addosso, di solito è Lele ad occuparsene"
Lele:"per una sera ho balzato fratè"
Io:"si dai raga, andiamo, portiamo Tanc al dormitorio, ha bisogno di riposare"
Tancredi:"qualcuno allora si preoccupa per me"
Io:"uf, pensavo dormisse"
Scoppiammo tutti a ridere.
Poi Eleonora chiamò un taxi e tornammo al dormitorio.
Eravamo fuori alla stanza dei ragazzi, avevano sistemato Tanc a letto ed erano subito tornati da noi.
Io:"grazie per la serata, siete fantastici, Lè ci vediamo domani mattina, notte raga"
Lele annuì e poi ci salutammo.
Entrai in stanza, mi spogliai e mi misi il pigiama, mi struccai, andai a fumare una sigaretta e poi tornai dentro, lavai i denti e dritta nel letto.
Ele era già crollata.
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@_ariannaa_

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E andai a dormire.

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