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Se quel Paul pensava di rubarmi Maëlle e prendere pure posto nel mio gruppo di amici, si sbagliava di grosso.

Non ebbi quindi da pensarci più di dieci secondi prima di decidermi a vestirmi ed uscire per raggiungerli al locale.

Ovviamente arrivai molto dopo l'orario concordato da tutti. Non sapevo esattamente cosa volessi dimostrare, ma l'idea di andare contro le regole mi aveva sempre fatto sentire potente.
Visto il mio stato mentale, avevo proprio bisogno di sentirmi nuovamente padrone di me stesso.

"Guarda chi arriva in netto anticipo!" Gridò subito Charles venendo verso di me.

Lo salutai e ridacchiai divertito.

"Prendi questo, è un Negroni sbagliato. Io vado a prendermene un altro" disse poi, circondandomi le spalle con un braccio mentre mi porgeva il bicchiere.

Lo afferrai in silenzio e non appena si allontanò alzai lo sguardo per cercare gli altri. O meglio, per cercare lei.
Non che mi importasse qualcosa, ma la parte masochista di me voleva vederla con un altro solo per dare una giustificazione ad una collera così funesta.

Non appena la trovai però, una scarica di adrenalina mista a rabbia mi invase i pori della pelle.
Feci scorrere subito il mio sguardo languido sul suo corpo e dovetti contenermi per non far uscire una erezione prepotente.

Aveva un vestitino estremamente corto, estremamente stretto ed estremamente sexy. Non ci misi molto a desiderare di afferrarla per un polso, trascinarla in bagno e scoparmela fino a perdere i sensi.

Quando si voltò nella mia direzione e intrecciò gli occhi coi miei, sentii poi il respiro mozzarsi. Le labbra rosse, la pelle leggermente imperlata di sudore e i capelli lunghi e sciolti misero fine ad ogni pensiero più casto e puro presente nella mia testa.

Dio se mi faceva impazzire.

"Hey bambina" sussurrai quindi, avvicinandomi e sovrastandola nonostante i 15 centimetri di tacco che aveva.

"Kyle" mi ammonì però subito lei, guardandomi con fare ingenuo mentre continuava a spostare la cannuccia di acciaio da un lato all'altro della bocca.
Per un attimo sorrisi ripensando a come fosse incredibilmente attenta all'ecologia tanto da portarsi ogni volta una cannuccia d'acciaio da casa piuttosto che usarne una semplice di plastica, ma poi l'attenzione si focalizzò sui suoi occhi vispi e complici.

Per quanto si imponesse di fare la brava, glielo leggevo dentro che moriva dalla voglia di mettermi le mani addosso.

Le sorrisi quindi con fare ammiccante e mi avvicinai al suo orecchio.

"Cosa c'è, non ti ho mica proposto del sesso. Non posso nemmeno più salutare la mia bambina adesso?" Sussurrai al suo orecchio, rimarcando il nomignolo che sapevo la facesse impazzire.

"Non sono più la tua bambina. Trovatene un'altra" rispose allora, tuttavia sentii un pizzico di esitazione nel suo tono di voce, ben diverso da quello deciso a cui ero abituato.

"Tranquilla, ho delle cose previste già stasera" mentii con fare provocatorio. In effetti, non era completamente una bugia. Per quanto mi dimostrassi calmo davanti ai suoi occhi, dentro ribollivo di rabbia. Perché diavolo non cedeva? Non le faceva più nessun effetto avermi accanto? Quanto tempo ci vuole per far svanire un interesse?

"Divertiti allora" sputò velenosa, facendo quindi sparire qualsiasi cenno di agitazione dal suo viso. Poi, senza aspettare che dicessi altro, si voltò e raggiunse Sam e Mat a qualche metro di distanza.

In quel momento avrei voluto spaccare tutto. Iniziai a respirare freneticamente non riuscendo ad accettare come potesse essere svanito tutto di colpo.
Diamine!- gridai mentalmente e serrai forte gli occhi invano per provare a tranquillizzarmi.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora