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Kyle

Dopo aver ballato quei pochi secondi con lei, non facevo altro che immaginare nuovamente le mie mani su quel corpo sublime.
Era il mio chiodo fisso. Ma non uno da capriccio. Un chiodo fisso sul quale avrei voluto martellare di continuo purché non si schiodasse mai.

Per questo, ogni volta che il suo sguardo si intrecciava col mio, sentivo pura e semplice adrenalina scorrere nelle mie vene.

Dopo aver preso un terzo bicchiere di Negroni quindi, passai il tempo a fissare il suo corpo seducente mentre ballava con Camille. O almeno, la fissai finché non venni assalito da Jules.

Sapevo che mi sarebbe stato alle calcagna tutta la sera, infondo ero Kyle Sanders. Tutti volevano un pizzico del mio tempo. Ed ero pure riuscito a svignarmela più volte. Solo che offuscato dalla vista di Maëlle, mi ero fatto scovare.

Mentre lui parlava però, tutta la mia concentrazione era comunque rivolta alla donna appena dietro di lui.

In primis perché era bella, ma soprattutto perché avevo notato che qualcosa la turbasse.
Non faceva che mettersi le dita sulle tempie e mandarmi occhiate come ad assicurarsi che non fossi troppo distante.

Quando infatti diversi minuti dopo afferrò di colpo la mia mano, non potei fare a meno di girarmi all'istante nella sua direzione.

"Che hai?" Chiesi quindi in fretta, posando il mio bicchiere di cristallo sul bancone per sorreggerla dalle braccia.

"Non sto bene" farfugliò a fatica tenendosi la fronte, così senza esitare, la sollevai da terra e mi feci spazio tra i ragazzi.

"Che ha?" Urlò poi subito Camille venendomi dietro.

"Non lo so. Non lo so" gridai in rimando, sia per sovrastare la musica che per l'agitazione.

Lei balbettò qualche imprecazione e mi seguì nella prima stanza libera che trovai in quel gigantismo appartamento.

Posai allora Maëlle ormai priva di sensi sul letto e presi a schiaffeggiarle il viso delicatamente.

"Che ti prende Maëls. Parlami" la pregai togliendole i capelli dal viso, ma non dava segni di vita. Iniziai quindi a sudare freddo e le appoggiai due dita sulla gola per assicurarmi che fosse solo uno svenimento.

Poi, deciso a mantenere la calma, per evitare che si strozzasse le aprii la bocca e le tirai fuori la lingua.

Non ero solito prestare soccorso alle persone e non avevo studiato medicina, ma certe cose sapevo come andavano fatte ed ero ben cosciente del fatto che uno dei rischi principali era quello dell'asfissia.

"Cos'ha Kyle? Cos'ha?" Ripeté Camille tenendosi il petto con una mano.

"Non lo so Cam. Fammi pensare" la fermai subito, dato che le urla mi impedivano di pensare lucidamente.

"Valle a prendere del ghiaccio" proposi poi, sia per farla uscire di lì che per provare a risvegliare Maëlle col ghiaccio. Lei obbedì e si dileguò nel momento esatto in cui Paul entrò nella stanza.

"Che le succede?" Gridò allarmato all'istante, ed io imprecai mentalmente. Ci mancava solo lui.

"È svenuta. Alzale le gambe. Muoviti" dissi quindi, sapendo che non se ne sarebbe andato.

Poi mi assicurai che Maëlle respirasse regolarmente controllandole anche i battiti.

"Senza guardarle le mutande" aggiunsi però non appena si mise in posizione. Gli lanciai anche un'occhiataccia e lui scosse la testa.

"Ho detto senza guardarle le mutande" ripetei con più fermezza, quando alzò gli occhi al cielo.

"È la mia ragazza Kyle" si difese allora lui, e per un attimo la rabbia mi salì al cervello.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora