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Entrai nella sua camera in silenzio e come da rituale ritolsi le scarpe e mi buttai a letto.
Lo osservai armeggiare con la vaschetta del gelato e riuscii a leggere nei suoi movimenti un pizzico di nervosismo.

"Sono due sere che mi corrompi con del cibo. Vuoi proprio venire a letto con me eh" scherzai, tentando allora di alleggerire la tensione che c'era tra noi.

"Adoro letteralmente venire a letto con te" rispose stravaccandosi in modo poco elegante sul letto. Sorrisi sentendomi un pizzico lusingata da quel complimento poi sollevai lo sguardo nella sua direzione.

Piuttosto che i suoi occhi però, mi ritrovai un cucchiaino pieno di gelato davanti al naso. Lo assaggiai perdendomi nei suoi occhi e bastò un suo occhiolino malizioso a farmi perdere la terra sotto i piedi.

"Ti piace?" Sussurrò improvvisamente più sereno.

-Mi piaci tu- pensai mentalmente, poi annuii distogliendo lo sguardo.

"Mi sei mancata in questi giorni sai?" Mormorò ancora, avvicinandosi pericolosamente a me.

"Ci siamo visti ogni due ore" ribattei allora, sottolineando i suoi propositi falsamente drammatici.

"Si ma avevo proprio bisogno di sentire nuovamente il tuo profumo" continuò infilando il viso nell'incavo del mio collo.
Improvvisamente tutti gli allarmi nel mio cervello si azionarono.

Pericolo, pericolo imminente.

Iniziai immediatamente ad accaldarmi e non appena le sue labbra fredde dal gelato si posizionarono sul mio collo, una scossa mi invase.

"Ed io invece? Ti sono mancato bambina mia?" Sussurrò utilizzando quel nomignolo che tanto mi faceva impazzire.

-Trattieniti Maë, abbi un briciolo di autocontrollo- ripetevo a me stessa con decisione. Ma le sue mani sul mio corpo avevano un effetto troppo potente.

Non ricordo nemmeno in quale esatto momento lui abbia messo da parte il gelato, so solo che nel giro di pochi attimi, mi ritrovai stesa sulle sue lenzuola con la felpa sollevata e i suoi folti capelli a solleticarmi i seni.

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"Mi fai impazzire" mormorò sulle mie labbra prima di afferrarle con veemenza e a quel contatto, la mia mente perse ogni briciolo di razionalità.

-Un'ultima volta. Solo un'ultima volta poi non esisterà più un noi- promisi a me stessa mentre le sue mani già vagavano con decisione prima sul mio addome, poi sull'elastico dei miei leggings neri.

Con un colpo secco, mi abbassò il sottile strato di stoffa facendomi rimanere in mutandine e subito sentii il mio basso ventre bruciare all'impazzata.

Lo aiutai quindi a togliersi la maglietta e quando rimase anche lui in boxer lo attirai nuovamente a me desiderosa di maggior contatto. Il profumo della sua pelle mi inebriò i sensi, i suoi anelli freddi fecero rabbrividire ogni parte di me e le sue labbra, le sue labbra erano in grado di mandare in poltiglia il mio cervello in un nano secondo.

Sentendomi ormai già bagnata fradicia, graffiai la sua pelle sollecitandolo a fare qualcosa. In tutta risposta emise una risatina roca e mi mordicchiò un capezzolo facendomi leggermente male.

Gemetti quindi con disapprovazione, ma tutto ciò non fece che aumentare la sua eccitazione. Adorava vedermi indifesa e dipendente da lui. Adorava sentire i miei gridolini perché sapeva bene che io stessa amavo alla follia essere dominata a letto.

Contrariamente ad ogni proposito più logico, il fatto di essere tanto indipendente e femminista nella vita reale faceva sì che, almeno a letto, sentissi il desiderio di deporre finalmente le armi e lasciarmi guidare alla ricerca del piacere più assoluto.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora