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Sabato mattina feci lo zaino con qualche indumento ed i miei libri e tornai a casa dai miei genitori per il weekend.

Raccontai loro di quanto fossi stata male fisicamente, delle analisi del sangue e dei risultati.

Accennai qualcosa riguardo Kyle giusto perché mi fu impossibile raccontare il sabato sera precedente senza menzionarlo e involontariamente suscitai l'approvazione di entrambi.

Raccontai invece a fondo come stessi progredendo con la tesi e con entusiasmo lessi loro diversi paragrafi.

Avevo sempre ricevuto un sostegno immenso dai miei genitori. Si erano sempre interessati ad ascoltare quello che avevo da dire e avevano sempre rispettato le mie scelte sentendosi orgogliosi per tutti i miei traguardi.

Erano degli umili artigiani con il solo diploma di maturità in tasca, quindi qualsiasi scelta universitaria avessi fatto, sapevo che sarei stata motivo di gioia.
La Sorbona e i miei successi scolastici, poi non fecero che aumentare tutto ciò.

Proprio perché ero sempre stata brava a scuola e avevo sempre portato loro rispetto, mi permettevo il lusso di essere ogni tanto testarda e di andare contro il loro pensiero.
Ma nulla che suscitasse astio dall'una o dall'altra parte.

Nella giornata di domenica poi, mi ritagliai un po' di tempo con mia madre e mia nonna. Tra un discorso e l'altro, l'agitazione per l'appuntamento di lunedì mi portò a raccontare a grosse linee l'evoluzione del rapporto con Kyle.
Non raccontai loro del nostro patto, del sesso e del vero motivo per il quale avevamo discusso, riassunsi quindi la nostra separazione con un semplice litigio di gruppo.

Proprio come Camille, soprattutto dopo aver saputo che era stato lui ad aiutarmi durante lo svenimento, entrambe mi consigliarono di dargli una possibilità. Ma tanto, non avevo intenzione di fare altrimenti.

Trascorsi quindi il weekend nella serenità più totale. Avevo proprio bisogno di staccare un po' e riprendermi da tutte le emozioni dei giorni precedenti.

***

Dato che non avevo lezione lunedì mattina, tornai all'università nel pomeriggio e dopo aver chiacchierato un po' con Camille mi decisi a posare gli occhi sui libri.

Già, solo con gli occhi indirizzati verso i libri perché con tutta l'euforia che possedevo in corpo, non riuscii a concludere un bel niente.

Circa un'ora prima dell'appuntamento andai poi a farmi una doccia rilassante e mi vestii cercando di non risultare troppo elegante.

Indossai un semplice pantalone nero a vita alta e un maglioncino a maniche lunghe aderente beige. Non avevo voglia di agghindarmi a festa. Sia perché non sapevo dove saremmo andati, sia perché in fin dei conti era Kyle. Mi aveva vista col vomito sui capelli, non si sarebbe scandalizzato per un pantalone nero.

La motivazione principale però, era sempre una: non volevo fare le cose sul serio per paura di restarci nuovamente male. Non indossare abiti da cerimonia, rendeva l'appuntamento meno "decisivo" di quanto avrebbe potuto essere.

Che poi, non sapevo nemmeno io cosa aspettarmi da quell'uscita. Avremmo solo chiacchierato come buoni amici? Ci saremmo baciati? Fidanzati? Saremmo andati a letto?
Non avevo la minima idea.

L'unica cosa che mi importava era stare con lui e soltanto con lui.

***

Alle otto in punto bussò alla mia porta e con i nervi a fior di pelle mi lanciai contro la maniglia per aprirgli.

"Hey" mormorò non appena mi vide e alla vista di tanta bellezza messa assieme, riuscii solo a sorridere come un'ebete.
Aveva un semplice pantalone nero come il mio, una maglietta a maniche corte sopra e la giacca di pelle nera.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora